Fine di una relazione per sua ansia di avere un impegno emotivo

Inviata da Ahrinu · 15 set 2023 Terapia di coppia

Salve. Volevo raccontarvi della mia storia conclusasi ormai da 5 mesi. Sono stata fidanzata con questo ragazzo di 26 anni per 6 anni e mezzo. È stata una storia caratterizzata da alcuni bassi (ci siamo allontanati 2 volte per periodi di crisi dovuti a litigi per poi ricongiungerci poco dopo, più innamorati di prima) ma nel complesso andavamo molto d'accordo e ci amavamo e rispettavamo tanto. Avevamo tanti interessi in comune e passavano con piacere le nostre giornate insieme. Lui non ha mai avuto una vera famiglia alle spalle , la madre è morta quando aveva 20 anni. Questo lutto non è stato facile per lui in quanto era l'unico a prendersi cura di lei (era separata dal padre che stava lontano da casa) e si è sentito molte volte responsabile per la morte della madre (che soffriva di una grave depressione) in quanto lei si è ammalata in un periodo nel quale lui era fuori casa per motivi di studio. In seguito alla morte della madre , il padre è tornato a casa e ha iniziato a voler costruire un rapporto con il mio ex che però non riusciva ad accoglierlo veramente ( e direi anche giustamente). Proprio per questi motivi il mio ex aveva trovato una famiglia nella mia, era accolto come se fosse un figlio dai miei genitori e aveva stretto un bellissimo rapporto con mia sorella. Avevo adottato una cagnolina che lui sentiva essere anche sua, volendo contribuire sempre a tutte le spese per lei. Insomma il nostro era un rapporto molto profondo di cui andavo fiera in quanto notavo che il nostro legame era davvero forte e che ci consideravamo entrambi parte fondamentale della vita dell'altro. Lui è sempre stato molto attento alla mia persona, cercando sempre di rendermi felice, forse annullandosi anche . Pochi mesi prima di lasciarci però ci sono stati dei cambiamenti. Lui era più distaccato, alternava momenti di forte affetto e attenzione ai miei bisogni a momenti di disinteresse. Io avendo notato questi atteggiamenti provavo a parlargliene ma vedevo che la cosa lo stressava e lui rispondeva sempre che era stressato per motivi di studio e che tra noi era tutto ok. La situazione però è degenerata nel giro di un mese quando abbiamo avuto una brutta litigata ( come coppia andavamo talmente d'accordo da non litigare praticamente mai). Durante il litigio lui era smarrito, come se non riuscisse a gestire la cosa, mi voleva abbracciare continuamente come spaventato che potesse succedere qualcosa. In preda alla rabbia del momento gli dissi che non ero felice con lui per come le cose stavano andando (avevo accumulato diverso stress dato che lui non sembrava ascoltarmi ogni volta che gli evidenziavo i miei disagi per i suoi comportamenti) e che forse avremmo dovuto lasciarci ( cosa che non volevo davvero fare ma volevo semplicemente ottenere in lui una reazione). Lui , evidentemente scosso, prima si mostra spaventato all'idea di lasciarci per poi subito dopo dire che forse era la cosa giusta, lasciandomi effettivamente. Non riesce a darmi delle vere motivazioni per porre fine alla relazione e io ne esco palesemente sconvolta in quanto è vero che in quell'ultimo mese le cose non erano belle come sempre ma nemmeno talmente brutte da non provare nemmeno a cercare una soluzione. Manteniamo i contatti per 3 mesi circa , con un rapporto ambiguo di amicizia/fidanzamento nei quali io provo a capire perché non volesse tornare insieme a me. Lui qui mi dice che nei periodi poco prima di lasciarci sentiva come se non riuscisse più a gestire la relazione, aveva ansia e paura. Mi racconta di aver avuto alcuni momenti di apatia che lo facevano sentire inadatto e in colpa con sé stesso. Dice di aver sviluppato una sorta di intolleranza relativa agli impegni sentimentali, afferma che non vuole legami stretti con nessuno, che quando stava con me era troppo coinvolto e quando c'erano le discussioni sentiva di perdere se stesso e stare troppo male. Dice che è uscita fuori questa parte di lui che lo indispone ad amare, ha ansia a immaginare la sua vita insieme a qualcuno ma allo stesso tempo soffre per questa cosa. Mi ha fatto presente che pensa che questo suo stato probabilmente dipende dal suo trauma familiare. Inoltre dice che anche il fatto che io un domani volessi dei figli l'ha spaventato perché lui non crede di volere una famiglia. Quando ci siamo visti per l'ultima volta lui mi ha accompagnata a casa dicendomi che non avrà pace fin quando la nostra relazione non resterà che un lontano ricordo ( questa cosa mi ha proprio fatta soffrire e l'ho trovata insensata proprio perché avevamo vissuto una bella relazione) per poi dire subito dopo che ricorderà il periodo con me come il più bello della sua vita (quindi ha detto due cose fortemente in contrasto). Da questa situazione ne sono uscita molto scossa, non capisco come sia possibile che tutto questo sia uscito dopo quasi 7 anni, chi ha questi problemi non li dovrebbe manifestare da molto prima ? Lui al momento si sta concentrando unicamente sullo studio. Io mi sono sentita trattata come se valessi ben poco anche se lui mi ha detto fino alla fine che per lui ero "più di quanto potesse mai immaginare di avere" . Allontanata dalla sua vita come se fossi una sua nemica quando in realtà gli sono sempre stata vicina e gli ho sempre offerto il mio supporto per ogni cosa... Non so davvero cosa pensare o cosa fare...

