Dubbi continui: il mio passato mi impedisce di avere relazioni sane

Inviata da Nicky · 10 lug 2015 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve a tutti,
Sono una ragazza di 28 anni. Ho avuto una vita un po` difficile dovuta al rapporto con i miei genitori (padre alcolizzato e violento che non vedo da quando avevo 13 anni, e madre con tendenze depresse e ansiose, con cui ho avuto un rapporto molto conflittuale).
Non ho per niente idea di come sia un legame stabile con una persona. Mi sento spesso sola al mondo, senza supporto e senza l'amore di una famiglia. Per anni me la sono cavata da sola e mi sono sentita forte, ma in realta` mi sono poi resa conto di essere molto fragile.
In particolare nelle relazioni amorose, che fatico molto a portare avanti. Ho sempre avuto storie con bravi ragazzi, gentili e affettuosi, che in un certo senso si prendevano cura di me, ma ad un certo punto, dopo nemmeno un anno di relazione, mi sorgevano sempre dubbi e domande sul fatto che fosse la persona giusta per me o meno. Inoltre tante erano sempre le cose, anche piccole, che mi rendevano triste e arrabbiata, e a cui reagivo male provocando litigi. Ho sempre preteso parecchio, sentendomi profondamente ferita se l'altra persona non mi capiva. Al momento ho una relazione che dura da un anno. Per motivi di distanza ci possiamo vedere solo 2 volte alla settimana, a volte una. Quando ci vediamo stiamo bene insieme di solito, ridiamo e scherziamo, condividiamo dei bei momenti. Dopo vari litigi che abbiamo avuto, in cui io soffrivo perché sentivo di non ricevere abbastanza affetto e gesti dolci e romantici (seppur mi telefoni ogni giorno, e cerchi sempre di passare i fine settimana con me ecc), io ho cercato di moderare le mie reazioni, parlandone con lui e cercando comprensione. Devo dire di essere migliorata su quel lato, e anche lui l'ha notato.
Il problema e` che per ogni incomprensione, ogni momento difficile, ogni volta in cui le cose non vanno come vorrei, o in cui non riesco a sentire il suo affetto per colpa della distanza (e anche un po` di come e` fatto lui), immediatamente inizio a pensare che sia meglio lasciarci. Passo giornate intere a fare gli stessi pensieri: che non andiamo bene l'uno per l'altro, che non abbiamo un futuro insieme, che e` meglio lasciarci ora piuttosto che rimanere insieme per anni e soffrire molto di piu` lasciandoci piu` avanti, che non funzionera` mai ecc, ecc, ecc... Vado avanti cosí per giorni fin quando ci vediamo e la sua presenza mi rassicura. Nei momenti sereni mi scordo completamente dei pensieri negativi fatti, e mi sembra anzi che non sia stata la stessa persona a farli.
E` come se avessi due parti di mente separati, quella serena e ottimista, in cui penso che tutto andra` bene, e quella negativa che vede tutto nero e non immagina niente di bello per sé in futuro.
Sto facendo delle sedute con uno psicologo, ma al momento non trovo sollievo a questa situazione che mi tormenta.
So che il mio rapporto con i genitori ha influito molto sul mio carattere e sul mio modo di vivere le relazioni con gli uomini, ma in questi momenti non vedo nessuna connessione tra le due cose, provo solo sofferenza continua e se da un lato vorrei porre fine alla storia per tornare tranquilla, dall'altro ho paura che sarebbe un errore e che starei molto male anche in quel caso.

Grazie per l'ascolto e per le vostre gentili risposte

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Miglior risposta 10 LUG 2015

Cara Nicky,
il vuoto affettivo della sua infanzia ha bisogno di essere costantemente colmato con attenzioni e gesti d'amore.
A volte le sembra che non bastino mai e che abbia bisogno di maggiore cura e più affetto e poi, appena sente la persona vicina, tutto le passa e il vuoto è colmato.

Non è una stranezza, la sua. E' il modo in cui il suo corpo le comunica i bisogni. Il calore e la vicinanza un tempo sono mancati e lei si protegge affinchè non accada più.

Come ha imparato la sofferenza della mancanza di affetto, può, piano piano imparare a sentirsi amata.

