Confusione. Amore? Abitudine o voler bene?

Inviata da Elisabetta · 23 mag 2023 Terapia di coppia

Buongiorno, cercherò di essere sintetica. Sono in una relazione da otto anni (io 26 anni lui 31) Ci sono stati innumerevoli alti e bassi durante tutta la durata del nostro rapporto.
Inizialmente la sorella di mia madre che aveva denigrato in ogni modo il mio fidanzato. Sono andata contro questa parte della mia famiglia e ho continuato la mia relazione seguendo la mia testa, chiedendo all’inizio di non dire nulla, di fare finta di niente per me e la mia famiglia (si è seduto al tavolo nonostante il suo odio per lei innumerevoli volte) Un giorno lei esagera ancora dopo tre anni che stavamo insieme e così decido di non parlarle più.
In tutti questi anni però lui mi ha tradito virtualmente innumerevoli volte (ha detta sua perché autolesionista e con l’istinto di autosabotarsi quando qualcosa nella vita non va. Lui da la colpa di tutto all’intrusione di mia zia nella nostra relazione) io l’ho sempre scoperto perché avevo dei dubbi e gli avevo controllato il telefono. Ho sempre pensato e sperato che cambiasse in ogni modo (arriva da una famiglia che non gli ha mai dato regole, così come nella vita si è sempre comportato come voleva anche nelle sue precedenti relazioni) Ogni volta io cercavo di buttare via le incertezze e donavo di nuovo tutta me stessa, ma dietro l’angolo c’era sempre una “botta” nuova che mi ha portato in parte a chiudermi e a non vivere più con serenità la relazione.
Nel frattempo ci sono stati problemi con il gioco d’azzardo, più precisamente il poker.
Cosa che a me non piace assolutamente ma in cui lui crede e sostiene di essere molto bravo.
Anche lì però mi sono fatta “carico” del problema cercando e sperando in un suo cambiamento.
Ma che alla fine non era mai arrivato.
Complice (ha detta sua) anche io che vivevo le cose in maniera molto apatica con lui perché in realtà io non sono affatto così.
È circa più di un anno che sembriamo coinquilini piuttosto che fidanzati, amici e amanti.
Nessuna attenzione, litigi pesanti nel quale volavano parole pesanti, sesso monotono, io stanca ho smesso di “lavorare” per due. E ho lasciato che le cose andassero in un limbo di incertezze.
Iniziai a dirgli tutte queste cose mettendogli dei campanelli d’allarme, che lui ha sempre ignorato.
La situazione è degenerata quando sei mesi fa gli chiesi di andare insieme a fare un corso di ballo, la risposta? “Non mi interessa, preferisco fare le mie cose”
Per la prima volta mi presi in mano feci di testa mia e andai, andai con un mio collega molto più grande di me (22 anni-andammo a ballare insieme perché una nostra collega e amica insegna) con quest’ultimo iniziai ad andare anche a sciare tutto l’inverno, passione che ho fin da bambina ma che negli anni ho trascurato, annullandomi per l’altra persona (ero una ragazzina e pendevo dalle sue labbra, la domenica lo seguivo sempre nel calcio piuttosto di fare qualcosa che piacesse a me).
Le settimane passano e in lui non vedo nessuna reazione, niente, diceva solo “bravi fate bene”.
Nasce qualcosa con il mio collega, stiamo bene, ridiamo sempre, lo cerco con gli occhi, appena arrivo a lavoro e anche con messaggi, mi fa sentire protetta, amata, sicura. È una persona a cui piace fare mille cose nuove e diverse, come piace a me.
Quell’intraprendenza, quella fame che mi manca costantemente nel mio rapporto.
E sono arrivata al punto in cui, si ho tradito. Cosa che non avrei mai pensato di fare nella mia vita.

Un giorno esasperata, dopo l’ennesimo litigio dico di avere dei dubbi. Di non fidarmi di lui. Mi chiede se lo stessi lasciando. Tiro fuori tutto i problemi che ci sono stati negli otto anni precedenti. Ci prendiamo una pausa per qualche settimana ma poi torniamo insieme . (Scelta che avrei temporeggiato ma che ho compiuto così di pancia)
Ora io ho iniziato un percorso psicologico.
Lui anche perché ha detta sua stanco di essere un ragazzino e arriva un punto per tutti nella vita dove bisogna scegliere e lui ha scelto.
Dice che sono speciale, che mi ama e che devi forse capire di perdere la cosa più importante della tua vita per capirne l’importanza.
Sta facendo di tutto, si sta impegnando, ma la mia domanda ora è sarà abbastanza?
Cambierà? Davvero? Cosa c’è di diverso questa volta?.
Lui è altresì una persona abbastanza abitudinaria con le sue zone di comfort, mentre io sono un anima che ha voglia di fare e provare tutto, sono curiosa dinamica. Non mi piace rimanere ferma. Mai.

Nel frattempo penso spesso, troppo spesso all’altra persona.
Penso a come mi farebbe stare, al fatto che non vederlo mi manca. Ai sorrisi e alle risate, all’adrenalina che lui mi sa dare. Alla voglia di fare le cose insieme.

E ad oggi la domanda più ricorrente è, amo ancora il mio fidanzato? O qualcosa si è davvero rotto per sempre?
E perché vedere un messaggio del mio collega mi fa sorridere? Perché il pensiero di non vederlo mi infastidisce?

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