come parlo ai miei genitori del voler andare in terapia?

Inviata da mindfulnessmind · 26 mar 2024 Terapia familiare

Salve, sono una ragazza di 18 anni che frequenta l'ultimo anno di superiori. È ormai da settembre 2023 che sto psicologicamente male, ma fino ad adesso ho cercato di non dare troppo peso alla cosa, sia perché per me ammettere e dimostrare di non stare bene è dura, sia perché non so come chiedere ai miei genitori di iniziare un percorso con un terapeuta. Quest'ultima cosa è dovuta a due principali fattori: non ho mai detto ai miei genitori di stare male perché non voglio che sappiano cosa mi passa per la testa e ho paura che mi prendano per pazza o peggio, che non mi credano e mi dicano che esagero come ogni volta che invece qualche sintomo viene fuori.
Essendo che vivo ancora con loro devo parlargliene e chiedere il consenso, dato che si tratta di soldi loro, però non so come fare. Spero che mi sappiate aiutare

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Miglior risposta 3 APR 2024

Parlare con loro apertamente come ha fatto qui, delle sue remore e timori può essere la strategia migliore; l'aspetto economico può essere in parte affrontato con il bonus psicologico o con la consulenza psicologica tramite impegnativa del medico di base (consultorio). Un caro saluto, Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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27 APR 2024

Salve cara
Penso che il modo migliore per affrontare la questione con i Suoi genitori lo possa sapere meglio Lei e visto che sente questa necessità da qualche mese penso abbia già trovato il modo di iniziare a parlare di come si sente, anche solo con questo messaggio.

Dott.ssa Michela Dicosta Psicologo a Cantù

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21 APR 2024

Cara mindfulnessmind,
i tuoi genitori non si accorgono che stai male?
Perché ammettere di non stare bene è dura? Tutti noi abbiamo fasi in cui abbiamo bisogno di un aiuto. Una vita senza sofferenza non esiste. La sofferenza è utile perché ci comunica che c'è qualcosa da cambiare nel nostro modo di essere, qualcosa che se prima andava bene ora non ci sta più bene. Il cambiamento è naturale, e necessita di un momento di crisi, che spesso significa sofferenza.
Perché pensi che i tuoi genitori non possano accogliere la tua sofferenza? Probabilmente se ti dicono che esageri è perché non sanno come affrontare il tuo malessere, non sanno come gestirlo.
Ti consiglio di dire loro che stai affrontando un periodo difficile e che hai bisogno di parlare con un professionista. Se non acconsentono a darti i soldi per un professionista privato, ricordati che puoi rivolgerti ad un consultorio gratuitamente. O informati su servizi gratuiti nella tua città.
Dott.ssa Valentina Borsari

Dott.ssa Valentina Borsari Psicologo a Mantova

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15 APR 2024

Gentile utente,
e se questo suo timore non si verificasse? E se i suoi genitori non la prenderebbero per pazza?

Essere consapevoli di non stare bene e di aver bisogno di aiuto è un atto di grande forza. Mostri questa sua forza anche a loro.
Parli con loro così come ha scritto qui tutti i suoi timori, sono sicura che capiranno.
E per quel che riguarda l'aspetto economico può richiedere il bonus psicologico, altrimenti ci sono molti professionisti che svolgono consulenze a prezzi ridotti per riuscire ad andare incontro a queste specifiche necessità.
Non si scoraggi.

Resto a disposizione (anche online).
Un caro saluto,
Dott.ssa Silvia Brandini

Dott.ssa Silvia Brandini Psicologo a Roma

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12 APR 2024

Carissima,
e se i tuoi genitori fossero disposti ad aiutarti? Immagino tu possa avere paura di non essere creduta ma penso che parlare con loro e scoprire il loro reale pensiero, possa in qualche modo anche sollevarti dal peso dell'incertezza. Potresti spiegare come ti senti e che hai provato a modo tuo ad aiutarti, ma che in questo momento sei consapevole di non farcela da sola e avresti bisogno di parlare con un professionista. Nel caso dovessero dirti che economicamente è una spesa impegnativa, puoi comunicargli che c'è la possibilità di chiedere il Bonus Psicologo oppure di usufruire dello psicologo in convenzione.
Spero di esserti stata di auto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Daniela Brungiu

