In questi casi è possibile tornare insieme stando bene?
Buongiorno,
Vi contatto perché vorrei fare chiarezza.
Da due settimane io e il mio ormai ex abbiamo chiuso la relazione, durata due anni e mezzo.
Ci sono sempre state difficoltà, che negli ultimi mesi si sono amplificate fino al punto che entrambi soffrivamo parecchio.
Io penso che il problema principale fosse l'eccessivo bisogno della sua presenza da parte mia, e il suo accondiscendere a ogni mia richiesta da parte sua. Eravamo arrivati a un punto in cui gli spazi personali, e direi anche i bisogni personali al di fuori della coppia, erano davvero minimi. Io non riuscivo più a concepirmi come una persona separata dalla coppia e non riuscivo più neanche a pensare liberamente.
Gli chiedevo di vederci in modo compulsivo, credo anche per riempire il vuoto che sento dentro (me ne vergogno, ma temo sia così, e anche per paura di sperimentarmi e scoprirmi da sola.
Mi sentivo addirittura in colpa se una sera preferivo stare da sola o uscire solo con amici invece che stare con lui, e non perché lui fosse possessivo o mi chiedesse di non farlo, ma per un qualche meccanismo che scattava dentro di me.
Nel periodo iniziale purtroppo gli avevo chiesto diverse volte di non fare determinate cose, che se mi amava doveva voler passare il tempo con me e non a fare altro. Questo atteggiamento l'ho corretto per tempo perché avevo capito che aveva qualcosa di sbagliato e non faceva bene a nessuno dei due.
Quindi, dati questi presupposti, la relazione aveva ben poca libertà, era diventata una roccaforte in cui rifugiarmi per non affrontare le mie paure e per non sperimentarmi.
Per questi motivi in alcuni momenti stavo male con lui, mi veniva ansia e mi sentivo soffocare.
Io lo considero una bella persona, l'unica cosa che non mi piaceva era il fatto che non riuscisse a prendersi la responsabilità di sé stesso. È molto attaccato ai genitori ed è da anni bloccato all'università e con il lavoro, gli manca un solo esame da anni e non riusciva a superare questo blocco, credo in parte anche per via della relazione e che aveva spostato tutte le sue attenzioni su di me. Credo che entrambi abbiamo un po' usato la relazione per stare al sicuro dagli altri problemi e dalle altre difficoltà, ma a quanto pare non è una strategia vincente.
Nonostante questo, nonostante questo modo poco salutare di relazionarci che nonostante ne avessimo parlato diverse volte ma non riuscivamo in nessun modo a "spezzare" certe abitudini che definirei obsolete, ci tengo tanto a lui e mi piacerebbe che a seguito di un periodo di separazione, in cui entrambi cerchiamo di elaborare la cosa e impariamo a stare anche per conto nostro, potessimo rincontrarci, e se vediamo che stiamo ancora bene assieme provare a impostare la relazione in un'ottica più matura e responsabile da parte di entrambi.
Io sto dando molta importanza anche al fatto che il desiderio reale di intimità e sessuale non si sia mai spento in nessuno dei due, tranne nelle ultime due settimane, come anche un senso profondo di affetto e di volere il bene dell'altro, ma magari sbaglio a ritenerlo importante.
Lui comunque la vede in modo simile, anche secondo lui abbiamo sicuramente bisogno di stare un po' lontani, per qualche mese, per occuparci di noi stessi, però mi ha detto che per ora è meglio vederla come una rottura definitiva, che non vuole né illudere sé stesso e nemmeno me, e che entrambi vedremo se tra qualche tempo vorremo davvero tornare insieme o meno. Io non posso che concordare, per quanto in alcuni momenti mi manchi tanto, ma capisco anche che è normale sentirne la mancanza ora e che non vuol dire che sia davvero la cosa migliore tornarci.
Entrambi facciamo psicoterapia, io la faccio da parecchio tempo perché in adolescenza mi hanno diagnosticato un disturbo di personalità e non stavo per nulla bene. Ora molti sintomi del disturbo non ci sono più, ho capito tante cose e sono cambiata parecchio, sto decisamente meglio, anche se non sono una persona del tutto "risolta", o come lo vogliamo dire.
Ovviamente ne parlerò ancora meglio con la mia terapeuta, però sono curiosa anche di avere altri pareri.
Anche lei, come noi, pensa che sicuramente abbiamo bisogno di tempo separati per lavorare su noi stessi e riprendere il contatto con i nostri bisogni e con quello che vogliamo davvero, e poi in futuro si vedrà come andranno le cose.
Aggiungo in fine che io ho 23 anni e lui 31, quasi 32.
Vorrei sapere se date queste premesse sia davvero possibile tornare a stare bene insieme, o se l'unica cosa che tiene legati in questi casi sia solamente proprio il meccanismo "malsano".
Ho scritto un papiro quindi ringrazio chi arriverà fino alla fine, e chi mi vorrà rispondere.