Dopo 28 anni ho perso ogni speranza.

Inviata da Gloria Floreani · 3 lug 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Soffro di ansia, somatizzazioni e ipocondria dall'età di 12 anni. Ho avuto periodi più e meno buoni ma non sono Mai stata completamente libera dalla mia paura di morire che mi ha sempre limitata in tutto quello che faccio. Dopo 28 anni di terapie farmacologiche e varie psicoterapie (sempre lasciate a metà perché non vedevo risultati) mi domando se a 40 anni ormai sono condannata a vivere fino alla fine dei miei giorni così. Alle volte penso di non aver mai vissuto veramente e di aver perso tanto di quel tempo a causa di un male "invisibile" contro cui io non sono stata in grado di fare nulla. Ho combattuto tutta la vita per arrivare a fare cose che altri hanno fatto con una semplicità assurda. Con fatica ho raggiunto alcuni dei miei obiettivi (ho un lavoro stabile, un compagno e un figlio) e con altrettanta fatica temo che dovrò accettare di non raggiungerne altri. A 40 anni mi sento stanca,triste e insoddisfatta. Mi guardo indietro e ho solo tanti rimpianti. Mi sento come se non avessi più tempo per cambiare le cose, come se dovessi accettare una volta per tutte che questa è la vita che merito e farmene una ragione. Scusate per lo sfogo.

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Miglior risposta 5 LUG 2023

Buongiorno Gloria,

Posso comprendere quanto per lei sia difficile gestire le fatiche che questa problematica comporta e sono lieta che abbia cercato un consulto con professionisti esperti.
Innanzitutto, anche se forse non ne è consapevole, mi preme farle notare che dalle sue parole emergono dei dati molto rassicuranti. Racconta infatti di aver raggiunto molti traguardi nella sua vita e questo non è assolutamente da dare per scontato, men che meno se ha dovuto affrontare contemporaneamente le fatiche che l’ipocondria aggravava. Molto probabilmente un tempo non si sarebbe mai aspettata di raggiungere nemmeno quelle attuali, invece ce l’ha fatta eccome, quindi non sarei così pessimista sul futuro. Avendo già raggiunto le più comuni tappe di vita, dimostra di possedere già buone capacità di gestione e adattamento.
In secondo luogo, non solo lei è ancora molto giovane, ma la possibilità di cambiare esiste a qualsiasi età. Non è infatti il tempo a determinare il successo di una terapia, bensì la motivazione e l’impegno a seguirla. Sostiene di averne interrotte molte a seguito della mancanza di risultati, quindi o non era l’approccio giusto per lei, oppure l’alleanza terapeutica non è mai stata sviluppata a sufficienza. Anche se non posso giudicare l’operato di altri colleghi, a maggior ragione senza conoscerne i dettagli, mi permetto di consigliarle di essere il più chiara possibile sulle aspettative che avrà nei confronti di un futuro terapeuta. Solamente essendo onesti al 100% a vicenda, si potrà costruire un percorso su misura delle esigenze del paziente, che tenga conto dei suoi punti di forza e di debolezza.
In ultimo, immagino che sappia benissimo grazie alla sua esperienza quanto debilitante possa essere un disturbo come l’ipocondria, che si basa su un meccanismo ossessivo di ricerca continua di rassicurazioni mediche che non bastano mai. Molti pazienti che ne soffrono faticano a credere che tutti i sintomi somatici possano non avere una causa organica riconducibile ad una malattia, bensì siano semplicemente le manifestazioni sintomatiche (corporee e concrete) di problematiche emotive (mentali e astratte). Io so per certo che lei sente veramente i sintomi, ha ragione a dire che non sono esclusivamente nella sua testa. Quello che vorrei farle capire è però che questi sono il risultato di cambiamenti fisiologici innescati dalla paura, dall’ansia o dallo stress (esistono infiniti studi scientifici che lo dimostrano e ne spiegano il funzionamento). È probabile che tale associazione non le risulti immediata poiché siamo stati abituati fin da piccoli a vedere le conseguenze del dolore fisico, mentre quello emotivo è sempre rimasto nascosto e inascoltato, e si è quindi manifestato sul corpo. Solo con la piena comprensione, e successiva accettazione, del fatto che i suoi disturbi dipendono esclusivamente da componenti disfunzionali psicologiche, incomincerà il processo di guarigione. Con ciò non voglio assolutamente sminuire la difficoltà di tale percorso, ma rassicurarla mostrandole che le strategie per gestire il suo disturbo esistono e sono molto valide.
La terapia cognitivo-comportamentale è l’approccio d’elezione per i disturbi d’ansia, somatici e ossessivi, dato che in tempi ragionevoli lavora sui pensieri, le emozioni e i comportamenti che causano i suoi sintomi e fornisce strategie pratiche spendibili nell’immediato.
Resto a sua disposizione per qualsiasi eventualità e la invito a contattarmi tramite i recapiti che troverà sul mio sito o i miei social in caso necessiti di ulteriori informazioni.

