fobia delle persone

Buongiorno Claudia
questa esperienza é stata veramente drammatica e l'ha segnata significativamente, e le reazioni emotive che denuncia sono tipiche di questi avvenimenti. Cerchi di farsi assolutamente aiutare da una/un professionista della salute mentale che la porterà a superare questa realtà psicologica e fisica che sta vivendo. Ci vuole un poco di tempo ma potrà ritornare ad una vita soddisfacente ed anche ad un rapporto sociale con il "maschile" decente. Fortunatamente é stata una relazione breve (anche se percepita eterna) e sarà più semplice affrontare i danni che le ha procurato e sanarli. Bravissima ad averla segnalata, purtroppo non é da tutte trovare il coraggio, ma lei lo ha trovato e ciò la aiuterà a portare a superare questa pessima realtà subita
La saluto cordialmente e se lo ritiene utile mi può contattare
Dott. Giancarlo Mellano

Gentile Claudia,
Lei ha subito una violenza, non la sminuisca. La reazione che ha di fronte agli stimoli che le rievocano il trauma è normale, in questo momento è come se il suo cervello mandasse continui segnali di allarme al corpo. é in allerta. é un meccanismo funzionale di fronte ai pericoli, ma che il trauma riattiva anche in condizioni di non pericolo. Le consiglio di rivolgersi appena possibile ad uno psicoterapeuta che possa aiutarla a superare questo trauma.

Spero il meglio per lei,
Dott.ssa Valentina Borsari

Cara Claudia,
Quello che racconta è un'esperienza traumatica. Scrive infatti di aver vissuto umiliazioni ripetute e violenze psicologiche, oltre che di aver subito un'aggressione fisica rispetto alla quale ha sentito probabilmente minacciata la sua integrità. Il suo sistema di sopravvivenza così, per metterla in guardia da altre possibili minacce, è diventato sensibile a situazioni che interpreta simili a quella che ha già vissuto per potersi così eventualmente difendere. In pratica è una risposta di per sè normale e funzionale nel periodo successivo all'esperienza traumatica. Se invece si dovesse protrarre nel tempo e limitarla le consiglio di rivolgersi ad un collega specializzato nel trattamento dei traumi.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Buongiorno Claudia, grazie per aver condiviso con noi il suo problema.
Ciò che ha vissuto è un vero e proprio trauma che le porta a sperimentare paura.
Le consiglio di iniziare al più presto un percorso terapeutico volto ad alleviare questa situazione che le crea disagio.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Dottoressa Angela Megale

Cara Claudia,
Vivere una relazione di abuso, che sia fisico, verbale o emotivo e' un'esperienza traumatica che puo' avere conseguenze anche a distanza di tempo, come sembra Le stia succedendo. Immagino ci sia voluta una grande forza da parte sua per uscire da quella relazione. Faccia appello a quella stessa forza per affrontare i vissuti emotivi legati a quelle esperienze ed elaborarli nello spazio protetto di una terapia. Puo' forse voler prendere in considerazione anche di rivolgersi ad un centro antiviolenza. Non importa se la relazione e' finita', trovera' colleghi preparati ad aiutarla a identificare l'esperienza d'abuso e valutare l'opportunita' di una terapia.
Un caro saluto,
dott.ssa Francesca Calvano

Gentilissima Claudia, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione di sofferenza e grande paura che sta vivendo; come già i colleghi hanno scritto, la violenza è anche psicologica e verbale, e spesso causa poi dei possibili traumi destabilizzanti. Credo che intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarti ad elaborare quanto accaduto, in modo da provare insieme a dare un senso a tutto questo.
Resto a disposizione,
AV

Gentile Claudia,
i comportamenti violenti possono essere psicologici e fisici anche senza colpire direttamente con le mani, come sembra essere stato il caso raccontato.
Questo episodio, ma sicuramente l'intera relazione nel suo complesso (per lei nociva), ha rappresentato un trauma che richiede di essere elaborato in un contesto di psicoterapia in modo da essere trasformato in acquisizione di risorse e competenze per migliorare la sua autostima e scegliere in futuro un partner meno problematico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio che le è derivato da questo episodio così forte. Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, analizzando insieme al professionista le sue paure per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Salve Claudia,
La ringrazio per avere condiviso la sua esperienza molto dolorosa con noi. La violenza psicologica non si vede, è vero ma spesso lascia segni più profondi di quella fisica andando a minare la propria autostima.
La paura che sente e che tramette nelle sue righe è comprensibile, anche se la vostra relazione è finita la "ferita" che si porta dentro le ricorda le vicende vissute tenendola sempre in "allerta" con un livello di stress elevato rischiando l'isolamento.
Per lei sarebbe molto importante fare un percorso di psicoterapia, dove, rispettando i suoi tempi, le permetta di rielaborare tutto quello che di traumatico ha vissuto in questa relazione malata, riappropriarsi così della sua vita, della sua autostima, imparando a prendersi cura di sé riconoscendosi il valore che ha, con la consapevolezza di essere libera di scegliere senza accontentarsi.
Rimango a sua disposizione anche online per eventuali chiarimenti.
Un caro saluto.
Dott.ssa Simona Adorni

