Depressione all'inizio dell'Università?

Inviata da Francesco · 24 ott 2016 Orientamento professionale

Salve,
sono un ragazzo di 19 anni e ho iniziato da un mese l'università. Fin da quando ero piccolo sono stato uno studente modello: studiavo tanto, con costanza e ottenevo buoni risultati. Dopo aver conseguito la maturità classica, con 100, mi sono iscritto alla facoltà di fisica poiché da sempre ho avuto interesse per l'astronomia e la scienza in generale. Ora però mi sto rendendo conto che forse il mio era un interesse di tipo hobbistico e infatti appena iniziata l'università sono cominciati i problemi. Faccio fatica a seguire, ho un sacco di arretrati (cosa mai successa prima), e non ho piacere nello studiare. Al liceo riuscivo a farmi piacere tutto, e malgrado studiassi 5 o più ore al giorno, facevo anche due sport. Adesso sono frustrato, non riesco a concentrarmi e sono altamente demotivato. Sto valutando altre facoltà ma sono pieno di dubbi: potrebbero non piacermi e mi ritroverei nella stessa situazione. Oppure ho paura del mio futuro, dopo essermi laureato, cosa mi aspetta? Sto vivendo tutto questo come un fallimento, malgrado i miei facciano di tutto per supportarmi e mi dicano costantemente che non è colpa mia. Io però mi sento un inetto, non voglio deludere i miei genitori che sono sempre stati fantastici e hanno fatto di tutto per me. Sento di non meritarmi tutte le loro cure e premure. Fino a prima dell'inizio dell'università avevo grandi speranze e ambizioni per il futuro, ora non più. I miei mi dicono di pensare a fare qualcosa che mi piaccia e poi si vedrà ma non riesco a capacitarmi. Mio padre è riuscito a laurearsi anche se non provava piacere per le materie del suo corso ed è riuscito a ottenere un lavoro più che dignitoso e a farsi una famiglia. Sto pensando di seguire il suo stesso corso di laurea, anche se non mi sono mai interessato a quell'ambito, perché forse sarei spinto a imitarlo anche se lui me lo sconsiglia caldamente. Sfortunatamente al liceo e prima non sono mai incappato in grandi difficoltà e adesso non riesco a venirne a capo, forse è questo il motivo. Però non capisco perché mi manchi la motivazione di superare queste difficoltà che ora mi sembrano insormontabili. E quindi passo le giornate, tentando di studiare, e cercando notizie sui più disparati corsi di laurea, arrivando alla fine della giornata in preda a sensi di colpa. Non seguo nemmeno perché in facoltà non faccio altro che deprimermi: i professori danno per scontato che tutto ciò che spiegano venga compreso e assimilato in un solo giorno e ad ogni spiegazione non faccio altro che assistere passivamente ricopiando ciò che scrivono. Di andare a lavorare, non se ne parla, perché rimpiangerei di non aver studiato e mi sentirei un pesce fuor d'acqua. Come devo fare per uscire da questa situazione? Premetto che molti altri miei compagni di corso sono messi male, ma loro però non demordono e vanno avanti. Vorrei avere la loro stessa determinazione.

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Miglior risposta 24 OTT 2016

