Siamo innamorati ma non possiamo stare insieme
Buonasera, vorrei trovare una spiegazione al mio malessere degli ultimi sei mesi, io penso sia legato ad una persona nella mia vita, ma non riesco a capire. Ho conosciuto lui in palestra piu di un anno fa, dalla prima volta che l'ho visto io sono rimasta fulminata. Premetto che ho avuto diverse relazioni, ma una cosa del genere non mi è mai capitata (tanto che ho iniziato anche a dubitare se io abbia mai realmente amato). Inizio a parlarci, e scopro che è molto più piccolo di me, anche se non sembra. Nonostante questo decidiamo di continuare a vederci, parlare, passare tempo (di nascosto) insieme. In estate abbiamo una brutta discussione e io inizio a stare veramente male, perdo interesse per tutto, piango, smetto di mangiare, penso costantemente a lui.. Poi decido di riprendere la mia vita in mano, anche grazie ai miei amici che per mesi mi hanno raccolta da terra mentre piangevo disperata. Non senza difficoltà, mi riprendo, mi laureo, inizio il trasferimento per la magistrale. Un giorno, all'improvviso lui mi riscrive, io inizialmente ero molto distaccata, non volevo saperne perchè stavo finalmente bene. Però un pomeriggio lo ritrovo in palestra (lui dopo mi ha confessato che veniva a posta conoscendo i miei orari per beccarmi) e ho un attacco di panico nel vederlo. Poco prima che io partissi per trasferirmi a Bologna, ci rivediamo e iniziamo a parlare di nuovo, e io prendo la decisione peggiore della mia vita, ovvero di passare l'ultima settimana con lui. E' stata una settimana bellissima, ci siamo avvicinati molto, eravamo molto felici. Però c'è sempre stata un'ombra dietro di noi, sia l'età (che palesemente crea un divario per me) sia il mio trasferimento. Quando si parlava del fatto che me ne andassi, lui iniziava a piangere. Io gli ho sempre fatto presente che quella sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo visti, e gli chiesi di non cercarmi. Mi trasferisco e lui mi scrive tutti i giorni, ci sentiamo, ci mandiamo foto. Io sono felice, il trasferimento lo vivo bene, nonostante ci sia lui giu non ho mai pensato di voler tornare. Con il passare del tempo io pero inizio a titubare, perchè la distanza mi pesa, al solo pensiero di lui giù (nel nostro paese) ricomincio a non mangiare, piangere.. il pensare a lui lo sento come qualcosa che mi trattiene. Nelle ultime settimane vedo che anche lui si fredda, al che io smetto di rispondergli e faccio la mia vita. Il fatto di stare lontana mi fa stare bene, perchè io lì mi sto costruendo la vita che ho sempre voluto, ma qualcosa mi tira. 4 giorni fa sono tornata nel mio paese per le vacanze e sono ricaduta. Ho ricominciato a piangere, non mangiare, pensare costantemente a lui. Ho deciso di voler prendere una decisione definitiva, devo mettere un punto. Ieri sera ci vediamo per parlare e anche lui finalmente si apre e mi racconta che è stato malissimo per la distanza ma non me lo diceva per non farmelo pesare, che non riusciva a parlare a telefono perchè stava male, (infatti una volta sola abbiamo fatto una videochiamata ed è finita con lui che piangeva disperato) che pensava di riuscire a gestire il tutto e invece non ce la fa. Io lo capisco, sono la prima ad aver sempre detto che non sarebbe riuscita a gestire una relazione a distanza, quindi non lo biasimo. Ma io non gli ho mai detto di volere una relazione, perchè ero consapevole dei miei e dei suoi limiti. E' stato lui che ha continuato a cercarmi anche se gli avevo intimato di non farlo. Comunque di comune accordo abbiamo deciso che ci viviamo queste ultime due settimane insieme, prima che io riparto per Bologna e poi non ci rivedremo mai piu. Adesso, io ho proposto di iniziare il distacco gia ora, pur sapendo che sarei stata malissimo e avrei sofferto come un cane, ma lui mi ha chiesto di restare un altro pò insieme. Nonostante io sia una persona estremamente razionale, quando si tratta di lui non riesco a prendere posizione... Il problema è che continuo a sentire questo senso di vuoto, quasi nauseante, piango, non riesco a studiare, ho costantemente il bisogno di piangere. Non so se dipende da questa situazione o da altro. Non so cosa provo per questa persona, non so se debba allontanarlo gia da ora o vivermelo finchè sono qui, non so se restarci "amica" o interrompere tutte le comunicazioni. Io ho quasi paura di lui, del potere che ha su di me, mai nessun uomo ci è riuscito. Nonostante io sappia razionalmente che il potere che ha qualcuno su di noi siamo noi stessi a darglielo, ma sapere una cosa razionalmente e poi farne esperienza concreta sono due cose diverse. Ripeto, se abbiamo deciso di stare bene questi ultimi giorni, dovrei esserne felice, e invece perche sono triste? Sicuramente penso al dolore che proverò quando me ne andrò e dovrò allontanarmi per sempre. Però credo che riuscirò a gestirlo meglio andandomene via, stando in posti dove non ho ricordi con lui. Perchè oscillo tra il pensare di amarlo e il sapere che probabilmente non so se ci starei davvero insieme se potessimo? Ho anche la costante paura che nessuno mi faccia mai più provare quello che ho provato con lui, nessuno prima di lui ci è riuscito eppure io ero convinta di amare quelle persone. Ho iniziato a dubitare di me stessa. So che sono situazioni che vanno metabolizzate e accettate con il tempo, ma nel frattempo che "passi" come si gestisce il vuoto, il pianto isterico, il dolore?