Ho bisogno di riconnettermi al mio cuore

Inviata da Milena · 6 ott 2016 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve,
vorrei raccontarvi la mia situazione sperando voi possiate aiutarmi, perché è da mesi che non riesco ad uscire.
Premetto che per me è difficile, e faccio una fatica assurda, ma cercherò di essere il più chiara possibile.
Tutto iniziò a dicembre 2015, avevo paura di non amare più il mio ragazzo con il quale sto da due anni (è una relazione a distanza).
Ho tenuto questa cosa dentro, e la frase "non lo amo" mi tormentava mentalmente; a lui non avevo detto nulla.
Dopo, a maggio 2016, ne abbiamo parlato: eravamo nella stessa situazione.
Per fortuna abbiamo una relazione meravigliosa, andiamo molto d'accordo, siamo entrambi molto dolci e romantici, ci ascoltiamo, dialoghiamo, ridiamo spesso, a volte litighiamo ma facciamo subito pace, mi fa stare bene e mi da molta sicurezza.
Ne abbiamo parlato, e insieme abbiamo capito che la serenità che di colpo provavamo, la tranquillità, quel senso di pace era normalissimo.
Lui si abituò subito, io però che, per motivi familiari, non ero abituata ad un ambiente sereno,prima di parlarne non facevo altre che cercare cose su internet, assimilando ansia e tensione.
Arrivai a leggere del doc da relazione.
Mi ossessionai con la paura di avere il doc.
Questa cosa mi tormentava.
Dopo che ne parlammo, con i giorni, stavo cercando ancora su internet, (avevo un livello di stress altissimo addosso), ho letto del doc omosessuale.
Pensai "e se lo avessi?". In realtà non lo pensavo a livello di pensare, sentire, ma solo formulare il pensiero.
Mentalmente senza accorgermene ripetevo quelle parole, e finì per ossessionarmi per questo.
Poi, ho conosciuto il cugino del mio ragazzo, stessa cosa: pensavo, "e se mi piacesse *****?" E mi ripetevo il nome e mi ossessionavo.
Così come per la sua migliore amica, mi venne in mente: "e se volesse sposarsi con lei?"
E il suo nome rimbombava nella mia testa.
Ora, a distanza di mesi, sono arrivata a capire che non pensavo seriamente queste cose, ma che era il mio ripeterle mentalmente che me le faceva memorizzare, e di questo sono tranquilla più o meno.
Il problema è che mi sento a disagio con me stessa per tutta questa situazione che ho affrontato, mi deprimevo, mi ripetevo che non ne uscirò mai, che sto impazzendo, che l'unica cosa che voglio è essere di nuovo felice.
Ora, ho capito che non sono nè matta ne nulla, forse è solo il modo di ragionare di questi mesi che devo eliminare... non riesco a concentrarmi, o quando mi distraggo e tipo torno a vedere che succede nella mia testa, mi viene in mente una sensazione che ho, che mi ricorda il mio disagio e tutto questo, mentalmente collego quella sensazione a questa brutta situazione di impotenza, e vorrei solo eliminarla dalla mia vita.
Il mio ragazzo non sa più che fare poverino, io lo amo da morire, e non capisce perché io stia male se non mi manca nulla, ed è così.
Non so... forse non riesco a voltare pagina, a dimenticare quello che è successo, sono una ragazza molto fragile mentalmente, molto sensibile ed emotiva.
Voglio solo vivere di nuovo, riprendere ad ascoltare il mio cuore, vivere la mia relazione senza problemi, odio essere a scuola, e di colpo, sento tipo un promemoria, che mi ricorda quella sensazione, quello stato di disagio, di paura.
Vorrei eliminarlo dalla mia vita, vivere serenamente giorno per giorno, concentrarmi su ciò che desidero, ritornare ad essere spensierata come sempre.
Questa sensazione mi fa accidentalmente ricordare cosa ha causato tutto questo, questo disagio, cioè questi "se", e quindi mi viene da pormi nuove domande, pur sapendo che sono false.
Voglio che tutto questo finisca.
Ho 18 anni e voglio godermi la vita, non voglio più rimanere bloccata in questa specie di trappola mentale.
Vi supplico ho bisogno di consigli pratici diciamo, vorrei cavarmela sola senza aiuto di specialisti, voglio solo eliminare questa specie di campanellino d'allarme mentale che mi riporta li mentalmente.
Sono contenta della mia vita, mi rendo conto che, concretamente, non mi manca nulla, sono felice, c'è solo questa cosa che mi frena.
Vi prego di aiutarmi a spegnere questo campanello, ad essere felice senza problemi.
Aspetto le vostre risposte.
Cordiali saluti.

