Sono fallito e senza gioie. Penso alla morte, vivo per inerzia.
Salve a tutti. Ho 28 anni e mi sento un fallito su tutto.
Quello che ho da raccontarvi della mia vita io lo definisco surreale, perché è ai limiti della sopportazione e della comprensione (per darsi una ragione e metterci una pietra sopra intendo). Vi prego solo rispetto e attenzione.
Suddividerò la mia situazione in vari aspetti più che farne una storia cronologica della mia vita.
Primo. Non h mai avuto esperienze sessuali, la cosa mi brucia molto, perché invecchio e comincio a capire che certe cose che si vivono da giovani non le vivrò mai, non con al stessa spensieratezza, non con ragazze giovani.
Mi sono sempre privato della sessualità perché ho avuto un educazione rigida che io ho fatto mia, ero un bigotto in pratica.
Secondo. Un tempo ero uno studente brillante all'università (ingegneria). Ora sono 5 anni fuori corso. Mi sento un fallito, so che non c'è molta possibilità per chi come me ha un curriculum da fuori corso, e senza contare che ormai non mi sento più bravo come prima. Studiare o vedere certe cose di ingegneria mi crea dolore, mi fa ricordare il passato e quello che ero, mi fa sentire inferiore rispetto ad altri che ora stanno facendo belle carriere e che magari erano anche meno bravi di me. Più che altro perché mi fa comprendere quella che avrebbe potuto essere la mia vita se certi ostacoli non si fossero presentati.
Terzo. Il piatto forte. Mio padre un po di anni fa decide di lasciarci a me e mia madre. E' sempre stato un tipo particolare, difficile da parlarci e presuntuoso. Ma a me mi ha sempre rispettato (sono figlio unico). Tuttavia, vuoi forse per una crisi di mezza età o non so, inizia a degenerare, con liti gigantesche a casa. Fino ad andarsene e col tempo a raggelare completamente i rapporti. Ormai io e lui non ci sentiamo praticamente più e lui non sembra avere neanche il minimo desiderio si sentirmi, nonostante io cerchi di comunicare con lui. Ci ha anche minacciati economicamente di rovinare il patrimonio di famiglia e di crearmi problemi. Situazione surreale al massimo.
Senza contare che nonostante tutto, e nonostante sia passato tempo mio padre mi manca. E del resto mi manca tutto del mio passato.
Ora detto con sincerità. Sto invecchiando, non ho gioie dalla vita. La mia carriera futura è rovinata. Non ho affetti e nulla. Sinceramente non so perché vivere.
Ho tentato varie psicoterapie, effetto nullo. In alcuni casi stavo proprio male quando le facevo, mi sentivo giudicato, poco capito, mi veniva il nervoso.
Ho tentato di prendere psicofarmaci (Sertalina), ma mi ha creato disfunzione erettile e calo del desiderio, quindi ho dovuto smettere dopo solo 1 mese senza quindi apprezzarne gli eventuali benefici.
Alla luce di tutto ciò vi chiedo un parere onesto.
Perché ormai alla soglia del nuovo anno mi rendo conto che io non ho nulla per cui vivere. Non ho più sogni realizzabili, me li sono bruciati. Non ho forze. Non ho un presente.
Vi pregherei di evitare inviti melassosi, del tipo che la vita va vissuta anche solo per vedere la luce del sole ecc. Sinceramente non me ne può fregar di meno.
Tutta questa storia degli ultimi 5-6 anni della mia vita mi ha solo portato ad essere più pessimista, infelice ed arrabbiato. Cerco solo un pare oggettivo, anche cinico. Se la morte è l'unica alternativa ditemelo. Un po' come fanno nel benelux, dove c'è suicidio assistito per i malati di depressione. Quest'estate a una ragazza sana di 24 anni 3 psicologi le hanno dato il nulla osta per morire, avevano capito che per lei speranze di essere felice, per quella che era la sua storia di vita e le sue aspettative, era quasi impossibile.