Sono fallito e senza gioie. Penso alla morte, vivo per inerzia.

Inviata da Antonio · 4 gen 2016 Depressione

Salve a tutti. Ho 28 anni e mi sento un fallito su tutto.
Quello che ho da raccontarvi della mia vita io lo definisco surreale, perché è ai limiti della sopportazione e della comprensione (per darsi una ragione e metterci una pietra sopra intendo). Vi prego solo rispetto e attenzione.
Suddividerò la mia situazione in vari aspetti più che farne una storia cronologica della mia vita.
Primo. Non h mai avuto esperienze sessuali, la cosa mi brucia molto, perché invecchio e comincio a capire che certe cose che si vivono da giovani non le vivrò mai, non con al stessa spensieratezza, non con ragazze giovani.
Mi sono sempre privato della sessualità perché ho avuto un educazione rigida che io ho fatto mia, ero un bigotto in pratica.
Secondo. Un tempo ero uno studente brillante all'università (ingegneria). Ora sono 5 anni fuori corso. Mi sento un fallito, so che non c'è molta possibilità per chi come me ha un curriculum da fuori corso, e senza contare che ormai non mi sento più bravo come prima. Studiare o vedere certe cose di ingegneria mi crea dolore, mi fa ricordare il passato e quello che ero, mi fa sentire inferiore rispetto ad altri che ora stanno facendo belle carriere e che magari erano anche meno bravi di me. Più che altro perché mi fa comprendere quella che avrebbe potuto essere la mia vita se certi ostacoli non si fossero presentati.
Terzo. Il piatto forte. Mio padre un po di anni fa decide di lasciarci a me e mia madre. E' sempre stato un tipo particolare, difficile da parlarci e presuntuoso. Ma a me mi ha sempre rispettato (sono figlio unico). Tuttavia, vuoi forse per una crisi di mezza età o non so, inizia a degenerare, con liti gigantesche a casa. Fino ad andarsene e col tempo a raggelare completamente i rapporti. Ormai io e lui non ci sentiamo praticamente più e lui non sembra avere neanche il minimo desiderio si sentirmi, nonostante io cerchi di comunicare con lui. Ci ha anche minacciati economicamente di rovinare il patrimonio di famiglia e di crearmi problemi. Situazione surreale al massimo.
Senza contare che nonostante tutto, e nonostante sia passato tempo mio padre mi manca. E del resto mi manca tutto del mio passato.
Ora detto con sincerità. Sto invecchiando, non ho gioie dalla vita. La mia carriera futura è rovinata. Non ho affetti e nulla. Sinceramente non so perché vivere.
Ho tentato varie psicoterapie, effetto nullo. In alcuni casi stavo proprio male quando le facevo, mi sentivo giudicato, poco capito, mi veniva il nervoso.
Ho tentato di prendere psicofarmaci (Sertalina), ma mi ha creato disfunzione erettile e calo del desiderio, quindi ho dovuto smettere dopo solo 1 mese senza quindi apprezzarne gli eventuali benefici.
Alla luce di tutto ciò vi chiedo un parere onesto.
Perché ormai alla soglia del nuovo anno mi rendo conto che io non ho nulla per cui vivere. Non ho più sogni realizzabili, me li sono bruciati. Non ho forze. Non ho un presente.
Vi pregherei di evitare inviti melassosi, del tipo che la vita va vissuta anche solo per vedere la luce del sole ecc. Sinceramente non me ne può fregar di meno.
Tutta questa storia degli ultimi 5-6 anni della mia vita mi ha solo portato ad essere più pessimista, infelice ed arrabbiato. Cerco solo un pare oggettivo, anche cinico. Se la morte è l'unica alternativa ditemelo. Un po' come fanno nel benelux, dove c'è suicidio assistito per i malati di depressione. Quest'estate a una ragazza sana di 24 anni 3 psicologi le hanno dato il nulla osta per morire, avevano capito che per lei speranze di essere felice, per quella che era la sua storia di vita e le sue aspettative, era quasi impossibile.