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Miglior risposta 24 DIC 2023

Gentile Ahrinu,
è stato un peccato che una relazione sentimentale apparentemente così forte e bella si sia poi quasi inspiegabilmente rovinata ma forse lei ha sottovalutato i traumi e i disagi passati del suo ragazzo che giustificavano un di lui equilibrio emotivo-affettivo fatto di fragilità e insicurezze tanto da crollare quando lei, ugualmente insicura, ha notato un calo di attenzioni nei suoi confronti rispetto a quanto accadeva in precedenza e con le sue minacce ha fatto nascere in lui la terribile paura di perderla.
Purtroppo ciò ha causato l'effetto opposto a quello che lei sperava perchè lui, temendo fortemente di sprofondare e andare in frantumi per un trauma simile se non peggiore di quelli già vissuti in passato e peraltro mai elaborati ha deciso di riprendere una sorta di controllo su di sè allontanandosi volontariamente nonostante le contraddizioni ed i conflitti interiori per sentimenti contrastanti.
Pertanto, sono convinto che entrambi avete bisogno di lavorare individualmente in psicoterapia sulle vostre fragilità personali e forse ciò potrebbe portare in futuro ad un nuovo riavvicinamento ma questa volta sulla base di diverse e più profonde consapevolezze.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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18 SET 2023

Salve,
Sembrerebbe trattarsi di un problema di lutto non elaborato che ha dato origine a sintomatologia ansioso-depressiva. Probabilmente il dolore per la perdita del caro è stato così intenso da non poter essere ancora psicologicamente rappresentato, cristallizzandosi in sentimenti di colpa per il pensiero di aver abbandonato il genitore. Il senso di colpa associato al dolore può esitare in un evitamento fobico dell’oggetto d’amore. Forse anche lei, come partner con cui egli era e forse è ancora psicologicamente in relazione amorosa, è rientrata in questo schema fobigeno riguardo alla dimensione di legame. Sarebbe importante che il suo ex potesse accedere, se lo decidesse autonomamente, ad una psicoterapia per l’elaborazione del lutto. Forse così anche il vostro rapporto potrebbe riprendere il suo corso, stavolta rinnovato e fuori da rappresentazioni familiari.
Saluti cordiali
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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18 SET 2023

Gentile Ahrinu,
nel tuo racconto ci sono, a mio avviso, degli elementi fondamentali per comprendere la situazione:
- tu stessa affermi che il tuo ex ragazzo per tutti questi anni è sempre stato attento ai tuoi bisogni, talvolta annullandosi ed immagino che con questo termine tu intenda dire che capitava che mettesse da parte le proprie necessità anteponendo le tue;
- dal tuo racconto, inoltre, emerge anche una dinamica particolare: nel momento in cui lui cercava di concentrarsi sui propri bisogni (ad esempio il forte periodo di stress e lo studio) tu percepivi il suo essere concentrato su altro come un disinteresse nei tuoi confronti;
- da questa percezione di disinteresse nascevano delle insicurezze da parte tua che ti portavano a chiedere conferme sul fatto che andasse tutto bene e ti hanno portato a lasciarlo, immagino per mettere alla prova il suo interesse;
- la sua paura di perderti e di essere abbandonato (non solo da te, ma anche dalla tua famiglia a cui era molto legato) nel momento in cui vi siete lasciati sembra essere aumentata a tal punto da volersi difendere da questa eventualità lasciandoti (so che sembra controverso, ma, se non posso più perdere una cosa perchè l'ho già persa, automaticamente non ho più paura di perderla);
- potrebbe essersi inoltre accorto (più o meno consapevolmente) del fatto che per una volta che ha provato ad anteporre se stesso agli altri, non ha trovato appoggio e ciò lo ha portato ad allontanarsi.
Mi viene in mente l'ipotesi che i sensi di colpa per la morte della madre, avvenuta proprio nel periodo in cui è iniziata la vostra relazione, abbiano innescato in lui un meccanismo di annullamento di se stesso in virtù delle necessità altrui (probabilmente non solo tue), per evitare il rischio che potesse accadere nuovamente ciò che gli aveva portato via la madre. Capita però che ad un certo punto, quando il carico aumenta, aumenta anche la necessità di pensare alle proprie esigente e, se ci si rende conto di non poterlo fare lì dove si è, semplicemente si scappa. Potrebbe essere che la sensazione che hai avuto di essere percepita come una nemica, sia dovuta al fatto che nell'ultimo periodo ha percepito te e la vostra relazione come un vincolo alla propria realizzazione personale, infatti mi stai dicendo che ora che vi siete lasciati si sta concentrando esclusivamente sullo studio. Il fatto che tu ci sia stata sempre per lui e che lo abbia sempre sostenuto, in quel momento è passato in secondo piano rispetto alle esigenze messe da parte per troppo tempo.
Ci tengo a specificare che le mie sono solo ipotesi in risposta alla tua richiesta di spiegazione del suo comportamento, ma andrebbero certamente approfondite in una sede più idonea.
Ti invito a prendere in considerazione l'ipotesi di intraprendere un percorso psicologico, per trovare sostegno in questo momento difficile della tua vita, per imparare a conoscere meglio te stessa e acquisire una maggiore sicurezza e autostima.
Spero di aver suscitato delle riflessioni e rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un abbraccio e in bocca al lupo,
Valeria


