Salve, sono la sorella di un ragazzo che gioca alle slot machine in modo costante da un pò di anni... adesso ne ha 23 e penso che il "vizio-dipendenza" sia stato un crescendo dall'età adolescenziale...penso che l'aspetto peggiore sia il suo negare davanti anche alle evidenze... è continuamente senza soldi nonostante lavori (non ha uno stipendio fisso ma le sue entrate si) e nonostante i soldi che gli passano i miei... parlando con lui,nel cercare di capire, anche se non esplicitamente ha espresso il sentirsi solo e il percepire gli altri familiari come tutti contro di lui, la sua famiglia non gli ha dato nulla ( cosa non vera perchè siamo 3 figli e i nostri genitori sono veramente genitori invidiabili) e l'unico rifugio attuale è la sua ragazza che è all'oscuro di tutto...è sempre nervoso, scontroso e si comporta come se tutto gli sia dovuto... inventa bugie per giustificare il fatto che non ha mai soldi, e nel chiederne altri si vittimizza (fino a farti dispiacere e quasi sentirti in colpa) con giustificazione ovviamente false... vorrei capire cosa è meglio fare... affrontarlo direttamente mettendolo davanti ai fatti (già provato) e cercando di farlo ragionare, fargli pressione oppure avere un atteggiamento di comprensione...anche se ripeto, nega fino allo sfinimento!... a chi rivolgermi per chiedere aiuto? in caso lo picologo di quale indirizzo può aiutarmi meglio?Ringrazio in anticipo
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16 DIC 2013
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gentile signora Maria,
da vent'anni mi occupo di giocatori d'azzardo e delle loro famiglie: non è facile. Il consiglio pertanto che posso darle è quello di terapia individuale personalizzata al fratello e alle sue specifiche problematiche. In ambito cognitivo comportamentale sono stati all'uopo sviluppati protocolli di intervento per giocatori d'azzardo con lo scopo di ridurre se non eliminare nel breve il comportamento d'eccesso che porta a notevole dispendio econonomico. Lei comunque come persona più consapevole del problema che tocca il fratello potrebbe per la prima volta afferire presso uno psicoterapeuta per spiegare se non altro che cosa e come succede il tutto
dr paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a udine (friuli venezia giulia)
3 LUG 2017
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Il consiglio che le posso dare è quello di rivolgersi ad uno psicologo cognitivo-comportamentale, magari questa persona può essere inviata dal medico di famiglia per un controllo. Attraverso la valutazione psicometrica sarà possibile definire se c'è o meno una dipendenza al gioco. E ritroverà l'equilibrio perduto.
Un saluto
Dott.ssa Ilaria Albano
Psicologa a Roma
16 DIC 2013
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Gentile utente,
non ci sono strategie che possiamo suggerirle e che risolvano la situazione in un click.
Inoltre la psicoterapia non funziona su chi non è motivato ad intraprenderla. Forse non spetta a lei il compito di far cambiare suo fratello; anche se non le sembra è adulto e può decidere come spendere i suoi soldi e pagandone eventualmente le conseguenze.
L'unica cosa che può fare e non dargli denaro.
Questo sarebbe importante.
16 DIC 2013
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Gentile Maria, il quadro riportato relativo a tuo fratello sembra essere più articolato rispetto alla problematica manifesta della probabile dipendenza da gioco d'azzardo. Infatti sembrerebbero essere critiche anche le modalità relazioni da lui approntate con gli affetti familiari a fronte di un disagio personale. Un trattamento psicodinamicamente orientato potrebbe essere utile per comprendere la funzione del comportamento dipendente all'interno di un quadro di disfunzionalità relazionale e carattereologica e agendo su queste, operare indirettamente sul problema comportamentale in oggetto
16 DIC 2013
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Gentile A.Maria,
un'intervento psicologico sarebbe auspicabile. Se si tratta veramente di una dipendenza da gioco d'azzardo (il caso andrà sicuramente valutato), il trattamento più indicato è quello di gruppo svolto all'interno delle AUSL. Il primo passo è creare una consapevolezza di ciò che sta accadendo e successivamente motivare questa persona ad intraprendere un trattamento specifico.
Suo fratello è libero di fare chiaramente ciò che vuole con il proprio denaro, ma non con quello degli altri, quindi sarebbe buona norma non cedere ai "ricatti emozionali" o ai sensi di colpa elicitati per avere denaro.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo
16 DIC 2013
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Buon giorno Maria il comportamento di suo fratello è tipico di chi ha una dipendenza e rimanere in silenzio assecondandolo non può che peggiorare la situazione ... Le consiglierei di parlarne con suo fratello facendogli vedere i pro e i contro di ciò che sta combinando facendogli capire che se vuole ne può uscire se solo si lasciasse aiutare... Può far riferimento al sert della sua città oppure rivolgersi ad uno psicologo d'orientamento cognitivo comportamentale
Cordiali saluti Dott.ssa Petrini Consuelo