Ho bisogno di aiuto, ma non ho nessuno

Inviata da Norma · 30 apr 2014 Ansia

Sono una ragazza molto giovane, ed é da un po' di tempo che, in periodi stancanti e in cui comunque sono agitata (quasi sempre) ho i battiti cardiaci eccessivamente accellerati, temo, ed inizio a piangere ed agitarmi. Alcune persone mi hanno detto che si tratta di attacchi d'ansia, inoltre ne soffriva anche una mia amica, che dopo aver consultato una psicologa per il panico si é sentita meglio. Ho detto questo a mia madre, e lei mi ha portato da un dottore che mi ha sentito i battiti del cuore, e mi ha detto che ho un cuore perfetto. Il punto é che questi crolli sono dovuti ad una condizione mentale, penso, e mia madre non sa e non si rende conto di cosa siano. Ho provato a spiegarglielo, ma dice che drammatizzo le cose e che le dico tutto questo per farla sentire come una madre irresponsabile ed incapace. Io pero' ho seriamente bisogno di aiuto. Vorrei fare la psicologa, per questo mi accorgo di tante, troppe cose in tutti. Mia madre non sta bene, ha avuto fin troppi problemi, mi dice che mia nonna é narcisista, che é preoccupata di diventarlo lei stessa perché ha letto che alcuni comportamenti anzi che essere respinti vengono trasmessi anche ai figli. O meglio, i figli li ripetono. Mia nonna ha sostenuto l'idea che mia madre non fosse abbastanza brava con me, e che non fosse capace di una responsabilita` di questo genere, cosi' mia madre é diventata terribilmente orgogliosa nei miei confronti e nei confronti della mia educazione. Non posso dirle niente, ho bisogno di un qualche aiuto e non posso cercare di spiegarle la situazione perché la sua immagine di "madre perfetta" verrebbe distrutta da una figlia che ha bisogno di un aiuto maggiore di quello di sua madre. Mio padre? mio padre vive in inghilterra, lo vedo due volte all'anno e non ha idea di tutto quello che mi succeda. Non sa assolutamente nulla. La mia famiglia é composta unicamente da mia nonna e mia madre, e non so davvero quale tra le due stia peggio. Mio nonno é morto per via dell'eroina, un po' di anni fa, mia nonna da allora a cominciato ad andare in chiesa ed ha sviluppato un estremo senso di repulsione verso qualsiasi tipo di dipendenza e degradazione. Adesso é un insegnante d'asilo serena e pasquale. E che nessuno si azzardi a fumare o ad uscire con "gente non raccomandata". Comunque, la posso capire. Posso capire sia lei che mia madre, ma io non so piu` che fare. Oltre alla famiglia ho anche i miei problemi fuori casa, i professori non fanno altro che giudicare la mia persona, pensano che io sia una eroinomane o una piccola prostituta. Le ho sentite dirlo fra di loro. Questo perche` magari al posto di leggere "piccole donne" leggo libri su Freud o "noi, i ragazzi dello zoo di Berlino". Comunque questo é perché leggo i libri che piu` mi piacciono, mi rispecchiano e mi aiutano a formare la persona che vorrei essere. La maggior parte dei miei crolli é dovuta ai professori, in gita di classe per esempio ho cominciato a tremare e a piangere parecchio, con i battiti cardiaci accellerati perché avevo sentito da dietro una porta due professoresse dire di farmi cambiare stanza perché avevano paura io fumassi. Sono ancora innamorata del mio ex ragazzo, che con il tempo scopro avere anche piu` problemi di me, ed io, da aspirante analista, li noto tutti. E non perdo tempo a crearmene altri per il fatto di non poter curare e suoi. Sua madre é un alcoolista ed é spesso assente in casa, infatti lui si comporta sempre come un bambino con la sua fidanzata e cerca insconsciamente di essere "accudito" da qualcuno. L'amore che cerca, é quello materno. Suo padre ha rischiato di morire di infarto piu` volte, e da piccolo era un bambino molto robusto, adesso é dimagrito molto ed é diventato completamente un altra persone. Infatti per via di tutti questi fattori passa pochissimo tempo in casa e la maggior parte delle ore fuori, perché la sua unica vita é quella fuori casa : amici, ragazza, apparenza, societa`. Sono le cose piu` importanti per lui. Visto che fino ad un paglio di anni fa era molto rubusto, ha passato vari momenti brutti ed esperienze che non consiglierei a nessuno, adesso ha represso ogni ricordo e sentimento legato alla sua vecchia vita ed alla sua vecchia persona. Ha cambiato ogni cosa, infatti per lui é frustrante parlare con me (che faccio parte della sua vecchia vita). Lo so che scrivo parecchio, ma in realta` sto abbreviando tantissimo. Fatto sta che io ho passato due bruttissimi anni senza di lui, ho avuto davvero brutte esperienze, sono stata quasi denunciata dalla sua attuale ragazza, ho scoperto che lui amava la mia migliore amica. E insomma cose che per voi possono anche sembrare normali problematiche adolescenziali, ma che per me, e lui, unite a tutto cio` che portiamo dietro, sono abbastanza gravi. Se solo potessi raccontare ogni cosa nei particolari allora forse riuscireste a capire quello che intendo. Fatto sta che io devo risolvere la questione in casa, con mia madre, e non so davvero come fare. E devo capire quello che fare con il mio ex ragazzo, se aiutarlo, salvarlo, o se salvare me stessa. Ma non so come potrebbe essere possibile visto che senza parlare con lui non riesco a stare, anche se la maggior parte delle volte cio` che mi dice mi ferisce. Ma credo che preferisco soffrire parlando con lui, che stare tranquilla, ma senza parlarci. Aiuto.