Dott.ssa Daniela Brungiu Psicologo a Rubano

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9 APR 2024

Se è maggiorenne non ha bisogno di avere il consenso da parte dei suoi genitori. Per quanto riguarda la parte economica può richiedere il bonus psicologico fino al 31 maggio. Provi a parlare con i suoi genitori, tuttavia se non dovessero sentire ragioni, pensi a come attingere alle sue risorse per fare almeno qualche colloquio di valutazione. Una volta effettuata la valutazione avrà degli argomenti in più da usare con i suoi genitori.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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8 APR 2024

Gentile Mindfulnessmind
Gliene parli semplicemente spiegando loro di avere dei problemi e di desiderare di essere supportata da un professionista della salute psicofisica e mentale, vedrà che capiranno.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Dott Paola Von Korsich Giardini Psicologo a Monza

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7 APR 2024

Buongiorno gentile ragazza, spesso la comunicazione con i propri genitori può risultare molto difficile per molti motivi alcuni dei quali imprescindibili all'interno del nucleo familiare. Esistono anche situazioni borderline dove esiste un vero e proprio muro relazionale e quello che sarebbe stato difficile diventa un impresa titanica. Mi sembra di intuire però, dalla sua condivisione, che esistono diversi agganci motivazionali con i quali si può facilitare questo compito: il suo desiderio di uscire fuori da uno stato di sofferenza, il fatto che se lo sta chiedendo (attraverso una piattaforma), la consapevolezza che le serva il supporto non solo economico dei suoi genitori (esistono centri specializzati pubblici e gratuiti). Sono certo che saprà affrontare questo ostacolo con grande risoluzione e determinazione. Cordialmente, Dott. Claudio Pieroni

Dr. Claudio Pieroni Psicologo a Lequile

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5 APR 2024

Gentile ragazza,
se lei ha difficoltà a comunicare ai suoi genitori i suoi stati d'anmo e/o i suoi pensieri, probabilmente da loro ha ricevuto finora più critiche che incoraggiamenti e ciò può aver contribuito a creare in lei ansie eccessive e disagio nel chiedere qualcosa per se stessa.
Se è così la invito a modificare questa situazione con umiltà ma allo stesso tempo con assertività sia perchè lei ha diritto a prendersi cura della sua salute fisica ma anche psicologica e sia perchè non chiedendo esonera i suoi genitori dalla responsabilità di darle una risposta e argomentarla.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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5 APR 2024

Capisco quanto sia difficile affrontare sentimenti di disagio e stress emotivo, specialmente quando ci si sente soli nel percorso verso il benessere mentale. È coraggioso da parte tua cercare aiuto e supporto in questa situazione.

È normale sentirsi riluttanti ad aprire il proprio cuore ai propri genitori, specialmente quando si tratta di argomenti delicati come la salute mentale. È comprensibile temere di essere giudicati, non creduti o non compresi. Tuttavia, è importante ricordare che i tuoi genitori probabilmente desiderano solo il tuo bene e potrebbero essere più comprensivi di quanto tu immagini.

Per affrontare questa situazione, potresti provare a trovare un momento tranquillo per parlare con i tuoi genitori in un ambiente rilassato e privo di distrazioni. Esprimi i tuoi sentimenti in modo onesto e aperto, senza sentirsi in colpa o vergognarsi delle tue emozioni. Puoi spiegare loro che hai sentito un forte disagio emotivo e che desideri iniziare un percorso di cura con l’aiuto di un terapeuta.

Puoi anche sottolineare che il supporto professionale potrebbe essere benefico per affrontare meglio i tuoi sentimenti e trovare soluzioni positive per migliorare il tuo benessere emotivo. Se hai difficoltà a iniziare la conversazione, potresti anche scrivere loro una lettera in cui esprimi i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni.

