come recuperare l'amore di una donna ferita?
Salve,
dopo 17 anni insieme con la stessa persona (10 fidanzamento + 7 matrimonio) , l'anno scorso ho conosciuto una persona in un momento di crisi matrimoniale che sotto sotto covava da tempo. E' stato un colpo di fulmine, iniziato prima come amicizia e poi diventato man mano qualcosa di piu profondo, abbiamo iniziato a vederci furtivamente, a volte anche dieci minuti ci bastavano per riempirci di emozioni, poi anche qualche uscita serale di nascosto e la cosa prendeva campo. Anche lei sposata, anche lei in crisi col marito. La storia è andata avanti cosi tutta l'estate e l'autunno, ma mia moglie a settembre si è accorta di qualcosa da un messaggio spiato sul mio cellulare e da lì si è scatenato il putiferio e la crisi è diventata profonda. Mi sono rivolto a uno psicologo e dato che le discussioni e gli attriti continuavano mi sono allontanato per un mese da casa, per rientrare a novembre sperando che le cose andassero meglio, ma io avevo la testa sempre all'altra persona che continuavo a frequentare di nascosto e non riuscivo piu nemmeno a considerare mia moglie. A gennaio la ragazza che avevo conosciuto, arrivata al culmine della sua storia, ha deciso la separazione. Io l'ho colta come occasione e visto che non si risolvevano le cose in casa mi sono di nuovo allontanato da casa e sono andato a vivere da solo. I mesi sono trascorsi e da gennaio praticamente siamo arrivati a giugno, in questo periodo io ho frequentato di più la nuova compagna, addirittura andavo a casa sua essendo ormai libera, oppure lei veniva dove abitavo io, abbiamo fatto le ns. uscite e quando stavamo insieme eravamo felici...c'era tutto...feeling, intesa, passione, intimità...tutto a mille. Però contemporaneamente io non avevo rotto ii contatti del tutto con mia moglie, perchè all'inizio non voleva dirlo nemmeno ai genitori e l'andavo a trovare , mi dispiaceva vederla soffrire, cercavo di recuperare un dialogo , avrei voluto quanto meno portarla ad una decisione di separazione con serenità, anzi forse aspettavo che fosse lei a chiedere con decisione il passo, ma la vedevo disperata, ero distrutto dai sensi di colpa....ma in alcuni momenti forse anche illudendomi che il rapporto si potesse recuperare. Ecco infatti il punto: nel frattempo che frequentavo la nuova compagna mi si è sempre parata davanti ciclicamente la figura di mia moglie che non mi permetteva di prendere una decisione definitiva, non riuscivo a prendere consapevolezza della fine del rapporto, forse perchè pensavo alle conseguenze, forse perchè iniziavo a dubitare se valesse la pena chiudere in fretta una storia cosi lunga che comunque era la mia sicurezza, il mio nido, per una nuova stupenda quanto incerta...e questo mi ha trasmesso insicurezza. Un'insicurezza che si è rivelata anche nei comportamenti...sottoponendo la nuova compagna ad altalene...cioè momenti in cui le chiedevo pause di riflessione per decidere, ma poi non potendo resistere tornavo dopo pochi giorni...è successo ben 2-3 volte....e si rifletteva anche su altri atteggiamenti, ad es. facendomi essere geloso nei suoi confronti se usciva (e spesso lo faceva perchè io non potevo stare con lei e lei non aveva voglia di stare in casa a pensare), geloso dei suoi amici, talvolta anche diffidente...sembrava non le volessi dare massima fiducia....come se un demone dentro mi trovasse pretesti continuamente per dimostrare che la storia era sbagliata e che dovevo tornare dalla moglie. Ma il tempo purtroppo ha logorato entrambe i rapporti, infatti i primi di giugno io sono arrivato alla conclusione che era il caso di iniziare le pratiche di separazione, ma contemporaneamente qualche discussione di troppo ha fatto si che la nuova compagna prendesse le distanze, sfinita e logorata dai miei comportamenti che l'avevano rimessa in discussione e creato stress, che si andava a sommare a quello sofferto per la sua separazione. MI ha chiesto inizialmente una pausa , ma io non ho riuscito a resistere e continuavo a cercarla, finchè l'ho portata all'esasperazione e lei ha deciso di dire basta.
Insomma mi sono comportato male e lo riconosco, ho agito come nel rapporto esistessi solo io, come se il problema fosse solo mio, quando invece anche lei aveva bisogno di appoggio e di assorbire le sue sofferenze. Ora non mi vuole vedere nè sentire, ci siamo visti l'altro giorno per un chiarimento dove lei mi ha esplicitamente detto di non sentirsela più, di voler stare sola e recuperare se stessa, rimettersi al primo posto delle priorità, senza discutere con nessuno o render conto a nessuno, insomma di non essere più pronta per un rapporto a due.
Ovviamente io sto malissimo, come reazione alla delusione ho avuto anche il dubbio di tornare da mia moglie, l'ho ricercata ma anche lei non ne vuole sapere e comunque mi rendo conto che è solo perchè ho bisogno di ritrovare tranquillità, perchè non sono più abituato a stare solo e mi spaventa il futuro, ma soprattutto mi brucia il dolore di non aver creduto nell'occasione che mi avrebbe potuto cambiare la vita e ridare felicità, di non essere stato in grado di fare il passo prima, di aver perso una persona di cui ora sento tantissimo la mancanza perchè sento di amarla davvero, la persona che mi ha dato la forza di uscire dalla mia situazione in cui mi sentivo schiacciato e soffocato...e questo dice tutto.
Ora io spero in un recupero del rapporto con la nuova compagna ma non so come regolarmi, se sia giusto continuare a farle sentire la mia presenza (magari discretamente), se sia giusto proprio crederci ancora, insistere a sperare....oppure se devo prendere consapevolezza che anche lei non ne voglia più sapere definitivamente e quindi assorbire questo "lutto", lasciare tutto stare e andare avanti cosi, pensando solo a ristabilirmi, senza più pensare alle 2 storie che mi lascio alle spalle, considerandole chiuse. Per favore chiedo il vs. parere come aiuto.