Buonasera a tutti,
vi scrivo per sapere cosa fare con mia madre.
Lei ha 69 anni e dopo una brutta influenza dalla quale fa fatica a riprendersi, ha sviluppato come una specie di esaurimento nervoso / depressione.
Parla poco e quando lo fa affronta solo argomenti negativi, morti, incidenti, rapimenti che sente puntualmente in TV. Ho provato a dirle di vedere cose che la allegeriscono ma di tutta risposta si stranisce e mi risponde che lei vede quello che vuole.
Si arrabbia per ogni minima cosa e sbuffa esausta, anche per cose per cui non ce n'è minimamente bisogno.
Mi dispiace molto vederla così ma lei non vuole aiuto, né di uno psicologo, né da i suoi familiari.
Premetto che anche in passato ha sofferto di questi problemi ma sembrava esserne uscita, il problema è che ora sembra essere entrata in un buco nero senza fondo, forse complice anche l'età.
A volte parla di lei come se avesse 90 anni e come se potesse morire da un momento all'altro. Questa cosa mi mette molta angoscia, non so più che fare.
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2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentilissima Roby, la sua situazione è davvero molto pesante e "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire ". Purtroppo sua madre non vuole ascoltare i consigli benevoli che Lei le porta e così sembra tutto così difficile. La depressione, come probabilmente anche Lei ha intuito, non sorge solo da un malessere psichico, ma può sorgere anche da una debilitazione fisica (cosa molto nota alla psiconeuroimmunologia) per cui sarebbe da non trascurare anche la parte biologica (ovvero potenziamento nutrizionale ed integrazione per rinforzare la mamma e rinforzare il suo asse intestino cervello) per poi embricare un percorso psicologico di recupero.
Resto a Sua disposizione.
Cari saluti.
Federica Scaturin
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buonasera Roby, potrebbe essere un (purtroppo faticosissimo) long Covid che scatena pesanti depressioni di origine organica. La faccia seguire dal medico di famiglia con un antidepressivo serio.
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Roby,
Talvolta assistere impotenti Alla sofferenza di chi amiamo è più difficoltoso che sostenere la propria sofferenza. Poiché della nostra sappiamo, la conosciamo, Ci è familiare In qualche modo ci dà anche sicurezza. Mi sembra che è ciò che stia accadendo in questo momento a sua mamma, ha trovato nel rifugiarsi in un mondo di malessere morte e dolore una sua zona di comfort, come se avesse bisogno di sostare lì, senza accettare alcuna riflessione in merito alla sua visione catastrofica della vita. In tutto ciò è importante che lei si protegga, che non assorba queste ondate di negatività che provengono dal mondo materno, che per una figlia è sempre molto coinvolgente, rischiando in talune situazioni di diventare soverchiante e facendo dimenticare il proprio mondo interno. Credo che in questo momento il modo migliore per aiutare la sua mamma sia occuparsi di se stessa e del suo equilibrio psichico, più lei sta bene più può sostenere il genitore senza amplificare la sua depressione, Poiché se si estende fino a lei sarete in due a star male e sprofonderete in un buco nero senza fine. Può pensare di rivolgersi a un collega per essere aiutate sostenuta e contenuta, divenendo veicolo di cambiamento di sua madre, o meglio, non di lei ma del modo di vivere il rapporto con lei.
Spero le siano utili le mie riflessioni.
Resto a disposizione
Caramente
Dottoressa Simona D'Urso
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Roby,
Capisco il suo senso di impotenza in questa sua complessa situazione familiare, che la vede coinvolta sia come figlia che come care-giver.
Sembra che senta anche lei "tutto il peso degli anni" che in questo momento sente sua madre.
Offrirle supporto ed aiuto emotivo è tutto quello che puo' fare come figlia.
"L'assorbire" , invece, quella visione pessimistica e catastrofica, può solo destabilizzare il suo di stato emotivo, cara Roby.
Inoltre se la mamma in questo momento non desidera essere coinvolta in nessun percorso, ogni spinta in quella direzione potrebbe incrementare la sua resistenza e chiusura, influenzando negativamente la relazione, che le sta tanto a cuore.
E il suo di mondo emotivo? Le sue preoccupazioni come figlia? In questo momento il prendersi cura del suo benessere interiore sembra prioritario, per evitare sovraccarichi emotivi.
Un confronto con un@ professionista potrebbe aiutarla, sig ra Roby a ritrovare un suo equilibrio emotivo.
Un abbraccio
Dr.ssa Ornella Peloso - Pedavena (Belluno)
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno signora
Penso che la sua mamma sia in depressione, le farebbero.bene.dei colloqui con uno psicoterapeuta .
