Dipendenza da videogiochi

Inviata da nicoletta · 15 gen 2013 Ludopatia

Mio figlio di 14 anni ha sviluppato, negli anni, una dipendenza al computer e alla xbox che sono diventate un incubo per noi genitori.
Dopo la scuola passa dal computer al gioco "Call of duty" che è un videogioco dove lui e i suoi compagni di scuola sparano on line. Non mi chieda perchè abbiamo ceduto a questa maledizione ma il problema è che l'abbiamo fatto e non siamo più capaci di farlo uscire da queste abitudini.
Io passo i pomeriggi a supplicarlo di studiare e di spegnere il pc o la xbod.
I risultati scolastici sono stati pessimi (7 materie insufficienti e 7 in condotta non per il comportamento ma per lo scarso impegno allo studio).
Ora gli abbiamo tolto l xbox e lui, che sta facendo la settimana dei recuperi, non vuole più saperne di studiare e minaccia anche di voler cambiare scuola.
Vi sarei molto grata se poteste suggerirmi qualche idea per aiutarlo.
Grazie e saluti.
Nicoletta

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Miglior risposta 19 GIU 2013

Buongiorno caro genitore comprendo la sua preoccupazione ma non ceda ai ricatti di suo figlio che in questa eta' mette alla prova se stesso e i suoi legami. Spesso i videogiochi sono riempitivi di vuoti interiori e esteriori.fino a quando suo figlio con il suo aiuto ed eventualmente di un professionista non trovi altro con cui riempire questi vuoti il suo conflitto con lui potrebbe non cessare. Ricordi pero' che in adolescenza il conflitto sebbene estenuante e' fisiologico e serve all'adolescente anche a costruire una nuova identità'. Mi aggiorni

Dott.ssa Silvana Spagnuolo Psicologo a Manfredonia

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13 MAG 2013

Anche io sto molto tempo davanti al computer. le consiglio di togliergli la linea adsl o wifi o una chiavetta. Tenetelo impegnato, fatelo uscire o fare altre cose che gli piacciono. Funzionerà.
tanti saluti

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17 GEN 2013

Gentile Nicoletta,
come rilevano giustamente i colleghi, l'età di suo figlio rappresenta una fase di passaggio e di evoluzione, in cui i ragazzi sperimentano se stessi mettendosi alla prova; l'ambito virtuale può rappresentare anche un desiderio di mettersi appunto alla prova in un ambito non concreto e reale e quindi potenzialmente protetto, che però rischia di mantenerlo isolato dalla realtà soprattutto relazionale che lo circonda. Ritengo che una strada possibile per trovare una soluzione e aiutare suo figlio a tornare ad interessarsi al mondo reale possa essere un consulto con uno psicologo che si occupi di questioni adolescenziali e di rapporto genitori-figli; potreste essere proprio voi genitori a chiedere un colloquio per avere dei chiarimenti su come comportarvi. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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16 GEN 2013

Grazie mi avete dato degli ottimi consigli.
Complimenti per quanto fate per tutti noi.
Tanti saluti.
Nicoletta

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15 GEN 2013

Gent.le Nicoletta,
comprendo quanto sia difficoltoso comprendere i bisogni dei figli , resistere alle insistenze e alle abitudini apprese, che possono trasformarsi , come in questo caso e molti altri, comportamenti difficili e impegnativi da "correggere" a posteriori, compresi i "sensi di colpa" di non essere stati in grado di mantenere la gestione della situazione dagli inizi.
Ma non diamoci per perduti.
Certamente i giochi virtuali sono diventati oramai un consueto passatempo di grandi e piccoli, per svariati motivi, oltre che per la normale fruibilità da parte di tutti. Spesso prendono il sopravvento.
Aldilà di ciò, forse, ci sono dei bisogni non soddisfatti (tempo di stare assieme, condivisione familiare, stimoli diversi, necessità di relazione, scarico di tensione, aggressività ecc) e che vengono in modo coatto , ripetuto, espressi o colmati in questo modo.
provate a comunicare direttamente con vostro figlio con calma, a stare più tutti insieme, a proporre delle esperienze stimolanti da fare in famiglia, dei piccoli progetti da realizzare, da condividere, in modo che la comunicazione e la relazione reale tra persone, voi, prenda lei il sopravvento sul virtuale.
Chiedete magari consulenza ad/a collega che vi sappia dare una valutazione chiara, spunti, riflessioni e strategie.
un cordiale saluto

Dott.ssa Elisa Fagotto Psicologo a Portogruaro

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15 GEN 2013

Gent.ssima signora Nicoletta,
come sicuramente sa, l'adolescenza è spesso un' età difficile , che pone sfide e compiti evolutivi assai complessi .
Costruirsi un'identità fisica e mentale di giovane adulto, sperimentare le prime forme di autonomia, cominciare a progettarsi nel futuro, gestire conflitti e relazioni sociali con il gruppo dei pari , rappresenta è un vero e proprio " lavoro" per gli adolescenti.

Oggi , la tecnologia ( i social network, i videogiochi...) , pur essendo un mondo virtuale , che non offre esperienze di crescita reali, è divenuta per molti adolescenti il luogo prediletto per lo svolgimento di tali compiti.
Per cui giocare ai video giochi , può finire per avere diversi significati per persone diverse.

Si può scoprire che con i videogiochi si riesce a essere in fretta degni di attenzione e simpatia da parte degli altri, che con un avatar aggressivo che stermina città, ci si guadagna rispetto e fama dai compagni, come si può finire a passare le intere giornate al pc perchè non c'è un alternativa ( calcio, tennis, musica...)

Se la sua sensibilità genitoriale è vigile , come credo che sia, perchè non provare intanto a cercare di comprendere in cosa soddisfa suo figlio il gioco del computer?
Perchè non mettersi con interesse un paio di giorni a giocare con lui per capire che ci trova?
E chissà che, una volta sperimentati " personalmente" i termini della questione, non le venga qualche geniale soluzione per ampliare il repertorio di tempo libero del suo adolescente.
Dott.ssa Silvania Barnini

Anonimo-125403 Psicologo a Firenze

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15 GEN 2013

gentile Nicoletta, la sua preoccupazione è perfettamente comprensibile. Suo figlio è in una fase di grossi cambiamenti: primo fra tutti l' entrata nell'adolescenza con tutti i mutamenti fisici e psichici che ad essa si legano; e poi l' inizio della scuola superiore con nuovi compagni e nuovi insegnanti. E' possibile che il comportamento del ragazzo copra bisogni sottostanti più profondi che sarebbe bene indagare. sembrerebbe un comportamento compulsivo, senza i videogiochi suo figlio sta male e si comporta ancora peggio, si sente andare in crisi e con lui tutto il vostro sistema famigliare. Che attività svolge fuori casa suo figlio? fa sport? partecipa a qualche gruppo (es. scout, musica, chiesa, ecc...)? quali sono le sue attività concrete, REALI preferite? cercate col tempo e piano piano di farlo riappassionare a queste cose, anche semplici ma concrete soprattutto l'attività sportiva. Se avete la possibilità potreste anceh provare a fare dei colloqui, magari anche solo voi genitori all'inizio, con un terapeuta esperto in età evolutiva,adolescenza e famiglia,e mi raccomando nella scelta verificate le credenziali del professionista.
Un caro saluto, dr.ssa scipioni, roma

Anonimo-126894 Psicologo a Roma

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