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Dott.ssa Valeria Passavanti Psicologo a Meda

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17 SET 2023

Gentilissima,
La storia che ha raccontato è molto complessa e articolate, mi dispiace molto che lei stia attraversando questo momento burrascoso.
In questo caso penso che la cosa migliore sia riuscire a definirvi entrambi in merito alla vostra relazione: se continuare oppure separarvi definitivamente. Quando lei dice:
“ In preda alla rabbia del momento gli dissi che non ero felice con lui per come le cose stavano andando (avevo accumulato diverso stress dato che lui non sembrava ascoltarmi ogni volta che gli evidenziavo i miei disagi per i suoi comportamenti) e che forse avremmo dovuto lasciarci ( cosa che non volevo davvero fare ma volevo semplicemente ottenere in lui una reazione).” quello che mi chiedo, lei ha provato a raccontare cosa ha provato in quel momento?
Spesso condividere le proprie emozioni con l’altro scaturisce degli effetti molto positivi.

Dott. Cristian Conforti Psicologo a Rende

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16 SET 2023

Buonasera Ahrinu
questo giovane uomo ha subito una sorta di trauma alla morte della madre, sentendosi pure in colpa per per non esserle stato abbastanza vicino per motivi di studio. Inoltre (da cosa lei scrive), non ha mai elaborato il lutto cioè non si è mai chiesto cosa provava interiormente e in che modo e cosa gli era venuto a mancare. Inoltre occorrerebbe sapere come ha vissuto l'allontanamento del padre e per quali motivi si era allontanato, se questo allontanamento abbia suscitato in lui un senso di essere stato abbandonato o altro.
Senz'altro ha patito molto questi due eventi e non ha mai cercato aiuto per portarli ad emergere facendosi aiutare da un/a professionista.
la vostra é stata una bella e intensa relazione, ma sotto covava il silenzio di lui sulle parti che l'avevano traumatizzato e quindi reso incerto ed insicuro sui sentimenti di attaccamento e affettivi che provava. Davanti al bisticcio é uscita fuori questa parte che lo portava a non fidarsi di un attaccamento profondo ad una persona, per paura di stare male se questo si fosse interrotto. Lui le ha infatti detto che ha paura di avere una relazione perchè questo comporterebbe un fidarsi dell'attaccamento con una persona (in questo caso lei) e quindi il rischio di perderla, la paura di rivivere il senso di abbandono vissuto con la madre e il padre, e i sensi di colpa che si porta dentro anche se immotivati. Questo bisticcio ha ricreato la situazione nella quale lui studiava ed era lontano da casa, e si è sentito in colpa alla morte della madre, ed ora lui si è allontanato da lei buttandosi sullo studio come forma di risposta alle sue domande di chiarimento e si sente in colpa,inoltre ha timore di fare familia per gli stessi motivi.
Lei non ha nessuna responsabilità di quanto vi è accaduto, in quanto lui non si sente adeguato ad affrontare un passo come il convivere, con ciò che comporterebbe dopo tutti questi anni passati insieme. Lui ha sempre rifiutato, in sé, il dovere di fare chiarezza su se stesso e quanto ha vissuto, per cui, al primo serio problema di coppia,non ha saputo far altro che prendere le distanze dall'affetto dicendole quello che le ha detto e immergendosi negli studi per (come era con la madre)far tacere la mente e le proprie sensazioni ed emozioni e paure.
Non la vede come nemica ma come rischio di attaccarsi troppo, con la possibilità che succeda qualcosa per cui potrebbe di nuovo stare male come è successo con la familia dalla quale proviene. Lei ora può fare poco ma lo può aiutare affinchè lui si faccia dare una mano professionale per uscire dai suoi sensi di colpa e paure profonde che non ha mai affrontato ma che ha capito di avere. Questo gioverebbe alla sua partecipazione alla vita e a ritornare con lei su basi personali più solide e mature.
Lei vale molto si è però trovata in una rapporto dove il partner aveva queste problematiche, in sé, non manifestate. Si dia un tempo per vedere come si evolve la situazione e poi decida il da farsi, perchè avere una relazione con una persona, che manifesta queste dinamiche emotive e sentimentali, porta a perdere fiducia in sé e a perdere autostima, cose che lei e la sua familia non meritate per come vi siete posti nei suoi confronti.
Cordialmente
Dott. Giancarlo