Salve Francesco,
da quello che scrive mi sembra che ci sono tante questioni che dovrebbero essere affrontate e questo spazio è certamente limitato. Provo, comunque, ad esporle alcune mie riflessione sperando che possano esserle d'aiuto.
Innanzitutto tenga in considerazione che iniziare l'università, per la maggior parte delle persone, implica grandi cambiamenti a vari livelli e può essere sicuramente stressante, anche se poi ovviamente ci sono delle persone che riescono ad affrontare la cosa meglio di altre, ma solitamente tutti hanno almeno qualche piccola difficoltà.
Lei ci dice che al liceo riusciva a farsi piacere qualsiasi materia, mentre invece ora ha delle difficoltà, mi sembra di capire perché pensa che quello che sta studiando potrebbe non interessarle così tanto come credeva. Un primo elemento molto importante sul quale secondo me dovrebbe riflettere riguarda appunto l'interesse che prova verso le materie che studia nella sua facoltà. Al di là delle difficoltà che sperimenta, della difficoltà a concentrarsi, dei timori per il futuro, a lei la sua facoltà piace oppure no? E se le piace, quanto le piace? Al punto da investire tanto tempo ed energie? Da quello che scrive mi sembra che lei sia molto confuso in merito a questo aspetto. Non faccia confronti con il liceo, perché se scopre che quello che sta studiando non le piace così tanto, il fatto che non riesce a farselo piacere non è necessariamente un aspetto negativo. Potrebbe essere un segnale del fatto che lei ora ha bisogno di studiare qualcosa che l'appassiona veramente, perché solo in questo modo riesce ad impegnarsi e a concentrarsi. E in questo l'università è estremamente diversa dal liceo, perché l'università influenza il proprio futuro personale e lavorativo molto di più rispetto al liceo.
Ci parla anche di suo padre, che è riuscito a laurearsi anche se non amava particolarmente le materie del suo corso. Effettivamente ci sono delle persone che riescono a dedicarsi a cose delle quali non sono particolarmente appassionate e spesso riescono anche piuttosto bene, anche perché possono essere gratificate da altre cose, come ad esempio la maggiore facilità a trovare lavoro oppure il maggiore riconoscimento sociale ed economico che alcune professioni hanno rispetto ad altre. Ma non per tutti è così, ci sono coloro che per riuscire necessitano di studiare solo cose che amano, indipendentemente da tutti gli altri aspetti. Lei sa già dove si colloca in relazione a questo aspetto?
Poi ci parla anche della paura per il suo futuro e di quello che l'aspetta. Credo sia una preoccupazione legittima in quanto il futuro è incerto e potenzialmente complesso per ogni persona, ma questa sua preoccupazione non deve diventare invalidante al punto da paralizzare il suo presente perché altrimenti il futuro se lo rovina a prescindere.
Secondo me alla base di questa sua confusione e di queste difficoltà c'è il fatto che lei ancora non sa con precisione quello che vuole dalla sua vita. Provi a rifletterci un po' e valuti se è il caso di farsi aiutare da uno psicologo per fare chiarezza.
Buona fortuna

Dott.ssa Erica Tinelli Psicologo a Orte

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25 OTT 2016

Caro Francesco,
La fine delle superiori porta con sé un grosso cambiamento e il fare delle scelte che danno un particolare taglio alla nostra vita piuttosto che un altro. E ci viene richiesto di assumerci delle responsabilità a riguardo che possono farci paura: studiare o lavorare?o anno sabbatico?e cosa studiare?
Mi sento di dirti che qualunque cosa tu scelga non deluderai i tuoi e neanche te stesso, se è una scelta che senti tua e buona in quel momento. Si può sempre tornare indietro sui propri passi, cambiare strada e ricominciare, senza che ti debba sentire in colpa. Non hai nulla per cui sentirti in colpa. Scegli ciò che più ti piace e ti appassiona. Senza pressioni e senza paura di cambiare i tuoi piani. Tanti auguri
Sinceri saluti
Dott.ssa Alessandra Xaxa Psicologa Augusta (Sr)

Anonimo-162687 Psicologo a Vittoria

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24 OTT 2016

Gentile Francesco,
ogni passaggio da una fase evolutiva all'altra comporta delle criticità. Le sfide da affrontare in tale passaggio possono disorientarci. E spesso ci troviamo impreparati. Sempre di studio si tratta: perchè al liceo ero felice e ora mi deprimo? La risposta è semplice: è in corso un riassetto emotivo e organizzativo della Sua vita, non è solo un problema di motivazione allo studio. Provi a focalizzare l'attenzione sulla Sua persona, alle criticità emotive di questo importante passaggio evolutivo piuttosto che cercare percorsi di studio alternativi.
Rimango a disposizione,
Cordiali saluti,

Riccardo Gaglio, psicologo e psicoterapeuta.

Dott. Riccardo Gaglio Psicologo a Palermo

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24 OTT 2016

Caro Francesco, ferma restando la tua ferma intenzione di laurearti, perché non ti concedi il lusso di avere dei dubbi, delle stanchezze e di accettare tutto questo come normale? ogni cambiamento è fonte di stress, finire con le superiori e iniziare con l'università è un bel cambiamento. Sei molto giovane, 6 mesi passati magari facendo un viaggio di studio o culturale sarebbe un buon modo di spezzare. Non ti colpevolizzare. Stai crescendo! resta ben saldo nelle tue intenzioni ma rimandale di qualche mese. Non c'è niente di male in una pausa. Magari fai qualche incontro con uno psicologo con il quale potrai parlare e analizzare un po' quello che sta succedendo, ma stai sereno è tutto ok! Auguri dr. Annalisa Lo Monaco

Anonimo-146364 Psicologo a Roma

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