Fallita

Inviata da Atena · 14 giu 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Ciao a tutti. Ho 23 anni e credo che scrivere su questo sito sia la mia unica possibilità di sfogo e rappresenti una mia disperata e necessaria richiesta d'aiuto.
Studio giurisprudenza in una città diversa da quella d'origine (piccola provincia del centro-Italia tanto chiusa e tanto bigotta). Sono andata via da casa a 18 anni, piena di speranza e con il bisogno di lasciarmi dietro un infanzia e un adolescenza tristi e piene di vuoto, solitudine e tanto malessere. Sono stata cresciuta in una famiglia in cui il terrore e gli schiaffi erano pane quotidiano, coerentemente alla mentalità nociva e distruttiva di chi ritiene che i bambini possano essere educati solo con la violenza più estrema. Un infanzia vissuta in questo modo era inevitabile creasse numerosi problemi, alla sottoscritta e a mio fratello (l'unico tra i due ad essersi ribellato ad i miei genitori ed aver subito per questo ancora più violenza, che l'ha portato negli anni ad esplodere ed essere ricoverato per problemi mentali). Io in famiglia ho sempre cercato di fare la brava bambina, non creando problemi e cercando solo di studiare nonostante l'ambiente familiare a dir poco tossico, nocivo e distruttivo. Negli anni liceali il mio interesse era solo lo studio, non avevo amici, persone a cui raccontare la mia situazione perchè me ne vergognavo terribilmente. Con il senno di poi sono perfettamente consapevole che i primi campanelli d'allarme riguardo la mia ansia e la mia depressione (in quel periodo mai curati, poichè c'erano altri problemi a cui la mia famiglia dava priorità), li ho avuti proprio in quel periodo. Nonostante ciò sono uscita con il massimo dal liceo classico e appena finito sono partita con la speranza che i ricordi orribili legati a quell'ambiente, così come il mio malessere, magicamente sparissero dall'oggi al domani (che stupida che sono). Naturalmente non è stato cosi, nei primi anni ho conosciuto il mio più grande amore che ha contribuito a distruggere quella poca speranza che avevo nel trovare l'amore da qualche parte, e nell'essere amata. Da quel momento è iniziato il declino più totale. La depressione è peggiorata, affiancata da altri problemi nati nel corso del tempo, tra cui un disturbo alimentare e una certa fobia sociale. Ho perso il conto dei giorni passati a letto a piangere o a non fare assolutamente nulla, perchè se solo li contassi mi vergognerei terribilmente di me stessa e la farei finita. Perchè si, oramai non credo di avere tanti motivi per andare avanti. In quattro anni di università ho dato 14 esami, tutti con voti alti e dio solo sa in che condizioni psicologiche io sia andata in ciascuno di questi, tra attacchi di panico, pianti e crisi bulimiche. Dietro tutto ciò credo ci sia solo una spiegazione: la mia mediocrità. Credo di essere una persona estremamente mediocre, stupida, viziata, capricciosa (ritengo le mie malattie semplici capricci di chi non è in grado di prendere in mano la propria vita e di affrontare le difficolta in maniera adeguata e trova conforto nella sua malattia) e inutile. Chi vorrebbe mai avere un amica, una figlia ed una ragazza in queste condizioni? Nessuno. Ho avuto la possibilità rispetto a tanti di andare via da una brutta realtà e invece di pensare all'università e alla laurea mi concedo il lusso di essere depressa e di farmi dominare da pensieri orribili e a dir poco indicibili. Desideravo con tutta me stessa, di trovare una convalidazione esterna una volta andata vita dalla mia città d'origine. Desideravo dimostrare al resto del mondo di essere brava, abbastanza intelligente e bella, e di potercela fare. Invece mi ritrovo con esami indietro, la possibilità di essere fuoricorso e la mia mente completamente andata, risucchiata e fregata dal buco nero della depressione. Che avvocato, mamma o fidanzata potrò mai essere conciata così? Pessima in tutto e per tutto. Ho provato a migliorare e ad uscirne, dopo essere andata da una psichiatra, che mi ha prescritto xanax (di cui ho abusato) e altri farmaci antidepressivi, ho preso troppo peso e ho sospeso tutto in men che non si dica. Ho un 'idea di me stessa a dir poco penosa, una persona che soffre di tutto questo credo sia oggettivamente una persona fin troppo fragile che davanti ai veri problemi della vita si romperà come cristallo. Perchè si, in questi anni mi sono dovuta sorbire continue illazioni sui miei problemi, molti ritengono che la depressione sia un capriccio adolescenziali e che ci voglia solo forza di volontà per uscirne, che alla fine di questa cosa mi sono convinta anche io. Se solo avessi questa fantomatica forza di volontà ne sarei uscita, ma dato che ne sono sprovvista, non vedo altre soluzioni se non le più estreme.
Mia madre pretende risultati e minaccia di rimandarmi nella mia città, se non porto a casa esami, e il solo pensiero di ritornare nell'ambiente che mi ha distrutto mi fa disperare e mi fa avere paura di ciò che potrei fare. Allo stesso tempo dipendo dalla mia mente, completamente e totalmente. Quando non ho pensieri ossessivi, del tipo "quanto sei fallita" "non combinerai mai niente nella vita" "guarda tutti gli altri come vanno avanti e tu sei indietro" e così via, riesco a studiare e amo ciò che studio e apprendo, ma il solo pensiero di dover essere giudicata da qualcuno, di fare brutte figure, di non sapere qualcosa o di dire a qualcuno gli esami arretrati mi fa piangere come una bambina.
Perchè è effettivamente ciò che sono. Nonostante abbia 23 anni, con la mente sono rimasta a 13, sono rimasta immobilizzata nel ricordo di tutto ciò che ho passato in famiglia e a scuola, tra violenza, umiliazioni, isolamento e trascuratezza, che sono oggettivamente problemi minori rispetto al resto del mondo. Mi è bastato essere ricoverata una notte in ospedale, dopo aver preso troppi farmaci, per rendermi conto di chi soffre davvero. Non riesco a crescere e non credo riuscirò mai a farlo.
Scusate lo sfogo, è solo frutto di un adulta viziata e pigra, che gioca a fare la bambina impaurita.

