Ho un padre ingestibile che mi impedisce di vivere la mia vita serenamente

Inviata da Ken · 21 ago 2023 Terapia di coppia

Buonasera, premetto che utilizzerò un nome di fantasia perché ci tengo a mantenere l'anonimato (per una questione di mia sicurezza), sono Ken e ho 20 anni e sono attualmente e da molti anni in realtà in una situazione familiare molto complicata, riassumo brevemente, iniziamo dalle poche cose positive: ho una madre davvero fantastica,di lei davvero non posso lamentarmi di nulla mi ha sempre sostenuto in tutte le scelte che ho fatto,sempre amorevole,comprensiva e non oppressiva al contrario della persona che descriverò successivamente. Mi sono sempre trovato in sintonia con lei dato che abbiamo più o meno lo stesso carattere, riservati, tranquilli e amanti della solitudine.
Ora arriva la parte brutta, ovvero mio padre: per una serie di avvenimenti lui si è trovato a perdere il lavoro, principalmente per un suo errore ma con corresponsabile proprio mia madre, per questo lui ha iniziato ad odiarla/sviluppare un profondo risentimento nei suoi confronti e da li ha sviluppato anche una forma di depressione e fatica nel controllo delle emozioni, in particolare la rabbia.
Con gli anni a seguito di altri avvenimenti negativi lui è peggiorato sempre di più, diventando morbosamente attaccato al "supporto" psicologico di mia madre e me, dato che non ha altri parenti o amici, dico morbosamente perché non riesce a stare neanche 2 ore da solo senza lamentarsi di essere lasciato da solo, nonostante mia madre faccia tutto il possibile ma in sua presenza ogni parola e azione sembra essere sbagliata, finendo spesso in litigi con urla,rottura di oggetti e insulti di mio padre verso di lei, l'accusa di averlo abbandonato solo perché non sta H24 a dirgli parole di conforto.
Oltre alla depressione che lo rende una persona estremamente pesante e permalosa,come ho già fatto intendere non riesce a controllare la sua rabbia,basta un nonnulla per farlo scoppiare in deliri e litigi vari,oltre al fatto di lamentarsi in continuazione per la sua condizione e cosa gli è capitato,senza però nel concreto focalizzarsi sul trovare una soluzione.
Veniamo a me, cosa c entro io in tutto questo, bhe più o meno come mia madre ogni mia azione e parola sembra essere sbagliata così negli anni ho cominciato a sviluppare un forte risentimento,a questo punto posso definirlo vero e proprio odio nei suoi confronti, non riesco a stargli vicino o a passare del tempo con lui senza una sensazione di forte nausea e malessere. Non siamo mai stati in linea come carattere,nessuna passione in comune,nulla di nulla, oltre al fatto che personalmente perdo rispetto per le persone lagnose e pesanti come lui.
Ha sviluppato un attaccamento morboso a me nonostante questo, vuole che stia sempre con lui che gli dica sempre parole di conforto anche se io di fatto,non c'è la faccio proprio,mi fa schifo al solo pensiero di stare con una persona come lui, purtroppo non riesco a volergli bene. Per questa mia mancanza di "vicinanza" continua,mi rimprovera praticamente ogni giorno perché non sto con lui, non gli dico niente e preferisco stare con i miei amici piuttosto che con lui e questo va avanti da anni.
Questo mi causa quindi seri problemi di concentrazione sulla mia vita,continua ansia e impossibilità di fare cose che per i miei coetanei sono la normalità senza ripercussioni o continue critiche e rimproveri.
Chiedo quindi consiglio su come fare per uscire da questa situazione che ormai vedo come disastrosa per la mia sanità mentale, attualmente ho un lavoro che conto di riuscire a portare più in alto per quanto riguarda il lato economico,ho anche fatto i test di ammissione all'università,dato che voglio sia costruirmi una indipendenza economica ma senza rinunciare agli studi, ho fatto la scelta giusta?
Stavo pensando di andare a vivere da solo ma ora come ora non ho sufficienti risparmi e reddito per permettermelo,e ogni giorno diventa sempre più difficile sopportare questa situazione.
Sono io che sbaglio? Dovrei forzarmi a volere bene ad una persona per cui non provo il minimo affetto? Dovrei rinunciare all'idea di proseguire gli studi per mettermi da parte più soldi e compiere il grande passo di un distaccamento completo dal nido?
Non so più cosa fare sinceramente e mi vedo in un vicolo cieco senza via di uscita,non so qual'e la decisione più giusta per il mio caso.

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