Ricorda che chiedere aiuto è un atto di coraggio e forza, e non c’è nulla di sbagliato nell’avere bisogno di supporto per affrontare le sfide della vita. Se i tuoi genitori non comprendono immediatamente la tua richiesta di aiuto, potrebbe essere utile coinvolgere un’altra figura di fiducia, come un insegnante, un consulente scolastico o un amico di famiglia, per aiutarti a comunicare meglio le tue esigenze.

Buon tutto,
Giada

Dott.ssa Giada Petitt Psicologo a Pistoia

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4 APR 2024

Gentilissima,
Capisco che parlare esplicitamente del suo stato d'animo con i suoi genitori in questo periodo possa rappresentare per lei un problema.
Il mio invito è comunque quello di provare a condividere il disagio e le fatiche che sta attraversando con loro così magari da farli poter diventare dei potenziali alleati nel percorso di terapia nel quale vorrebbe impegnarsi.
Avendo comunque raggiunto la maggiore età e quindi potendo prestare in maniera autonoma il suo consenso per l'avvio di una prestazione psicologica, potrebbe ugualmente iniziare un percorso terapeutico non coinvolgendo in maniera diretta i suoi genitori.
Per quanto riguarda l'aspetto economico legato al saldo delle sedute, esistono dei terapeuti che possono permettere l'avvio di un percorso a tariffe calmierate in modo da poterle venire incontro il più possibile a questo tipo di esigenza specifica.
Per qualsiasi dubbio o richiesta di ulteriori chiarimenti, non esiti a contattarmi.

Dott. Alberto Covini

Dott. Alberto Covini Psicologo a Milano

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4 APR 2024

Cara mindfulnessmind,
grazie per aver condiviso la sua situazione.
Comprendo la difficoltà di comunicare la propria sofferenza alla famiglia.
Quello che posso consigliarle è non entrare nel particolare, in fondo ciò che le passa per la mente riguarda lei e non i suoi genitori. Può comunque fargli presente che è un periodo che non sta molto bene e che ha valutato l’idea di intraprendere una terapia e che sarebbe molto grata se loro potessero venirle in contro sia accettando questa sua decisione sia dandole un aiuto economico per poterla cominciare.

Spero di esserle stata di aiuto,

Dott.ssa Giada Valmonte

Dott.ssa Giada Valmonte Psicologo a Genova

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4 APR 2024

Gentile ragazza,
Comprendo la sue difficoltà nel dover comunicare ai suoi genitori il voler cominciare un percorso perchè ancora dipendente da loro dal punto di vista economico. In realtà non necessita di un consenso a livello legale in quanto già maggiorenne, quindi quello che chiederebbe è un sostegno economico per poter pagare i colloqui. Parta dal presupposto che la salute mentale è un suo diritto e che è del tutto normale chiedere aiuto nei momenti di difficoltà.
Potrebbe comunicare ai suoi genitori l'importanza che avrebbe per Lei farsi aiutare in questo momento e del come doverne parlare con loro la fa sentire.
Se volesse intraprendere questo percorso online mi rendo eventualmente disponibile a seguirLa offrendole la possibilità di un primo colloquio gratuito.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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4 APR 2024

Gentile Utente,
comprendo la sua difficoltà nell'aprirsi con i propri genitori rispetto al proprio bisogno ma soprattutto al proprio dolore. In primis, però, le faccio notare che avendo 18 anni compiuti non necessita del consenso in senso stretto da parte dei suoi genitori, essendo maggiorenne può iniziare il percorso psicoterapico in autonomia (se fosse una minore, avrebbe bisogno del consenso informato di entrambi i genitori o il lasciapassare del Giudice Tutelare). Per la questione finanziaria, ci sarebbero varie domande da fare: qual è il rapporto con i suoi genitori? Percepisce una "paghetta" o i soldi le vengono dati su sua espressa richiesta? L'eventualità di comunicare la necessità di una terapia ai suoi genitori potrebbe essere anche un'occasione per ripensare questi aspetti economici ed educativi, anche in vista della fine del liceo e della possibilità dell'inizio di un lavoro (eventualmente in concomitanza con l'università).
Se informare i genitori della propria decisione per lei in questo momento è troppo impegnativo, può valutare la presa in carico presso un servizio pubblico della sua zona (es. consultorio), tuttavia a volte i tempi di attesa sono piuttosto lunghi.

