Ho un problema con mio fratello

Inviata da Utente12 · 18 dic 2023 Terapia familiare

Salve
Ho un problema con mio fratello che non so come risolvere e mi confonde molto
Ho 29 anni, donna con due fratelli maschi maggiori. Abbiamo una storia familiare un po’ complicata. Da un lato fortunata per possibilità e per quel che penso per educazione e valori, un po’ sfortunata perchè abbiamo subito una separazione molto difficile dei miei genitori da piccoli/adolescenti (io 10 anni, miei fratelli 13 e 15).
Da ormai 4 mesi non parlo con mio fratello di mezzo, non so come comportarmi e cosa provare. Tutto è cominciato 2 anni fa, quando lui si è fidanzato con una ragazza. Inizialmente per me è stata una cosa assolutamente normale, poi lui ha iniziato a soffrire molto per questa relazione perché veniva ripetutamente umiliato, litigavano sempre, lo faceva sentire sempre inadeguato e lui ha per più di un anno parlato tanto con me per sfogarsi e chiedere aiuto. Gli ho consigliato da subito di fare un percorso di psicoterapia e gli ho sempre detto che per me questa persona non era giusta per lui, basandomi su quanta sofferenza ho visto che ha attraversato. Non sono un’esperta, ma credo ai trattasse di una relazione di narcisismo/dipendenza affettiva, e dopo un percorso e piano piano lui è riuscito dopo l’ennesima litigata (in cui lei mi ha addirittura chiamato coinvolgendomi) a lasciarla. Diceva di stare meglio, sicuramente è stato un periodo complicato per lui perché si stava forzando a non tornare sui suoi passi, ma sembrava andate tutto meglio. Dopo qualche mese lei è tornata a cercarlo e sono ritornati insieme. Lui non ha detto neinte a nessuno, né ha parlato sol con mia madre e ha fatto anche scelte lavorative il presuppongo in base a questa relazione. Dopo un po’ di tempo l’ho chiamato e gli ho semplicemente espresso la mia vicinanza e gli ho chiesto però di non scordarsi come era stato. Gli ho detto che a mio parere certe persone non cambiano più di tanto. Lui si è stizzito, dicendomi che lo trattavo da superiore ma è finita lì. Dopo qualche mese son andata in vacanza con mio padre, che non aveva avuto più notizie di mio fratello dall nuovo inizio della relazione. Mi ha ovviamente chiesto di lui, come stesse e come mai non lo sentiva più. Io ho parlato con mio padre, l’ho aggiornato sul fatto che fosse in vacanza con questa persona è gli ho espresso anche la mia preoccupazione. A fine estate sarei dovuta andare a trovare mio fratello nella sua città (ci sarebbe stata anche la fidanzata), ma qualche giorno prima ha saputo da mia mamma (per caso) che papà sapeva che era tornato con questa ragazza. È andato su tutte le furie e mi ha chiamato riempiendomi di urli e insulti dicendo che non avevo diritto di parlare di lui solo perché non ho argomenti con mio padre. A quel punto io mi sono presa un po’ di tempo e ho deciso che non sarei andata a casa sua solo perché mi sono sentita aggredita, e non sentivo i presupposti per trovarci in quella situazione. Avevo forse bisogno di tempo e avevo bisogno di non sentirmi in trappola in una situazione de genere. Lui si è infuriato ancora di più accusandomi di essere vigliacca e manipolatrice. Quando ero nella sua città (per motivi personali) gli ho scritto, avvisandolo che io ero lì e che se anche non ero a casa sua mi avrebbe fatto piacere vederlo. Ha rifiutato. Ci sono rimasta male ma non ho alzato conflitti. Il giorno dopo mi ha riscritto un messaggio in cui di nuovo mi insultava dicendo che ero stata un’arrogante e vigliacca e che se volevo si sarebbe fatto trovare solo per spiegarmi cosa avevo sbagliato. Ho trovato i presupposti di nuovo molto sbagliati e gli ho semplicemente risposto che sicuramente prima o poi avremmo dovuto parlare ma che non mi sembravano i presupposti e che gli volevo bene. Da quel giorno non mi ha mai più parlato. Quando lo vedo a pranzo con la famiglia non mi parla e quando può non si fa nemmeno trovare. Ha fatto una cena di compleanno e non mi ha voluto. Ho provato in questi mesi a chiedergli di parlarci ma non mi ha risposto.
Ieri gli ho scritto una lunga lettera, in cui ho provato a empatizzare con i suoi sentimenti, ho analizzato la nostra infanzia e ho chiesto scusa in tutti modi se per superficialità non mi sono accorta di averlo ferito. Gli ho spiegato che ero solo preoccupata che soffrisse e che senza volerlo gli ho inflitto altra sofferenza. Gli ho detto che mi sarei impegnata a non fare di nuovo gli stessi errori e che soeravo di fare pace con lui perché gli voglio bene.
Mi ha risposto con un messaggio in cui mi ha sostanzialmente detto che io sono la più piccola dei tre e che quindi ho sofferto meno per la separazione (cosa che mi fa stare sempre male xche è una storia che sento da tutta la vita e mi fa sentire come se non fossi in diritto di aver sofferto o perlomeno che nessuno me lo riconosxe). Che sono una persona orribile, meschina e vigliacca che non ho gli stessi valori suoi e dell’altro nostro fratello. Mi ha detto che sono una persona piccola, insicura, che ha costruito la sua personalità su di loro e che ho voluto parlare con mio padre dei fatti suoi per recuperare una strana considerazione che mio padre ha di me.
Sto molto male. Da un lato sento una grande ingiustizia nelle sue parole, una cattiveria che io non mi riconosco. Dall’altro mi chiedo se magari lui ha ragione e io sono davvero così orribile come dice. Mi sento orribile, mi sento buttata fuori e rifiutata dalla mia famiglia, sento realizzarsi esattamente la paura che ho sempre avuto: quella di essere invisibile per loro nel mio dolore e in quello che sono. Io mi sento una persona buona, come è possibile che sono stata capace di mostrarmi in questo modo?
Non so come e cosa fare. Vorrei scappare via.
Grazie in anticipo se vorrete aiutarmi

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