Cara Claudia, la violenza o aggressività si manifestano in varie forme, si è toccati anche da parole, gesti, comportamenti. Ogni segno lascia una scia dentro, più o meno profonda, con cui occorre fare i conti, guardarla, lavorarne, affinché possa non ripetersi. Comprendo la fatica di staccarsi, la paura o qualsivoglia altra affezione legata al momento, in cui ci certamente non si riesce a ragionare lucidamente. Comprendo la eco di ciò che ha vissuto e la paura che si verifichi ancora. Cerchi di vedere, con tutto il tempo che le necessita, cosa si è verificato e come, dentro di lei, in quei momenti e nel corso di questa relazione. Cosa ha provato, perché e come avete scelto di restare in questo anno e mezzo. Potrà servirle, per una futura occasione di incontro che non mancherà di succederle e cui lei avrà il diritto di dire sì e vivere serenamente.
Cerchi un lavoro di parola su questo, da fare non da sola. Jacques Lacan – psicoanalista francese – aveva pronunciato queste parole, “Ciò che si può produrre in una relazione interumana è o la violenza o la parola.”. Ecco, questo è lo strumento che possiamo e dobbiamo utilizzare per fare luce sul proprio e sull’altrui coinvolgimento in un incontro. Lasciamo la violenza nel passato. Scegliamo di usare la parola, per confrontarci, per contrastare qualsiasi forma di violenza, manifesta o latente. Scegliamo di affrontare le nostre questioni, non lasciamo le cose alla ripetizione o in una nube di confusione.
Un caro saluto
Dott.ssa M. Gorini

Buonasera Claudia; il vissuto che lei riporta ha certamente un'intensità emotiva molto forte. Lei sottolinea che "non mi ha mai alzato le mani", ma anche l'aggressività verbale, psicologica e comportamentale pur non ricevendo violenza fisica ci porta a sviluppare un senso di allerta che ha l'obiettivo primario di farci andare in protezione. E' come se la sua mente si fosse "abituata" al pericolo, ed è importante fare un lavoro di de-sensibilizzazione elaborando il vissuto traumatico e riequilibrando di conseguenza la sua reazione auto-protettiva riconoscendo in maniera funzionale cosa è pericolo e cosa no.

Buongiorno Claudia,

capisco bene la paura che sente. Quando ci si abitua a stare in uno stato di allerta continuo per tanto tempo, non basta chiudere la relazione per uscirne.

Penso che potrebbe esserle di aiuto rielaborare la relazione conclusa, tutto quello che di traumatico ha vissuto, e ricontattare un senso di sicurezza interno. Inoltre spesso alla base della scelta inconsapevole di un partner così violento e aggressivo, c'è un senso di sé di inadeguatezza e la percezione di non avere valore, per cui si finisce per cercare riconoscimenti e amore da chi non sa darne e tende a maltrattare, mettendosi in relazioni che creano dolore e sofferenza.

Sono sicura che con un supporto professionale riuscirà a uscire da questo stato di allerta e disagio, che riuscirà a percepire il senso del suo valore e a rendersi conto delle sue risorse interne, che sicuramente sono molte.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Buongiorno Claudia

è assolutamente normale che lei abbia paura di gesti improvvisi visto il suo vissuto, rientra in un meccanismo automatico di difesa e protezione di se stessa visto che chi avrebbe dovuto farlo è stato psicologicamente violento.
Ha bisogno di tempo per riacquistare fiducia nelle persone e di una terapia di supporto per rielaborare questa relazione tossica.
È assolutamente consigliabile associare alla psicoterapia l'ipnosi che agisce rapidamente nella rimozione di vissuti traumatici e dolorosi di ogni tipo.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Gentile Claudia,
lei ha subito violenze psicologiche e fisiche, per di più nel contesto di una relazione che dovrebbe avere caratteristiche diametralmente opposte a quelle che lei descrive qui.
Per elaborare il trauma in modo efficace dovrebbe affidarsi alle cure di uno psicologo psicoterapeuta.
Un caro saluto e in bocca al lupo

Dott.ssa Susanna Mattoccia

Ciao Claudia,
mi sembra assodato che tu abbia vissuto un'esperienza molto difficile all'interno della tua relazione.
Ti ricordo che la violenza psicologica può manifestarsi in diverse forme non solo “alzando le mani”, ad esempio attraverso comportamenti umilianti, controllo e manipolazione, e può avere gravi conseguenze sull'autostima e sul benessere emotivo di chi subisce.
È comprensibile che tu possa provare paura e ansia a seguito di quanto vissuto, anche in situazioni non direttamente minacciose. È importante cercare supporto e affrontare questa situazione in modo adeguato.
Devi capire se per te questa relazione infonde sicurezza o meno. Qualora fosse il primo caso è fondamentale che tu ne parli apertamente con il tuo partner, affinché possa rendersi conto di come tu abbia vissuto l’accaduto ed evitare che ciò possa ancora accadere. Qualora fosse il secondo caso sarebbe necessario valutare bene se continuare una relazione in cui accadono situazioni che ti fanno stare male.
Ti auguro il meglio e una buona riflessione su ciò che ti fa stare bene,
a presto,

Buongiorno, ha vissuto un episodio molto intenso di paura e impotenza. È come se vivesse nella paura che si ripeta? Come se fosse attivata a prevenire o anticipare il ripetersi di una situazione simile? Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Anche se non formula alcuna richiesta, in ciò che scrive scorgo una domanda di aiuto. Un caro saluto