Convivenza forzata col figlio del mio compagno
La storia è un po' articolata. Incontro questo uomo stupendo ( in fase finale di divorzio) , abitiamo in due posti diversi a circa un'ora di distanza. La sua ex moglie ,con cui rimangono in ottimi rapporti,e che frequenta un altro uomo,abita a pochi passi da lui,che nel frattempo era andato a vivere in affitto,e i due figli ,in età scolare risiedono da lei e si recano a giorni alterni dal padre. Tutto ok.Noi viviamo la nostra storia finché,ad un certo punto, rimango incinta ( ovviamente voluto da entrambi). Decidiamo di trasferirmi da lui,e metto in affitto casa mia. Ma la signora ex non digerisce affatto bla cosa,e decide in brevissimo tempo di vendere casa sua ed andarsene ben lontano. Ciò comporta lentamente la fine della mia serenità. Il più grande va a vivere con lei,mentre il più piccolo , dovendo finire la scuola dell'obbligo ,rimane con noi. io inizialmente,seppur scocciata,me la faccio andare bene,anche perché il ragazzo andava a trovare la madre regolarmente e quindi stava qualche sera da lei ed anche i fine settimana alterni....ma piano piano le cose sono cambiate....crescendo ,il ragazzo non voleva più andare dalla madre perché non gli piace il posto in cui abita,non avendo amici là, inoltre inizia a formarsi il suo carattere,che è assolutamente incompatibile col mio ( pensate che suo padre lo definisce "ruvido"), è saccente,permaloso da morire,musone, ma mai maleducato, quando c'è lui per me cala un gelo nella stanza. Nel tempo,la situazione è andata peggiorando,io lo ignoro,sto male so al pensiero di vederlo,mi agito. Ne ho parlato sempre col padre,ma ovviamente lui sta tra l'incudine e il martello. Io non lo sopporto e sono sicura che nemmeno lui mi sopporta. Non riesco e non voglio averci nulla a che fare, ormai sono 8 anni che vivo in questa situazione e come unica via di uscita vedo quella di ritornare a casa mia con mio figlio. Io amo quest'uomo,ma quanto devo ancora sopportare questa convivenza forzata e quanto devo ancora stare male, considerando che il ragazzo ha intrapreso adesso l'università e non uscirà di casa ancora per molti anni, conoscendolo ( ah! Voglia di lavorare, oltretutto,poca!).