Nel caso in cui voglia confidare ai suoi genitori il suo malessere, metta in conto la possibilità di domande che potrebbero sembrare impertinenti o poco delicate: a volte è difficile per un genitore comprendere una sofferenza non notata prima, ma non significa che la reputino "pazza". Semplicemente, può essere che vogliano sapere come sia questo malessere, da quanto dura. In ogni caso, le ricordo che ha il pieno di diritto di spingersi fin dove nella sente per raccontare e rimandare spiegazioni articolate a se e quando lo reputerà opportuno.

Rimango a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gastaldo

Dott.ssa Francesca Gastaldo Psicologo a Milano

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4 APR 2024

Buongiorno,
parlare apertamente, esprimendo quello che realmente si pensa, come ha fatto qui, può essere un buon inizio. E' importante far capire che per lei è diventata una necessità non differibile mentre sull'aspetto economico è possibile trovare soluzioni alternative (servizi pubblici o bonus psicologo).
Aver deciso di iniziare un percorso è un grande atto di coraggio e di crescita personale, riconoscere che in alcuni momenti abbiamo bisogno di aiuto non è un segno di debolezza ma di maturità, di cui devo darsi merito.
Sarà un meraviglioso viaggio
Un cordiale saluto
Daniela Rega

Daniela Rega Psicologo a Rimini

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3 APR 2024

Cara mindfullnessmind,
arrivare alla consapevolezza di aver bisogno di un appoggio per comprendere alcuni aspetti di sè è già una richiesta che può fare a se stessa. Si sta chiedendo infatti se abbia o meno bisogno di un confronto con un terapeuta, e si è risposta in modo affermativo, mentre ai suoi genitori può solo DIRE che ha bisogno di intraprendere un percorso terapeutico. La su sarà una comunciazione, non una domanda, poichè la sua risposta la conosce già. Può provare a partire da questo, dal comunicare ai suoi genitori che è rrivata a questa conclusione dopo una riflessione su di sè e su ciò che prova. In bocca al lupo!
Dott.ssa Erica Simoni

Dott.ssa Erica Simoni Psicologo a Castelfranco Emilia

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3 APR 2024

Buongiorno,
la difficoltà a comunicare la propria sofferenza è più che comprensibile in quanto, spesso, la condivisione con le altre persone implica un grado di consapevolezza e ammissione della realtà che può spaventare.
Nonostante questo, ognuno di noi attraversa periodi più o meno impegnativi che, a seconda delle energie a disposizione, possono avere un maggiore o minore impatto sul benessere mentale.
Potrebbe provare a sedersi insieme ai suoi genitori ed esordire dicendo di avere bisogno di aiuto in quanto sente di non stare bene e da qui procedere con un racconto (più o meno approfondito secondo le sue necessità) della sofferenza da lei provata.
In seguito, potrebbe quindi suggerire una possibile soluzione al suo malessere, cioè la terapia. Infine, può comunicare ai suoi genitori la necessità di ottenere da loro un supporto economico per intraprendere questo percorso, non avendo ancora terminato la scuola e non avendo un impiego né autonomia finanziaria.
Tenga a mente che, spesso, una persona estranea alla sofferenza psicologica può trovare difficile comprendere questo tipo di sofferenza. Inoltre, consideri che altrettanto spesso per un genitore può essere difficile riconoscere e ammettere che i propri figli possano trovarsi in una condizione di malessere. Sia preparata a queste eventualità, ma non si faccia bloccare dalle stesse.
Ha diritto di stare bene e di elaborare la sofferenza che prova.
Sono certa che troverà la forza necessaria per parlare con i suoi genitori delle sue necessità.

Resto a disposizione,
Dr.ssa Marcella Bassan

Dott.ssa Bassan Marcella Psicologo a Parma

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