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Miglior risposta 5 GEN 2016

Caro Anonimo
voglio darti proprio il mio parere oggettivo e senza tanti rigiri mi va di dirti che ci sono un sacco di pregiudizi nel modo di impostare il tuo pensiero e tante di quelle barriere autocreate che davvero mi chiedo dove sia il tuo vero sè pensante.
Certo non è che la tua situazione sia rosea però tu parti da presupposti sbagliati e li porti avanti fino alla fine dove si arriva proprio all'allucinante proposta di consigliare il suicidio a qualcuno e pure il fatto che racconti mi sembra questo sì, "surreale", anzi delittuoso; mi chiedo cosa abbiano capito questi colleghi della vita e della morte se davvero hanno fatto questo.
Io certo non ti dirò che i tuoi problemi possano essere risolti guardando e annusando i fiorellini nel prato o ammirando il cielo azzurro; d'altronde è inverno, non ci sono fiori e non c'è cielo azzurro.
Ti dirò invece che devi darti da fare e continuare a cercare soluzioni anche pratiche al tuo stato.
Inutile dire che a 28 anni sei giovane e non certo vecchio, questo dovresti capirlo da solo.
La cosa principale da cui partire potrebbe essere il recupero del rapporto con tuo padre, di cui ammetti la mancanza e che forse lui pure sente la tua.
Questi tuoi pensieri che cadono nel baratro della negatività e che in esso si muovono, mi appaiono molto come una forma di rinuncia egoistica e di chiusura narcisistica, non è affatto un giudizio ma una constatazione nel sentire come le tue energie, pur presenti a mio parere, siano accantonate e sento anche una pigra rinuncia nel non voler convertire i tuoi precedenti studi ed interessi in qualcosa di, magari, molto ridimensionato, e tuttavia che potrebbe essere fattibile ed utile a te e ad altri, certo non una "brillante carriera" ma un vivere con senso e scopo, con umiltà.
Carissimo, molta umiltà e accettazione ti servirebbero per rielaborare le tue sconfitte e le tue ferite e renderle costruttive.
Forse umiltà è una parola che non ti piace ma servirebbe a tenere a bada un Ego forse troppo "espanso" e omnipervadente che, credo, sia quello che intralcia molti tuoi possibili percorsi.
Ti saluto caramente
Sperando che tu rifletta molto.
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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6 GEN 2016

Caro Antonio,
tu sei solo depresso e devi essere curato con terapia combinata psicoterapeutica e farmacologica in fase iniziale ed in un secondo momento con il sostegno della sola psicoterapia.
Tutto quello che hai detto è solo il frutto della tua depressione che è come aver inforcato degli occhiali che ti fanno vedere tutto grigio e spento.
Se tutti i depressi, invece di essere curati fossero istigati al suicidio, il mondo si spopolerebbe!
Tuttavia, la scelta di non chiuderti e chiedere aiuto ai professionisti di riferimento, psichiatra (per la scelta del farmaco più indicato) e psicoterapeuta ( per la scelta dell'approccio terapeutico più efficace) può essere soltanto tua.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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5 GEN 2016

Caro Antonio,
dalla sua lunga lettera emergono tutta una serie di pre-convinzioni e pregiudizi sul suo conto che stanno all'origine di tutta la sua sofferenza e con i quali lei si sta rovinando la vita. Con questo voglio dirle che se sceglierà di mettersi in gioco, potrà stare meglio ed avere una visione diversa delle cose e, di conseguenza, potrà affrontarle con un approccio differente. In questo momento è troppo stagnato sulla negatività per vedere altro e temo abbia ridotto le sue possibilità di scelta e di decisione e di accesso alle sue risorse personali per affrontare le cose importanti della sua vita. Ciò che le manca adesso è la fiducia in se stesso che deve assolutamente recuperare. Le dico che altro nella sua vita ci potrà essere, a patto che lei vorrà lavorare su di sé. La terapia in questo caso è, più che utile, direi indispensabile e non si scoraggi se fino ad ora non ha trovato la terapia giusta. Può capitare ma non deve essere un ulteriore alibi per lei. Sono certa che troverà il terapeuta ed il percorso adatto a lei. Chieda aiuto qui: esistono tanti validi colleghi che possono aiutarla in base alla vicinanza geografica. C’è ancora speranza per lei e si può fare molto. In questo momento ritengo importante anche un aiuto da un punto di vista farmacologico. Anche in tal caso, troverà, con l’aiuto di uno psichiatra, il farmaco adatto a lei.
I miei auguri più sinceri.

Dott.ssa Saladino Luisa Psicologo a Monza

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4 GEN 2016

Gentile Antonio,
se il tuo desiderio è quello di morire non saremo di certo noi psicologi che leggiamo il tuo messaggio a giudicare la tua storia e la tua vita e a "valutare" se sia degna di essere vissuta o meno. Piuttosto ti chiedo: perchè hai deciso di scrivere qui e raccontare la tua storia? Se mai qualcuno ti avesse risposto "sì, ucciditi" o "No, non farlo", pensi che avrebbe avuto importanza per te quel parere "cinico e oggettivo", come lo definisci tu? Io credo che in qualche modo, scrivendo qui, tu abbia chiesto aiuto, abbia chiesto di esser visto. La tua storia è certamente complessa e carica di sofferenza, ma sembra che tu l'abbia raccontata quasi come se te ne tirassi fuori: tu dove sei, quali sono i tuoi desideri? Vorresti laurearti, lasciare l'università, riallacciare i rapporti con tuo padre e potrei continuare ancora. Parti da te stesso. Per qualsiasi informazione rimango a tua disposizione.
In bocca al lupo.

Dott.ssa Valentina Bua
Psicologa
Roma

Dott.ssa Valentina Bua Psicologo a Roma

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