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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16 SET 2023

Buongiorno "Ahrinu", ho letto quello hai scritto e riconosco che ci sarebbero alcuni spunti interessanti su cui riflettere. 7 anni di relazione non sono pochi ed è normale percepire delle contraddizioni in virtù di tutto questo tempo.
Posso dirti che dalla mia esperienza, come terapeuta, è più facile staccarsi dalle persone, a cui si vuole bene, quando si provano sentimenti di rifiuto/distacco (a volte anche d'odio) piuttosto che sentimenti di perpetuo amore (del resto sarebbe poi lecito chiedersi "come fa una persona ad allontanarsi se continua ad alimentare costantemente l'affetto?").
Alla luce di quello che hai scritto, non penso che non ci sia stato affetto nel vostro rapporto, al contrario penso che lui, a modo suo, stia cercando d'allontanarsi usando strumenti/meccanismi che ha appreso durante la sua vita (staccarsi il prima possibile dagli affetti come "fore" è stato per lui doversi mentalmente staccare e allontanare dal rapporto che effettivamente aveva con la madre nella speranza di attenuare quella sofferenza).
Col senno di poi, penso che una persona difficilmente riesce a staccarsi affettivamente da qualcuno, bensì ognuno di noi fa del suo meglio per imparare a vivere senza d'esso.

Dott. Amadori Adriano Psicologo a Olgiata

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16 SET 2023

Gentile utente,

Le relazioni possono essere complesse e ogni individuo ha le proprie battaglie interne da combattere. Sembrerebbe che il suo ex compagno stia affrontando delle sfide personali legate al suo passato e alle sue esperienze familiari. Questi problemi possono emergere in qualsiasi momento della vita e possono influenzare le relazioni in modi inaspettati.

È comprensibile che si senta ferita e confusa, soprattutto dopo aver condiviso tanti anni insieme. Tuttavia, è importante ricordare che le azioni e le decisioni del suo ex compagno sono il risultato delle sue personali sfide e paure, e non sono necessariamente un riflesso del suo valore o della qualità della relazione che avevate.

Potrebbe essere utile per lei cercare il supporto di uno psicologo o di un terapeuta per lavorare sui suoi sentimenti e sulle sue emozioni in relazione a questa situazione. Un professionista può offrire una prospettiva esterna e aiutarla a trovare modi per gestire il dolore e la confusione.

Infine, è importante prendersi cura di se stessi e cercare di concentrarsi sul proprio benessere. La ringrazio per aver condiviso la sua storia e spero che trovi la pace e la comprensione di cui ha bisogno.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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16 SET 2023

Mi dispiace sentire che hai passato attraverso una situazione così difficile nella tua relazione. È comprensibile che tu sia confusa e ferita da questa rottura, soprattutto dopo una relazione lunga e profonda come la vostra.

Il comportamento del tuo ex può sembrare contraddittorio e confuso, ma potrebbe riflettere una lotta interna che sta affrontando. Il suo passato, in particolare il trauma legato alla morte della madre e alla situazione familiare complicata, potrebbe avere un impatto significativo sulla sua capacità di affrontare relazioni intime. Le emozioni legate a questi eventi possono emergere in modi inaspettati e influenzare il modo in cui gestisce la sua vita sentimentale.

È importante che tu ti prendi il tempo per elaborare i tuoi sentimenti e cercare di capire cosa vuoi davvero dalla tua vita e dalle tue relazioni future. Potresti anche voler considerare la possibilità di parlare con uno psicologo per ottenere supporto emotivo mentre affronti questa situazione complessa.

Ricorda che non sei responsabile per le sfide personali del tuo ex, e la tua autostima e il tuo valore come persona non dovrebbero dipendere dalla sua decisione di terminare la relazione. Cerca di concentrarti su te stessa, sul tuo benessere e sulle tue aspirazioni future mentre affronti questa fase di cambiamento nella tua vita.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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16 SET 2023

Buongiorno mi spiace molto della situazione in cui si trova.
Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta! Per superare le sue problematiche
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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