Compulsioni
Buongiorno,
sono in cura con una psicologa da quasi due anni per depressione, ansia e doc.
Ultimamente si sta lavorando sull'incapacità di farmi rispettare.
Ho 50 anni e da sempre "ho permesso" agli altri di trattarmi male: offese, critiche gratuite, violenze verbali.
Ho subito anche una violenza sessuale da una persona che frequentavo.
Mi sentivo vuota.
Con la psicoterapia sto imparando a mettermi al centro ed è emerso che il doc di ipercontrollo lo attuo perchè non riesco a controllare ciò che non dipende da me: l'atteggiamento altrui. Per cui controllo quello che posso controllare.
La psicoterapia mi sta cambiando, io sto meglio ma gli latri mi vedono cambiata. E io mi sento in colpa come se a 50 anni il cambiamento fosse una mancanza di rispetto verso gli altri.
La nuova persona che sto diventando, forse è la vera me stessa che non è mai riuscita ad emergere, accetto il fatto che essere se stessi possa non piacere e sono stanca di essere sempre buona, remissiva e carina solo perchè altrimenti mi sento in colpa.
Mi sono sempre sentita trattare come una bambina che raccontava tutto che era un libro aperto, non solo dove poter leggere ma anche scrivere...e ora il libro si è chiuso!
Ma gli altri mi vedono cambiata. Mi sono arrivate cose da altri: "cos'ha?" "ce l'ha con noi?" (sensi di colpa!!!!) oppure lo chiedono direttamente a me: "stai bene?" "non parli?".
Non si può piacere a tutti devo mettermelo in testa.
E' giusto vivere un conflitto simile? Mi sento confusa.
Grazie.
S.