19 APR 2012
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Cara Roberta,
per parlare di dipendenza da gioco sono necessari alcuni criteri, come l'incapacità a smettere, l'assenza di criticità nella cosa, il pensiero rivolto in quella direzione per molto tempo della giornata, alcuni sintomi specifici d'ansia nel momento d'astinenza, la riduzione di altri interessi, ecc.
Naturalmente non è necessario che ci siano tutti e che abbiano tutti la stessa intensità. In base a quali criteri sono soddisfatti e con quale intensità, si stabilisce l'intensità del problema.
Ora lei non fornisce molte informazioni che ci permetterebbero una valutazione più chiara, ma di fatto spendere questa cifra, mi sembra già un buon criterio, soprattutto se si tratta di una persona con uno stipendio medio.
Non ci dice quale tipo di gioco adotta, anche questo potrebbe essere un criterio, voglio dire che se perde 300 euro giocando a carte, dove le puntate minime sono di 50 euro, allora non è così difficile perdere questa cifra e forse non è proprio neanche di dipendenda da gioco che si tratta, ma d'altro. Se invece la stessa cifra fosse spesa con macchinette, gratta e vinci o comunque con puntate molto più basse, la cosa cambia, perchè ci connota una frequenza e un'intensità del gioco elevata.
Se da una parte l'esame obiettivo della cifra ci dice che manca un adeguato esame di realtà ed una condotta relativa adeguata, dall'altra il modo di fare fuori questa stessa cifra, ci permette di capire meglio il tipo di problema.
Per avere un'esame più preciso del tipo di problema è necessaria una consulenza che prenda in esame tutto l'insieme degli elementi, che accompagnano il comportamento in questione ed il piano di vita in genere.
Per guarire, sì è necessaria una psicoterapia, nei casi estremi c'è anche un periodo di ritiro in comunità o comunque in un luogo protetto, ma non mi sembra siamo a questo livello, nel suo caso.
Lei ci pone anche un'altro importante quesito, come fare per convincere questa persona, visto la reticenza.
Bhe, ha ragione senza la sua collaborazione, non si può fare assolutamente nulla! E' lui a dover cambiare e deve volerlo!
La prima tappa è parlargli francamente, esprimendo i propri dubbi, paure e difficoltà rispetto a questa condotta, appongiandosi poi all'esame di realtà, che le da ragione dell'importanza della cifra, che dichiara che c'è un problema. Magari mettendo a confronto ciò di cui si priva, a causa della cifra spesa nel gioco d'azzardo.
Soprattuto fargli capire la sua preoccupazione e chiedergli di venire a fare almeno un colloquio di consulenza, per comprendere meglio se la situazione è allarmante o meno. Sperando che il colloquio gli fornisca una visione maggiormente critica.
Questo è ciò che può fare, se è pronto per inziare a guardare questa condotta, seppur spinto, coglierà la palla al balzo e ne approfitterà, se invece le sue difese sono ancora elevate e la voglia di cambiare ancora scarsa, probabilmente non ci sarà niente da fare.
Non so che rapporto ha con questa persona, ma se ci fosse il rifiuto di cambiare, spetta a lei decidere cosa fare della relazione, se e quanto subisce da questa condotta e se desidera continuare a subire.
Si tratta di una situazione affatto facile, ma ognuno dovrà fare una valutazione delle proprie responsabilità e prendersi in mano le proprie decisioni. Non è facile, ma rimanere fermi, porta solo al peggioramento e alla cronicità.
In bocca al lupo.
Sabrina Costantini