Le auguro buona giornata,

Dott.ssa Alexa Rao
Psicologa, neuropsicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale specializzanda
Studio di Psicologia - Seregno (Monza Brianza) e online

Dott.ssa Alexa Rao Psicologo a Seregno

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5 LUG 2023

Cara Gloria buongiorno, non è condannata a nulla, se non a stare peggio se non prova a vedere le cose in un altro modo cercando di fare anche cose diverse oltre ai tanti tentativi che ha già fatto.
Purtroppo quando stiamo male ci sentiamo impotenti e involontariamente deleghiamo la nostra vita alla vita stessa, agli altri, ai farmaci. Purtroppo star bene è un'azione, concreta, che comporta cose concrete, atteggiamenti diversi, scelte diverse, che vanno a scontrarsi con la nostra "voglia/automatismo" a stare male facendo sempre le stesse scelte e le stesse cose.
Non può tornare indietro, verissimo...provi serenamente, senza mortificarsi, a dire "ok, sono in questa situazione e con questi ingredienti devo cucinare". Parta da quello che ha, senza cadere nella facile tentazione che tutti abbiamo di mortificarci, piangerci addosso e continuare a scavare una buca già troppo profonda.
Si fermi un attimo, veda ciò che può fare e con quello, giorno dopo giorno, facendo micro cambiamenti, provi a fare cose diverse, iniziando a lavorare sul corpo, sul respiro, muovendosi, aprendosi, cercando di non scappare dal malessere del cambiamento.
Le auguro il meglio...sono certo che se si darà la possibilità, dentro di sè troverà molto che non ha ancora visto.
Cerchi di non dar retta alle vocine che la sua mente le dice. Non può non sentirle, ma può non assecondarle. Piano piano se non le asseconda andranno via e perderanno di potenza e credibilità.

In bocca al lupo per il suo percorso

Goffredo Bordese

Dott Goffredo Luigi Bordese Psicologo a Pavia

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4 LUG 2023

Mi dispiace molto sentire della sua lotta con l'ansia, le somatizzazioni e l'ipocondria. È evidente che ha affrontato molte sfide e che ha lavorato duramente per raggiungere i suoi obiettivi nonostante le difficoltà.

È importante riconoscere che la lotta con la salute mentale può essere incredibilmente difficile e che non c'è nulla di sbagliato nel sentirsi sopraffatti o stanchi a volte. Tuttavia, vorrei incoraggiarla a non perdere la speranza. Anche se può sembrare che abbia provato molte opzioni, ci potrebbero essere ancora approcci o supporti che non ha considerato.

A volte, trovare il giusto tipo di supporto o terapia può richiedere tempo e sperimentazione. Potrebbe essere utile parlare con un medico o un terapeuta della sua storia e delle sue preoccupazioni attuali, e vedere se ci sono nuovi approcci o trattamenti che potrebbero essere utili per lei.

Inoltre, è importante ricordare che non è mai troppo tardi per fare cambiamenti positivi nella propria vita. Anche se ci sono cose del passato che non può cambiare, ha ancora il potere di prendere decisioni che possono influenzare positivamente il suo futuro.

Infine, vorrei incoraggiarla a cercare supporto non solo da professionisti, ma anche da amici, familiari o gruppi di supporto. A volte, solo sapere che non si è soli nella lotta può essere incredibilmente rassicurante.

La prego di prendersi cura di sé e di ricordare che merita felicità e benessere.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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4 LUG 2023

Salve Gloria,
ho letto con molta attenzione il suo messaggio.
Intanto inizio col dirle, potrebbe suonare banale ma non lo è affatto, che a nessuna età è troppo tardi per iniziare a modularsi, accettarsi e sperare in un cambiamento.
Nel corso della mia pratica clinica ho avuto modo di riscontrare netti miglioramenti in pazienti anche molto più grandi di lei.
Tuttavia sono caratteristiche del tutto personali e dipendono da molteplici fattori.
Mi rendo conto che questo “male invisibile” ha ormai carattere persecutorio presentandosi da sempre. Si rischia di entrare in un circolo depressivo nel quale, per timore, si smette di compiere determinate attività e poi ci si sente svuotati e delusi da se stessi per aver rinunciato. È molto comune come situazione ma non per questo meno dolorosa.
Credo sia molto importante accettarsi e darsi dei piccoli obiettivi quotidiani e soprattutto intraprendere un percorso personale che vada ad indagare quali siano le ragioni alla base di questo malessere che si presenta da molto tempo. Facile a dirsi meno a farsi, me ne rendo conto.
Non si dia per vinta, ogni terapia è differente. Occorre sentirsi pronti a guardarsi dentro e a scoprire quello che potremmo trovare.
Un grande in bocca al lupo.
Dott.ssa Ilaria Tempesta

Dott.ssa Ilaria Tempesta Psicologo a Roma

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4 LUG 2023

Buongiorno
Mi spiace molto della situazione in cui si trova.. Penso che lei avrebbe bisogno di uno spazio tutto suo per approfondire le sue problematiche.
Si ha sempre tempo per cambiare, Le sarebbe utile dei colloqui con uno psicoterapeuta per esaminare le sue problematiche..
la vita è composta dal passato, presente e futuro. Il passato non si può cambiare, bello o brutto che sia. Mentre il nostro presente attraverso la consapevolezza di noi ed il futuro si.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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