Buongiorno, sono mamma di una adolescente di 13 anni, è sempre stata molto sicura di sé, ha sempre avuto ottimi risultati a scuola e nello sport, è una bella ragazza ed è intelligente e simpatica, ha avuto molti amici e con il suo carattere tende ad essere sempre al centro dell'attenzione. Ultimamente ha avuto problemi con la sua compagnia, è stata accusata di "provarci" sempre con i ragazzi che piacciono alle sue amiche, lei si è sentita mortificata e ha raccontato di esserci rimasta molto male, da lì non ha voluto più uscire in compagnia e si è isolata. Ho provato a parlarle e lei dice di star bene e star meglio da sola e a casa piuttosto che con loro che l'hanno fatta star male. Ma negli ultimi periodi ha avuto un attacco di panico per fattori all'apparenza sciocchi, che non centrano nulla con la situazione di isolamento che si è creata, un giorno in vacanza, dopo essersi messa d'accordo con gli amici del mare per uscire alla sera, di improvviso non voleva più uscire e si è messa a piangere e ho dovuto forzarla per farla uscire, con il risultato che poi si è divertita.
Non apprezza mai nulla, vede sempre tutto negativo, è molto critica verso gli altri e nonostante non fatichi a fare amicizia non riesce poi a creare un legame più profondo, crede che tutti provino gelosia per i suoi successi e vive con il costante pensiero che gli altri ce l'abbiano con lei. Vede solo problemi e mai soluzioni, anche dove i problemi sono realmente piccoli e risolvibili con poco. Con me parla molto, si confida su tutto e mi racconta anche le cose più intime, ma non voglio essere io la sua unica confidente, e vederla a casa e sola mi fa molto soffrire, non credo sia sano e non penso che stia bene come lei in realtà sostiene. Come posso esserle di aiuto?
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
9 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara,
la invito a parlare con sua figlia in merito alla possibilità per lei, eventualmente anche insieme ai suoi genitori se il terapeuta lo riterrà opportuno, di intraprendere un percorso psicoterapeutico di approccio sistemico-relazionale o cognitivo-comportamentale.
Sono a sua completa disposizione per qualsiasi chiarimento, anche online.
10 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile mamma,
alla base del disagio di sua figlia vi è un problema di bassa autostima, peraltro ancora in formazione in età adolescenziale.
L'episodio che lei ha raccontato in realtà non è un vero attacco di panico ma solo un momento di crisi per il timore che si potessero verificare attacchi e critiche analoghe alle precedenti che l'hanno ferita.
E' buono che la ragazza con lei si confidi ma per ottimizzare la crescita della sua autostima sarebbe consigliabile cominciare a prendere in coinsiderazione un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
9 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno cara mamma,
mi dispiace per la situazione che sta vivendo e attraversando, sia lei come mamma che sua figlia.
L'attacco di panico sarà stata attivata da pensieri ed emozioni negative.
Forse la paura di uscire con la comitiva del mare in quanto vi era il timore che potessero succedere episodi come nella comitiva precedente.
Resto disponibile se vorrà crearsi uno spazio suo personale di ascolto e supporto per gestire al meglio questa situazione che la soffrire emotivamente.
Cordiali saluti.
9 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare sua figlia e le preoccupazioni di una mamma. Comprendo anche quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutare la ragazza ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
9 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno,
Gli attacchi di panico sono la visibilità più alta di una emozione, la paura. I comportamenti di isolamento sono meccanismi di difesa che sua figlia sta attuando per risolvere a modo suo un disagio che prova dentro a seguito di un evento che ha valutato come minaccioso per lei.
Le consiglio di affidare sua figlia ad un terapeuta abilitato in EMDR. È una terapia molto efficace per rimuovere i blocchi.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
