Il mio compagno è sempre infastidito dalla mia presenza
Salve. Convivo con il mio compagno da poco più di due anni. All'inizio, a parte i suoi problemi familiari, siamo sempre andati d'accordo. Purtroppo ha un brutto rapporto con suo padre e la sua famiglia in generale, è quel tipo di famiglia che cerca di manipolare chiunque, purché si viva nel modo in cui dicono loro. A partire dalla scelta del lavoro fino ad arrivare a quello che si deve o non deve dire o fare. Lui è sempre cresciuto così. Io nel mio piccolo, visto che da parte sua, voleva uscire da quella situazione, ho sempre cercato di aiutarlo e stargli accanto. Beh... La sua famiglia praticamente mi odia. Lo ha sempre fatto. E solo perché sono una persona che, anche se ci sbatte la testa, quella cosa, fatta bene o fatta male, La devo fare. Così sono cresciuta e questo è il mio carattere. Non amo affatto essere comandata. Quindi diciamo che, tranne loro che creavano scompiglio e discussioni che non avevano senso di esistere,siamo sempre andati d'accordo. Sempre, fino a qualche mese fa. Premetto che lui, non ha un bellissimo carattere. Nel senso che, anche non volendo, tende a riflettere i modi bruschi di suo padre. Nel corso del tempo ha fatto grandi passi e grandi cambiamenti,per cercare di migliorare. Ma di punto in bianco, questi atteggiamenti, come alzare la voce, non parlarmi per giorni, rispondere male e urlarmi contro, sono tornati. Gli ho proposto più volte, di cercare sostegno e un aiuto psicologico, in maniera tale che possa dargli un metodo per affrontare tutto questo. Ma lui si rifiuta. Solo che per me questa situazione è diventata ancora più pesante, da quando la mia cagnolina è morta. Sono stata molto male e ho cercato in lui un sostegno. Ho avuto ed ho ancora una brutta depressione, che associata alla mia malattia rara, mi fa sentire sempre peggio. Amplifica tutti i sintomi, pur facendo una adeguata terapia da anni. Purtroppo questo sostegno non l'ho mai avvertito. Anzi. In una giornata di pianto e tristezza, è venuto a dirmi che "non è che perché ero depressa io, avevo il diritto di trasmetterlo su tutto il nostro quotidiano, rovinandolo". Da quel giorno, ho smesso di esternare tutto quello che avevo dentro. Lo faccio solo quando lui non è a casa. Ma allo stesso tempo, mi sono chiusa sempre di più. Se prima ero trasparente e amavo chiacchierare, ora non più. Per lo più me ne sto in silenzio. Quando mi viene quel poco di voglia di provare a parlare di più.. Beh... Lui o è nervoso, oppure è infastidito da me. Torna da lavoro, pranza, si vede la tv, allora mi viene voglia di raccontargli la mia giornata. Non si può. Perché gli da fastidio quando parlo mentre lui guarda la tv. Allora aspetto un altro momento. Uno in cui sia meno indaffarato... Ma ogni sua azione è buona, per dire che lo disturbo. La maggior parte dei giorni è sempre così. Provo a chiedergli cosa c'è che non va, provo a parlare di noi, ma l'unica cosa che riesce sempre a fare bene, non è dirmi se ci sono problemi, perché per lui non ce ne sono mai, ma incolparmi. Allora io gli chiedo sempre, ho colpa di che? E la sua risposta è sempre la stessa. Tu non fai mai niente di male è vero.. Ma non aggiunge altro e non mi parla per giorni. Altra cosa che mi fa pesare sempre, è la frequenza dei rapporti intimi. Purtroppo con la malattia che ho, subentra sempre stanchezza, forti dolori articolari, mal di testa. E quando ho ricadute, ultimamente spesso. Ho problemi anche con il mangiare, purtroppo vomito sempre. Viene con sé che tutto questo, oltre a rendermi stanca, mi rende anche molto depressa. Ed è già difficile per me affrontare tutto questo. Allora ho cercato più volte di spiegargli, che il mio non è disinteresse nei suoi confronti. Che non è che io non provi nulla e per questo rifiuto i rapporti. Ma io sto sul serio male. A questo si aggiungono gli effetti collaterali dei medicinali... Ho sempre cercato migliaia di volte di spiegarglielo. La sua risposta è che, non importa, perché i rapporti intimi non sono la cosa più importante nella coppia. Che va bene così. Certo... A parole forse. Perché per il resto mi scansa, non si avvicina nemmeno per una carezza, solo perché in quel momento ho rifiutato. E non mi parla per giorni. Tutte le volte che glielo faccio notare, dice che sono io che ingigantisco i problemi... Non so più come comportarmi. Gli ho regalato anche un libro, che è una sorta di percorso psicologico. Per aiutarsi, per fargli capire che può farcela ad essere migliore. Inutile dire, che ha letto solo qualche pagina, dicendo di avere poco tempo... Vorrei capire cosa fare... Vorrei riuscire a trovare un metodo per me, per stare bene.