Compagno nervoso cosa fare?

Inviata da Francesca Chiara B. · 22 set 2015 Aggressività

Il mio compagno ha un pessimo carattere. Si arrabbia e si innervosisce facilmente anche per motivi futili e non sa andare oltre a problemi già risolti. Rimugina, rielabora e al minimo pretesto sfoga la rabbia accumulata e diventa prepotente e irrispettoso. Dopo anni la mia pazienza si è completamente esaurita e, se all'inizio cercavo di farlo ragionare e placarlo, adesso che abitiamo insieme esplodo anche io e divento molto aggressiva sia con le parole che con i gesti. Siamo entrati in un vortice da cui non riusciamo a uscire perchè lui non riesce ad autocontrollarsi. Ha bisogno dello sfogo e lo sfogo sono io. Vi chiedo un consiglio sulle possibili soluzioni da intraprendere posto che lui, dopo essersi "sfogato" si rende conto dei suoi errori chiedendomi perdono per i suoi comportamenti assolutemente esagerati.
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Miglior risposta 23 SET 2015

Gentile Francesca,
da queste righe emergono chiaramente preoccupazione e difficoltà generate in lei da queste dinamiche consolidate con il suo compagno. Non fornisce però informazioni circa il suo compagno quindi non è possibile fare ipotesi.
Quello che è chiaro è che da parte di entrambi c'è una difficoltà della gestione e nella modulazione delle emozioni, difficoltà che sfocia in scontri quando interagite. Alla luce di ciò potrebbe esservi utile, laddove anche il suo compagno fosse d'accordo, un percorso di coppia nel quale entrambi avreste occasioni di esprimere i vostri vissuti, punti di vista e difficoltà, nel quale avreste modo di affrontare la questione espressione e modulazione delle emozioni e quindi identificare delle modalità ad hoc per rendere migliore la qualità delle vostre relazioni e della vostra vita di coppia.
Laddove il suo compagno non fosse motivato ad intraprendere un percorso di questo tipo si conceda la possibilità di uno spazio per sè nel quale affrontare la questione, dare forma alle sue emozioni e pensieri, capire che ruolo gioca nelle dinamiche, lavorare sui suoi vissuti emotivi e sulla loro gestione. Potrà quindi utilizzare questa consapevolezza acquisita per interfacciarsi e comunicare con il suo compagno con nuove e più funzionali modalità.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Stefania Valagussa

Dott.ssa Stefania Valagussa Psicologo a Concorezzo

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23 SET 2015

Buonasera Francesca, da quello che scrive, mi sembrano importanti soprattutto due punti: 1) il nervosismo di suo marito che si sfoga con lei (tra poco, proviamo a vedere una ipotesi) e 2) anche lei sta diventando come lui nel comportamento e, molto probabilmente, in alcuni vissuti emotivi interni.
Rispetto al primo punto, l'ipotesi, di cui parlavo, è che suo marito non abbia imparato la gestione delle proprie emozioni e, non esistendo questa, manca anche una buona comunicazione delle stesse emozioni. Questo, generalmente, è dovuto al suo sviluppo emotivo fin da piccolo e da come i suoi genitori lo abbiano gestito o meno. Rispetto a lei, davanti un uomo che trasmette, molto spesso, emotività negativa, è diventata il suo pungiball emotivo (spero solo metaforico); beh, credo che una quota di responsabilità l'abbia anche lei, in quanto non ha cercato (o per lo meno non ne parla), condotte alternative di gestione relazionale. In una coppia, che abbia problemi simili o peggiori, se i due partner continuano a rimanere insieme, significa, molto spesso, che ne ricavano dei vantaggi (entrambi, ribadisco). Dunque, il mio consiglio, è quello di una psicoterapia di coppia e, nel caso questa non funzionasse, una psicoterapia individuale per lei e per suo marito. Per lei soprattutto per schiarirsi le idee sull'immagine cambiata che ha di suo marito rispetto a prima, ipotizzo; per capire meglio i suoi meccanismi di reazione davanti a comportamenti come quelli di suo marito, per trovare un proprio ordine, etc. Sicuramente, non per capire se lasciarlo o meno, questo chiarimento le verrà durante o a fine terapia. Per suo marito, per cercare di gestire (non controllare, le emozioni non si possono controllare, ma solo gestire) l'impulsività emotiva che non riesce a tenere a freno, modularla e comunicarla al partner con la giusta (per la coppia specifica) intensità.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti, Psicologo/Psicoterapeuta,
Costruttivista Postrazionalista-Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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23 SET 2015

Gentile Francesca,
concordo con quanto le hanno detto i colleghi. Vorrei solo aggiungere che la rabbia è un'emozione molto potente e difficile da gestire, che può avere effetti "dirompenti" (il passaggio all'atto che lei descrive "divento molto aggressiva sia con le parole che con i gesti") che sarebbe di gran lunga meglio evitare per la vostra rispettiva incolumità. Mi sembra che lei stia descrivendo una situazione difficile da gestire "la mia pazienza si è completamente esaurita", "siamo entrati in un vortice da cui non riusciamo a uscire", che merita sicuramente il consulto di uno specialista. In queste situazioni capita spesso che dopo i litigi ritorni il sereno, ma il ciclo tende purtroppo a ripetersi. La invito a parlarne con il suo compagno, ed eventualmente cercare il sostegno di un terapeuta di coppia per valutare la situazione.
Cordialmente.