P.s. Quella situazione diciamo che l'ho dimenticata, il "problema" è solo questo campanello d'allarme che mi fa rivivere quelle emozioni è stato di disagio.

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Miglior risposta 7 OTT 2016

Cara Milena, in tutto quello che descrivi sento il tuo malessere e il tuo volerti liberare da questi pensieri intrusivi che ti causano sofferenza. In te si innesca il meccanismo della "paura di pensare"a situazioni che riconosci essere il frutto della tua mente, ma che per il solo fatto di averle in testa ti generano ansia. Bisognerebbe conoscere come fronteggi questi pensieri intrusivi e persistenti, sia a livello cognitivo che comportamentale. Il fatto stesso di volerti liberare da questi pensieri ti porta a renderli ancora più presenti nella tua mente. Non possiamo decidere di scacciare un pensiero, perché il solo "pensare di scacciarlo" lo rende ancora più presente nella nostra mente. Se ti dicessi "Non pensare a un orso bianco!" Quale è la prima cosa che ti verrebbe in mente? L'orso bianco?... Intraprendere un percorso terapeutico ti aiuterebbe a comprendere perché stai male, perché rimugini e allo stesso tempo potresti trovare il modo di gestire la tua sofferenza. Però dovresti prima chiarire a te stessa perché rifiuti l'aiuto di uno specialista. Resto disponibile e cordiali saluti.

Dott.ssa Simona B. Morabito Psicologo a Reggio Calabria

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13 OTT 2016

Buongiorno Milena,
lei stessa ha individuato l'essenza del suo problema quando dice: "...non voglio rimanere bloccata in questa trappola mentale". È proprio così: si tratta di una trappola mentale dove si insinuano i vari dubbi patologici; essi innescano un particolare circolo vizioso, dove più la persona cerca di liberarsi da certi pensieri, più essi si rinnovano, autoalimentandosi come in una spirale che va a rafforzare sempre più la trappola mentale. Questo, Milena, accade più spesso alle persone molto sensibili ed emotivamente fragili per le quali lo stress e l'ansia sono molto più difficili da gestire. Il mio consiglio è quello di farsi sostenere da una figura professionale, almeno per un tratto di strada, fino a quando cioè non risolve il problema. Oggi è possibile farlo anche attraverso un percorso breve di video-sedute on-line o qualsiasi altra modalità a lei più congeniale (chat, e-mail, ecc.) e quindi, senza la necessità di spostarsi da casa.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Giovanna Zocco - Psicologa clinica

Dr.ssa Maria Giovanna Zocco Psicologo a Modica

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11 OTT 2016

Buongiorno Milena,
l'unico consiglio pratico che ti posso dare è di rivolgerti a uno psicoterapeuta che ti aiuti vis-à-vis. In un percorso con tempi che possano essere anche più lunghi del previsto, il voler superare immediatamente le difficoltà, può creare solo ulteriore ansia. Voler raggiungere un obiettivo implica un'aspettativa, e il non raggiungimento di esso può creare delusione, rabbia, dolore...avere degli obiettivi è più che giusto, ma sono da valutare anche i tempi, e quanto a fondo alla questione vuoi andare. Se ti interessa solo eliminare il sintomo, con solo una visita psichiatrica per una prescrizione di psicofarmaci, lo puoi mascherare e i problemi sembreranno spariti; se invece, vuoi di più, puoi abbinare il farmaco a una psicoterapia che ti aiuti ad arrivare all'origine del tuo comportamento. Tutto dipende da cosa vuoi, se vuoi un aiuto a distanza distanza o un aiuto (di persona) concreto per creare una relazione che ti sostenga e ti guidi nelle tue scelte di vita.