Dott ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno cara Roby,
dalle sue parole emerge la grande preoccupazione per sua madre e la sua angoscia. Ha fatto bene a chiedere aiuto qui. Per chi ha sofferto di depressione in passato è più facile avere delle ricadute se non si ha avuto un sostegno adeguato. Se sua madre non vuole iniziare una terapia individuale, potrebbe provare a rivolgersi a un professionista, a una struttura o associazione presente nel suo territorio che proponga delle attività ludico/ricreative, di socializzazione e che permetta a sua madre di trovare un spazio piacevole dove poter parlare del suo stato d'animo, incontrare persone della sua età e provare qualcosa di nuovo e di diverso dalla negatività di cui si circonda. Solitamente poi, è più facile che la persona si apra alla possibilità di iniziare un percorso individuale di sostegno con un professionista. Sarebbe fondamentale che anche lei Roby, per il suo benessere, si faccia sostenere e inizi in parallelo una terapia, per aiutarla a gestire questo momento difficile e il grande carico e responsabilità che sente su di sé.
Un caro saluto e rimango a disposizioni per ulteriori confronti.
Le auguro una splendida giornata.
Dott.ssa Kristal Orrico
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Roby,
stare accanto ad una persona che soffre non è certo facile.
Non essendo sua madre disponibile al riconoscimento del proprio malessere e di conseguenza disposta a farsi aiutare,
forse potrebbe essere per lei stessa utile rivolgersi a qualcuno che possa sostenerla accogliendo le sue fatiche relative alla gestione di questa situazione?
Resto disponibile.
Dott.ssa Elena Bertino
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Roby,
Capisco la sua situazione, stare accanto ad un familiare, che ha una difficoltà, non è semplice e spesso ci si può rendere conto, dopo averle provate tutte, di non avere gli strumenti necessari per farlo e questo influisce pesantemente sul proprio benessere psicofisico.
In ogni caso è possibile richiedere l’intervento dello psicologo per capire l’altro, il suo problema o la sua difficoltà , esiste, infatti, un tipo di terapia rivolto a tutte quelle persone che necessitano di un supporto o di strategie per aiutare un’altra persona che presenta una difficoltà o un problema. In questo senso parliamo di “terapia indiretta”, perché il destinatario dell’intervento non è presente nella stanza, ma beneficia lo stesso del supporto psicologico attraverso un’altra persona. Chiaramente non è possibile fare un “intervento sull’altro”, però, se l’altro rifiuta un aiuto, è possibile richiedere l’intervento dello psicologo per capire l’altro e per poterlo gestire. Gli interventi di natura indiretta possono riguardare moltissime circostanze ed attraverso le Terapie Brevi possono promuovere benefici in tempi ridotti.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca
2 FEB 2023
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Buongiorno Roby,
è probabile che questa brutta influenza di cui parla abbia slatentizzato sentimenti, vissuti e fantasie che sua madre tentava di tenere a bada. Comprendo quanto il non riuscire ad aiutarla possa far soffrire lei in quanto figlia. A mio avviso, anche la sua sofferenza non andrebbe ignorata. Potrebbe essere utile parlarne insieme per approfondire e capire quale possa essere il percorso da intraprendere, per entrambe.
Rimango a sua disposizione per un incontro, anche online.
2 FEB 2023
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Buongiorno Roby,
è lodevole che si preoccupi per sua madre. Se non vuole essere aiutata, tuttavia, può essere percepito come non gradito o stressante il nostro aiuto, o rischiare di farla sentire sbagliata. Se come si sente sua madre le mette angoscia può decidere di fare qualche colloquio lei stessa con un esperto per gestire meglio questa situazione emotiva. Può anche proporle, senza insistenza, delle sedute di terapia familiare in cui partecipa anche lei, per dare l'esempio di chi si mette in gioco, e per non rischiare di passare il messaggio fuorviante che la terapia è "una medicina" che serve solo a sua madre perché è "malata".
Le faccio tanti auguri
Dott. Giovanni Iacoviello
2 FEB 2023
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Gentile Roby, mi spiace per la situazione che sta vivendo sua madre e capisco come ricada su di lei. La preoccupazione che mostra per sua madre mi commuove, non tutti i figli si muovono per aiutare i genitori. Come dice lei, forse l'età è diventata complice di questa spirale di negatività in cui la mamma sembra essere entrata. E' però difficile essere di aiuto a chi non vuole essere aiutato. Più che un percorso psicologico individuale, provi a proporre a sua madre un percorso familiare, in cui anche lei in prima persona partecipa, per far capire a sua madre che anche lei è disponibile a mettersi in discussione per comprendere il momento di vita che sta vivendo.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.