come si vive

Cara Jessicaa_,
inizio col dirle che non esistono problemi di serie A e problemi di serie B, ognuno vive delle esperienze e le "sente" in un modo che è unico per ciascuno.
Se lei sta vivendo questa condizione di profondo malessere sta male, punto.
Questo "principio di perfezione" che la schiaccia sta permeando ogni campo della sua vita, sembra che non riesca a legittimarsi nemmeno di stare male, perché per lei anche il dolore deve essere "perfetto", e lo è solo se assume determinate caratteristiche.
Il fatalismo che sente addosso (il sentirsi già rovinata, il sentirsi ingabbiata da un concetto irremovibile) è conseguenza di questo malessere profondo, ma se inizierà ad affrontarlo, provando a non giudicarsi, un cambiamento è certamente possibile.
Un caro saluto,
Alessia Sassano

Buon pomeriggio
Mi spiace molto della situazione in cui si trova.
Le sarebbe utile dei colloqui con uno.psicoterapeuta.
Per comprendere meglio il suo disagio.
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Gentile Jessica,
è vero, nel mondo ci sono tanti problemi, ma tutti meritano la stessa delicatezza e la stessa cura, tutti hanno la stessa dignità e un professionista, per primo, tutela questa dignità.
Non basta farsi meno paranoie e sorridere, deve riuscire a trovare una strada che la porti fuori da questa perenne condizione di malessere, per poter godere davvero della vita meravigliosa di cui parla, senza aspettare di essere un'altra persona. Sono certa che lei potrà fare tutto ciò con il supporto di uno psicologo.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Ciao, capisco che ti senti in conflitto con te stessa e che questa situazione ti sta causando un grande disagio. Vorrei farti sapere che non sei ridicola per aver cercato l'aiuto di uno psicologo, anzi, dimostra il tuo impegno verso il tuo benessere mentale. Non è necessario avere un disturbo o una malattia per cercare aiuto professionale. Ognuno ha il diritto di cercare il supporto di un professionista della salute mentale quando ha bisogno di parlare dei propri pensieri, sentimenti e problemi.
Ti consiglio vivamente di considerare di iniziare una terapia individuale con uno psicologo per esplorare ulteriormente queste questioni e per aiutarti a sviluppare strumenti per affrontare questi pensieri negativi e limitanti. La terapia può aiutarti a costruire una maggiore consapevolezza di te stessa e dei tuoi pensieri, a identificare le tue forze e le tue risorse e ad imparare a gestire le emozioni difficili. In sintesi, ricorda che cercare aiuto professionale è un passo coraggioso verso il tuo benessere mentale e che non sei sola in questo processo.

Gentile Jessica, il suo è un disagio profondo da non sottovalutare. Dovrebbe tornare in terapia perché il suo malessere deve essere scardinato. I pensieri che ci creiamo, a volte ci condizionano così tanto da diventare una realtà e renderci infelici. Il suo modo di essere deve avere avuto un inizio e una causa, o molteplici cause, e un percorso psicoterapeutico la potrà aiutare a capirsi meglio e venirne fuori. Non si trascuri e non si arrenda.
Auguri per il suo percorso.
Dott.ssa Elena Agio

Buongiorno Jessica,
ma ha tutto il diritto di star male quando è in una situazione di disagio esistenziale! Non mi è chiaro quanti anni ha, ma le posso assicurare che i giovani adulti di oggi esperiscono spesso malessere che non si profila come malattia o disturbo, ma come disagio esistenziale e meritano lo stesso ascolto e cura al pari delle sofferenze con etichette più precise. Dal suo racconto emerge una forte fatica, che merita di essere ascoltata e compresa, che la sua vita in qualche modo la avverte distante. Ma se ha una vita meravigliosa magari è perchè ha fatto cose meravigliose, no?
E se non fosse perfetta qual è il problema?
è sicura che sia la perfezione il segreto per essere felici? Sentirsi appartenenti alla propria esistenza non può essere una via più praticabile?
Io sono qui se volesse riappropiarsi delle sue esperienze.
Buona giornata

Cara Jessica, grazie per esserti confidata con noi e, soprattutto, grazie per non avere perso la fiducia in chi può aiutarti davvero, nonostante le tue passate esperienze in cui il tuo dolore non è stato riconosciuto, quanto piuttosto è stato messo da parte di fronte “mali peggiori” del mondo.
Ognuno di noi merita di essere compreso nel proprio disagio e sofferenza: il dolore degli altri non può diventare un soporifero per la nostra sofferenze e, sebbene sia importante mantenere sempre un buon esame di realtà ed essere in grado di riconoscere la gravità del nostro disagio, questo non ci ostacola dall’essere autorizzati a cercare conforto anche per le cose che ad occhi esterni possano sembra banali.
Forse è proprio il timore di essere giudicati, di mostrarsi fragili agli occhi dell’altro, di accettare di poter avere delle vulnerabilità, che ti impedisce di accettare complimenti. La tua memoria potrebbe conservare solo le critiche proprio perchè queste rinforzano una visione che già possediamo di noi: nel momento in cui non riusciamo ad accettare le nostre fragilità, rifiutiamo una parte fondamentale di noi e la nostra identità rimane frammentata. Non forti di un’identità strutturata e integra, non ci sentiamo a nostro agio nella vita che abbiamo scelto per noi, perchè la sensazione di disagio proviene dall’interno e possiamo cambiare tutti i contesti, amici, affetti possibili e immaginabili, ma finchè non facciamo pace con quello che ci tormenta dentro, non abbiamo possibilità di godere di ciò che c’è fuori.
Forse, più che aspettare di poter cambiare e diventare un’altra persona, potresti iniziare a conoscere chi sei davvero e dare un’occasione a te stessa oggi, nel presente.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
Un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Cara Jessica,
Spiace per il disagio che stai provando in questo momento della tua vita e capisco come ti possa sentire in balia di pensieri ed emozioni contrapposti.
Sembra tu stia vivendo, inseguendo degli ideali di "perfezione" che, se da un lato possono essere validi strumenti motivazionali per conoscere e migliorare Se stessi, da un altro possono condurti lontano dalla tua essenza. Ma davvero guardando dentro di te trovi solo "cose" poco interessanti? O forse è nel confronto con l'esterno che ti sembrano in questo modo?
Capisco che al momento il tuo "cielo interiore" sia pieno di grige nubi temporalesche, ma, essendo tutto in divenire, anche le nubi si dissolvono lasciando spazio all'azzurro.
Cara Jessica, permettiti di guardare l'azzurro che c'e' in te e di scoprire quei tesori interiori che rappresentano la tua unicità, troverai risorse e punti di forza che al momento non delinei bene, che ti aiuteranno a comprenderti, ad apprezzarti ed amare te stessa ed il mondo che ti circonda.

Un abbraccio
Dr.ssa Ornella Peloso- Psicologa - Pedavena (Belluno)