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Miglior risposta 13 GIU 2015

Cara Norma,
data la tua giovane età si può solo dire che essendo tante le dinamiche successe intorno a te, devi trovare la forza di esprimere la necessità di parlare con un esperto a tua mamma. Spiegando il tuo malessere, fisico e psicologico, probabilmente potrà fare inizialmente resistenza ma subito dopo starà li ad ascoltarti e insieme provvedere per la ricerca di uno psicologo che saprà ascoltarti e seguirti nel tuo percorso.
Rimango a disposizione
Dott.sa Felicia Burnò - Cernusco sul Naviglio (Milano)

Dott.ssa Felicia Burno Psicologo a Pioltello

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1 LUG 2015

Cara Norma,
non so quanti anni hai, credo comunque che hai una visione dello cose abbastanza chiara e hai bisogno di parlare con qualcuno, certo dovresti proprio parlare con tua madre, ma credo tu ci abbia provato senza troppo successo, se non ci riesci puoi chiedere aiuto allo psicologo della tua scuola se c'è, o a qualche insegnante o a qualche sacerdote che ti aiutino a parlare con mamma. A volte ci si sente proprio soli. Comunque non pensare di poter aiutare qualcuno da sola, scrivere qui è stata una idea interessante invece, anche se è vero che se sei minorenne è sempre necessario il consenso dei genitori, pensa ad una strategia per affrontare il tema con loro in modo efficace e utile, senza creare inutili conflitti, anche se non è facile.

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30 APR 2014

Cara Norma, tante sono le cose che ci hai raccontato, ma in questa sede e senza l'autorizzazione di un adulto non possiamo, per etica professionale, darti suggerimenti psicologici. Credo comunque che tu debba far capire a tua madre che hai bisogno di uno psicologo per affrontare "tuoi" problemi, che esulano dall'accusare tua madre e/o tua nonna. Dovresti esplicitarle il tuo malessere, collegandolo anche alla fase di vita che stai attraversando e ad un bisogno di aiuto nella crescita. Hai sicuramente l'esigenza di essere ascoltata ed aiutata in questo momento e devi esprimere a tua madre tale esigenza.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Marianna Vallone. Roma

Marianna Vallone Psicologo a Modena

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30 APR 2014

Cara Norma,
leggo ora questo post dopo aver risposto a quello precedente sul problema del tuo ex.
Vorrei consigliarti di dedicare più tempo ai tuoi problemi e di cercare di risolvere la tua situazione, prima di impegnarti nel “salvare” gli altri, semplicemente perché non possiamo essere veramente di aiuto agli altri se non ci sentiamo prima di tutto bene con noi stessi. Si rischiano di lasciare entrambe le cose a metà. Come ti ha suggerito la tua amica, lo psicologo potrebbe aiutarti a tirare fuori la sofferenza e analizzarla con la calma e il tempo necessario.
Purtroppo essendo ancora minorenne (mi pare di aver capito ciò, quando scrivi della scuola) dovresti ottenere il consenso dei genitori per poter accedere alla terapia. Prova a riparlarne in casa, facendo capire che potrebbe essere un mezzo per farti stare meglio. Credo che qualsiasi genitore, seppur poco disposto ad ammettere che la figlia possa avere problemi, si rifiuterebbe di farle tentare una via verso il benessere. Inoltre, se il professionista privato non dovesse essere agevole dal punto di vista economico, ci sono sempre i servizi pubblici come i consultori familiari a cui puoi rivolgerti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Francesconi

Anonimo-127163 Psicologo a Fano

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