Credo di avere il disturbo evitante di personalità?

Gentile Cristina,
La diagnosi va certamente approfondita e chiarita. Per il percorso di cura, invece, non mi soffermerei sull'orientamento (in psicoterapia non ci sono aree specifiche di lavoro, come accade ad esempio in medicina). Valuti la persona a cui si deve affidare, la professionalità ma anche le sue sensazioni di agio e la possibilità di creare una relazione di fiducia che è la base per ogni altro cambiamento.
Mara Gallo
Psicologa Torino

Per la diagnosi può rivolgersi anche ad uno psicologo psicodiagnosta. Se la diagnosi sarà confermata (si effettuano sia colloqui che test), sarà lui a darle le indicazioni per il tipo di terapia.

Buongiorno Cristina,
concordo con quanto detto dai colleghi, si rivolga ad uno psicoterapeuta. Può consultare questo sito, eventualmente può chiedere al suo medico di base.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Verena Elisa Gomiero

Cristina
La problematica da lei esposta è di competenza di una figura professionale ben precisa ovvero lo psicologo specializzato in psicoterapia. Il tipo di approccio usato è secondario
ciò che conta veramente è come lei ci si trova. Si affidi ad un collega con le caratteristiche di cui sopra e al suo intuito

Salve Cristina,
rispetto al trattamento di problemi relazionali e di personalità non esistono approcci ritenuti maggiormente efficaci ad altri, in quanto ogni orientamento affronta queste problematiche esplorando la vita affettiva, passata e relazionale con strategie e tempi differenti. Quello che le consiglio è di assicurarsi che la persona che andrà a contattare sia uno psicoterapeuta (e non soltanto psicologo). E per il resto provi ad affidarsi al suo "sesto senso", selezionando chi nel suo territorio le ispira maggiormente fiducia, anche tramite la ricerca su questo sito. Quando si tratta di problematiche relazionali, ciò che più conta e diventa terapeutico è proprio la relazione di fiducia e collaborazione che si instaura con il professionista.
A disposizione per ulteriori informazioni,
un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Francesconi