A.M.

Dott. Alberto Mordeglia Psicologo a Busca

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22 SET 2015

Gentile Francesca,
se prima lei riusciva a placare la rabbia e gli sfoghi del suo compagno ed ora che abitate insieme non ci riesce più ma anzi si comporta come lui, vuol dire che la convivenza non è stata una idea felice e il primo rimedio immediato dovrebbe essere quello di prendere un pò le distanze.
Infatti, il rischio è che si inneschi una escalation di aggressività e lei stessa ha riconosciuto che non si limita più a restituire solo le parole (che già è tanto) ma anche i gesti ( intende dire graffi, schiaffi, pugni etc.? ) cosa che magari prima non accadeva.
Il suo compagno ha bisogno di essere aiutato a gestire la rabbia e l'aggressività non avendo mai avuto un buon self-control ; lei ha bisogno di migliorare autostima ed assertività ma senza scivolare nella aggressività.
In conclusione entrambi avete bisogno di psicoterapia che potrebbe essere di coppia oppure individuale.
Se invece lei, come purtroppo accade in molti casi, non prenderà posizione e preferirà perdonare perchè così tutto diventa più semplice, rischierà sempre più spesso di essere trascinata nell'escalation con la conseguenza di abbrutirsi ed avere anche la peggio.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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22 SET 2015

Gentile Francesca,
la situazione che descrive è abbastanza seria, e le dinamiche che la caratterizzano non evolvono con il tempo e la pazienza (la sua tra l'altro si è ormai esaurita...), anzi, spesso si aggravano.
La prima scelta è quella di iniziare un percorso terapeutico di coppia.
Se il suo compagno non fosse disponibile, cerchi comunque un aiuto per se stessa, per comprendere cosa la lega ad un uomo che, da quanto scrive, la rende infelice da anni.
Le faccio tanti auguri
Dott.ssa Paola Grasso

Paola Grasso Psicologo a Roma

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22 SET 2015

Gentile Francesca, scusarsi alcune volte non equivale a essersi resi conto dei propri errori.

Alcune volte, quando le emozioni diventano molto intense, tendiamo a fare confusione e a non riuscire più a capire bene cosa stia succedendo e, soprattutto, come mai stia succedendo.

Non capire bene la situazione può rendere difficile rendere operativa una generica presa di coscienza del fatto che "questo modo di comportarsi non vada bene".

Anche se animati dalle migliori intenzioni, è possibile che ci si renda conto del fatto che scontrarsi a questo modo non sia corretto, ma che non si sappia perché accade e come modificare la cosa, quindi indipendentemente dal proprio giudizio si finisca per ricommettere gli stessi errori che non si voleva compiere.

In queste situazioni potrebbe essere utile rivolgersi ad un terapeuta per iniziare una terapia di coppia; se la motivazione al cambiamento è reale, lavorare con uno psicoterapeuta potrebbe aiutarvi a rendere più comprensibili questi meccanismi per iniziare a modificarli insieme.

Spero di esserle stato di aiuto,

Cordiali saluti

Dr. Valerio Celletti

Studio di Psicologia Cognitiva e Sessuologia - Dr. Valerio Celletti Psicologo a Milano

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22 SET 2015

Salve Francesca, quello che ci dice del suo compagno lei lo associa al carattere quindi vuol dire che ha sempre avuto questi comportamenti da prepotente e irrispettoso. Non ci dice se è qualcosa di recente oppure lei lo ha già conosciuto così. Di sicuro si è resa conto che la comunicazione fra di voi non è "sana" e anche se alla fine lui si scusa lei ha accumulato comunque troppo. Il mio consiglio è quello di fare un percorso di coppia che faccia luce proprio sul tipo di comunicazione disfunzionale. Se il suo compagno non dovesse riconoscere il problema, può essere utile lo stesso iniziare un percorso tutto suo che l'aiuti a capire cosa deve modificare del suo comportamento per gestire la sua emotività e quella del suo compagno.
Un saluto
Dott.ssa Lorico Psicoterapeuta a Piacenza

Dott.ssa Concetta Lorico Esposto Psicologo a Piacenza

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22 SET 2015

Cara Francesca,
non conosciamo abbastanza la storia di suo marito per poterle rispondere in modo specifico.

il suggerimento è di consultare uno psicologo per imparare strategie per riconoscere e gestire le risposte emotive.
Potreste scegliere un lavoro di coppia che consenta ad entrambi di avere uno spazio per sè, ma al contempo faccia focus sulla comunicazione di coppia.

Nel caso in cui suo marito non fosse disponibile, può cominciare lei un percorso di riconoscimento e gestione emotiva: la aiuterà a regolare le sue risposte emotive e a monitorare e modulare quelle del suo compagno.

La rabbia, di per sè, è un'emozione importante perchè consente di proteggersi quando pensiamo o percepiamo che qualcosa o qualcuno sta minacciando il nostro valore. Non va eliminata, ma gestita, direzionata, incanalata.

Resto a disposizione per approfondimenti
Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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