Anonimo-138795 Psicologo a Livorno

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7 OTT 2016

Salve Milena,
effettivamente da quello che riporta si potrebbe ipotizzare la presenza di un problema ossessivo-compulsivo o comunque di un problema a matrice ossessiva, anche di altro tipo, anche se ovviamente bisognerebbe approfondire queste ipotesi.
Mi perdoni, ma non mi sembra affatto che abbia superato questa situazione perché continua a porsi domande che definisce false e perché sente questo "campanellino" che non riesce a spegnere. Non credo che queste cose siano differenti o siano sconnesse dal suo problema originario. Questo non significa assolutamente che è pazza, ci mancherebbe. Semplicemente ha un problema che non dovrebbe essere sottovalutato, ma affrontato e risolto.
Dal mio punto di vista con problemi di questo tipo non è possibile dare consigli pratici senza conoscere in modo più approfondito lei e la sua situazione e senza una relazione terapeutica all'interno della quale trovare le giuste soluzioni. Si correrebbe il rischio di essere approssimativi e di fornire indicazioni troppo generiche o poco efficaci, anche perché molto spesso questo tipo di problemi o si risolvono completamente oppure si corre il rischio di ricaderci sempre.

Dott.ssa Erica Tinelli Psicologo a Orte

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6 OTT 2016

Gentile Milena,
dalla tua lunga e, a tratti, confusiva mail, si evince in sintesi che sei vissuta in un ambiente familiare non sereno e che hai una struttura di personalità fragile in cui prevale un tratto ossessivo-compulsivo che può agganciarsi (nei momenti di stress e a seconda della situazione) a qualunque cosa per cui di volta in volta parli di "doc da relazione", "doc omosessuale", "doc da infedeltà" etc.
Per fortuna sembri consapevole che in molti disturbi d'ansia scattano delle trappole mentali per cui non dovresti contare sul fatto di potertela cavare da sola andando a fare ricerche su internet che rischiano solo di facilitare in te l'insorgenza di nuovi pensieri ossessivi.
D'altra parte nemmeno il tuo ragazzo, per giunta penalizzato da una relazione a distanza, può esserti di grande aiuto.
Purtroppo devo dirti che il tuo campanellino d'allarme che ti riporta ai pensieri ossessivi può essere più facilmente tacitato solo da un percorso di psicoterapia che, se hai difficoltà economiche, puoi fare presso la tua ASL di appartenenza.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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6 OTT 2016

Cara Milena. Dalla tua lunga lettera emerge il bisogno di una guida. Ti consiglio di rivolgerti prima possibile ad uno psicoterapeuta sistemico- strategico, intanto farà una diagnosi precisa e poi ti darà degli esercizi che ti aiuteranno concretamente a trovare serenità e leggerezza.

Cari Saluti

Dr.ssa Simona Coscarella
Psicologa-Psicoterapeuta Cosenza

Dr.ssa Simona Coscarella - Studio di Psicoterapie Brevi Strategiche Psicologo a Cosenza

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6 OTT 2016

Cara Milena, sei molto giovane e la tua composita lettera denota un po' di confusione. Non ti preoccupare, è facile, quando si è giovani, essere influenzati in vario modo. Ti consiglio di rivolgerti alla struttura pubblica più vicina per farti aiutare con un percorso psicologico adatto a te. Auguri e fammi sapere dr. Annalisa Lo Monaco

Anonimo-146364 Psicologo a Roma

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