Ha fatto un'ottima scelta nel rivolgersi ad uno psicologo. Potrebbe volerci un pò di tempo, ma ci creda e faccia in modo che ne valga la pena.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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24 OTT 2015

Gentile Nicky,
anche se lei dice di non vederci una stretta relazione, i bisogni affettivi insoddisfatti della sua infanzia e adolescenza incidono molto su come lei vive e gestisce le relazioni sentimentali.
Non è un caso che le sue relazioni, più di una volta, si sono chiuse per i suoi dubbi, le sue incertezze, le sue esigenze affettive che sembra siano insaziabili.
Lei ha fatto bene ad iniziare un percorso di psicoterapia e avrebbe fatto meglio ad iniziarlo parecchi anni fa.
E' soprattutto questo percorso di crescita personale che deve riempire con gli insight e con l'autostima il suo vuoto emotivo affettivo del passato perchè altrimenti temo che lei andrà sempre in cerca di un partner in grado di risarcirla per cose a lui non imputabili e non troverà mai la persona adatta ritrovandosi sola con la profezia di dover continuare ad essere sfortunata che si autoavvera!
Non dice da quanto tempo ha iniziato la psicoterapia ma sappia, per mia esperienza, che occorre non meno di un anno di terapia con sedute a cadenza settimanale per avvertire miglioramenti stabili.
Un cordiale saluto.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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14 LUG 2015

Buongiorno Nicky,
Leggendo la sua storia ho pensato di risponderle
Per darele alcuni indizi su cui lei potrà riflettere da sola o durante il percorso psicologico che ha intrapreso.

Sicuramente per una ragazza la figura paterna rappresenta un punto di riferimento importante. Il vuoto affettivo che lei ha descritto sembra spingerla a ricercare e richiedere al suo ragazzo tutte quelle attenzioni che lei non ha mai avuto. Inoltre nel suo immaginario un ragazzo con queste caratteristiche la tutelerebbe dal ripetere il tipo di relazione di coppia vista tra i suoi genitori. Ma é importante essere consapevole di questi legami tra passato e presente per avere relazioni amorose non influenzate dai fantasmi del passato.
Infatti é importante non sovrapporre il rapporto che avrebbe voluto con suo padre e quello che ha con il suo ragazzo: sono due persone e due tipi di legame differenti!
Il fatto che quando siete lontani emergano tutte le sue insicurezze e pensieri negativi é comprensibile, ma é importante essere consapevoli che queste sono le insicurezze del passato che vincono sul presente .

Ha fatto la scelta importante di rivolgersi ad uno psicologo e penso che ci voglia del tempo prima di ottenere i primj risultati. Tuttavia le indicherei di informarsi sul tipo di orientamento terapeutico
Che utilizza per capire se é quello che lei predilige.
La terapia che potrebbe avere risultati piú efficaci potrebbe essere quella ad indirizzo sistemico relazionale familiare, visto il legame che nella sua storia sembra emergere tra passato e presente.

Spero di averle dato utili indicazioni
Dott.ssa Claudia Picinotti

Dott.ssa Claudia Picinotti Psicologo a San Giovanni Valdarno

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13 LUG 2015

Gentile Dott.ssa Fontanella, grazie per la sua risposta. Il problema imminente e` che non so se continuare la mia relazione attuale o meno. Tra la distanza e il fatto che lui non sia esattamente il tipo di ragazzo che da` tante attenzioni e tanto affetto, pur essendo un bravissimo ragazzo e dimostrandomi di tenerci in altri modi, continuo a chiedermi ogni giorno se faccia per me o meno. Io gli ho gia` comunicato che avrei bisogno di piu` atttenzioni e gesti d'amore, data anche la distanza, ma non mi sembra che lui voglia o riesca a venirmi incontro. Per cui mi ritrovo ogni giorno triste e con il pensiero continuo a queste cose. Vorrei sapere come gestire la situazione, se per me stessa sarebbe meglio affrontare il percorso psicologico senza una relazione, o se invece col tempo la cosa possa migliorare.
Grazie e saluti

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11 LUG 2015

Gentile Nicky,
anche se lei non vede connessione tra il suo passato e le sue difficoltà nelle relazioni sentimentali, è probabile che ve ne siano, per cui sarebbe consigliabile che lei affronti e risolva le tematiche relative alla sua famiglia di origine con uno psicologo/a psicoterapeuta.
Spesso sono sufficienti poche sedute a questo scopo per cui si sinceri anzitutto che il professionista da cui si reca sia anche psicoterapeuta e quale indirizzo segua. Se non si ottengono risultati le consiglio di cambiare professionista e/o indirizzo.
La terapia della Gestalt, applicata a guisa di terapia breve, mi risulta molto efficiente.
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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