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Miglior risposta 15 GIU 2022

Cara Atena,
le tue parole intrise di dolore mi hanno commossa, e posso solo dirti che questo dolore andrebbe accolto, per dar spazio alle ferite dell’Io Bambina, rielaborandole e accudendole. È tuo diritto costruire il tuo futuro, senza svalutazioni e giudizi. Pensa di concederti uno spazio d’ascolto e prenditi cura di te.
Un caro saluto
Dott.ssa Myria Laghi

Dott.ssa Myria Laghi Psicologo a Porto d'Ascoli

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17 GIU 2022

Mia cara credo che tu sia troppo severa con te stessa. Non credo che il tuo malessere sia dovuto all'essere viziata o superficiale ma alle esperienze pregresse. La negatività che ti ha invaso può essere superata con la guida di uno psicologo che ti aiuti a fare chiarezza dentro di te e soprattutto a fare emergere gli aspetti positivi della tua personalità che ti serviranno per trovare la via per la tua realizzazione. Quello che oggi ti sembra impossibile, con il tuo impegno e il supporto di un valido professionista, potrà essere superato.
Resto a disposizione
Dott.ssa M.A. Consalvi

Dott.ssa Maria Assunta Consalvi Psicologo a Roma

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16 GIU 2022

Salve,
innanzitutto mi sento di ringraziarla per aver condiviso qui un pò della sua storia, non è una cosa scontata, si tratta di un gesto coraggioso e sinonimo di attenzione nei confronti della propria salute.
Immagino sia stata dura avere a che fare con i vissuti che ha raccontato, e mi sembra di capire che il parere degli altri circa il suo sentire sia svalutante e questo la influenza molto.
Spesso gli altri quando non sanno come aiutarci sminuiscono il nostro dolore rischiando di farci sentire falliti, non meritevoli di stare bene, mediocri, non meritevoli di amore. Così è come si è sentita lei, come si sente lei.
Da come scrive mi sembra di capire che molte cose sente di farle per gli altri, dando valore a ciò che loro pensano di lei, ma ciò che conta è cosa lei pensa di sé, chi lei è per sé, cosa vuole essere. Quando non si hanno le risorse per affrontare il dolore, la malattia è il miglior modo in quel momento per farlo. Questo per dirle che non è assolutamente un capriccio, lo è agli occhi degli altri forse, ma per lei è il simbolo che il suo corpo, il suo sé sta dicendo che qualcosa non va, tutta se stessa in quel momento sta chiedendo aiuto.
Ha 23 anni, è sulla strada verso l'età adulta, può essere aiutata e accompagnata a stare meglio se lei vuole.
Se vuole parlarne io sono qui, disponibile anche online per ascoltarla e supportarla.
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Pallottini

Dott.ssa Martina Pallottini Psicologo a Fermo

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15 GIU 2022

Cara Atena,
posso solo immaginare il suo disagio, non deve essere per nulla semplice da gestire.
Mi fa piacere sia riuscita a condividerlo qui, è un primo grande passo che dimostra la sua voglia di migliorare e riavere un benessere che merita. Mi colpisce la sua storia, ricca di significati e dolori che probabilmente andrebbero compresi per sciogliere quei nodi che ora non le permettono di fluire nella sua vita. Sarebbe un peccato continuare a vivere senza aver elaborato questi suoi vissuti passati che ora fungono da macigni. Ritrovare una direzione, equivale a ritrovare se stessa pensando prima a se stessa e poi agli altri. E non è semplice lo comprendo, ma anche utile se si intende migliorare la qualità della propria vita. Valuti l'idea di affidarsi ad un professionista che possa guidarla in questo momento.

Io se vuole resto a disposizione anche online.
Le auguro il meglio e le mando un caro saluto

Dott.ssa Monteleone Maria Alessia Psicologo a Palo del Colle

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15 GIU 2022

Gentile utente
Nel suo racconto c'è tutta la complessità della storia che ha vissuto e che vive a d'oggi.
Come lei stessa riconosce, non serve partire con la valigia per ritrovare la serenità ma è necessario elaborare ciò che la porta ad allontanarsi e a partire.
In poche parole, deve restare su ciò che ha vissuto e che si ripercuote ancora su di lei oggi. Ereditarietà che si porta dietro è molto forte e va contenuta
Restiamo a sua disposizione
Saluti
Studio Associato Dott Diego Ferrara Dottoressa Sonia Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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15 GIU 2022

Cara Atena, quanto dolore nelle tue parole..
Mi spiace davvero molto.
Ma è un peccato vedere come ti colpevolizzare per il tuo stato di salute e tu ti consideri una fallita e viziata.
Come può una giovane donna sapersi amare se non è stata amata?
Ti consiglio fortemente di affrontare un percorso di psicoterapia, per ricostruire la tua identità e lavorare su depressione, disturbo alimentare e fobia. E renderti in grado di amarti e compiere le tue scelte indipendentemente da questa famiglia così ingombrante.
Un caro saluto e per qualsiasi cosa, resto a disposizione.
Coraggio!

Dott.ssa Sara Pieri Psicologo a Campi Bisenzio

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15 GIU 2022

Salve Atena, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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