Ciao a tutti, sono un ragazzo di ventuno anni. Faccio una breve descrizione: sono un ragazzo introverso, ansioso e paranoico - non sempre riscontro questi pensieri paranoici -
Andiamo al dunque, ho provato a fare un rapporto omosessuale; incontrato il ragazzo siamo andati a casa sua e abbiamo consumato un rapporto ( non completo) orale. Non mi è piaciuto per niente. (Ho capito che non sono omosessuale)
Mi sento male per aver fatto tutto ciò, non riesco a togliere quelle immagini dalla mia testa. Non so come comportarmi.
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19 OTT 2022
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Carissimo
Chiaramente non c'è vergogna ad esplorare la propria sessualità. Ci sta avere curiosità di se stessi e fare delle esperienze. Cosa ci racconti, però, a fronte anche del disagio che ne consegue, andrebbe approfondito con un professionista, se vuoi. Sarebbe consigliabile cercare di capire se l'intraprendere questa azione nasca solo da una normalissima curiosità (e dal giudizio che ne segue) oppure abbia le radici nelle caratteristiche con cui ti descrivi nelle prime righe. Rimango a disposizione, anche online, per parlarne eventualmente insieme.
GM
19 OTT 2022
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Lei ha ventuno anni, ha un 'età molto giovane , età in cui si inizia ad esplorare la propria sessualità.
Spesso si fanno dei tentativi e non è detto che vadano bene e che siano esperienze piacevoli.
Il fatto che abbia avuto un'esperienza con uomo non implica che sia omosessuale o che lo sia, ma che da parte sua ci sia stata questa curiosità a provare, indicherebbe che in lei ci siano dei dubbi su quali possano essere i suoi gusti sessuali.
Se ha voglia di parlarne , ci sono per terapia on line.
Dott.ssa Paola Ottiero
19 OTT 2022
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Salve Rapture, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL