Drop out “forzato” dalla famiglia contro il mio volere. Consigli?

Inviata da Cristina_rodolfi · 30 giu 2023 Terapia familiare

I miei genitori non vogliono più che vada in terapia, addirittura dietro le mie spalle non stanno più pagando le sedute e continuano a ricattarmi.
Oltretutto con frasi tipo “questa è una lezione di vita” perché hanno capito che mi sto ribellando alle loro angherie e per questo vogliono cambiarmi terapeuta perché con lei “non sta funzionando”.
Cattiverie su cattiverie anche nei suoi confronti che poverina è un angelo e ha una pazienza infinita.
Mi spiace solo non aver avuto la lucidità,fin dall’inizio,per dirle la verità e soprattutto la consapevolezza preferendo prendermela con lei a causa di tutto ciò che assorbivo e mi veniva messo in testa in casa.
Cose assurde.
Martedì penso che sarà la nostra ultima seduta e mi vergogno così tanto della situazione,dovrei presentarmi?
Poi io sto davvero male all’idea perché mi ero affezionata e avevo iniziato ad aprirmi giusto poco tempo fa dopo mesi e mesi di bugie da parte mia e tentativi di nascondere la polvere sotto il tappeto per non vedere in faccia la verità.
Per me tutto questo è assolutamente assurdo perché sono stati loro a obbligarmi ad andare in terapia perché sono una “ ragazzina labile,bugiarda,malata e instabile oltre che sembrare un babbuino”

purtroppo sono una ragazza che vive di vergogna e umiliazione continua quindi sarebbe per me molto umiliante e doloroso vedermi,forse per l’ultima volta,con la mia psicoterapeuta e dirle la verità.

Preferisco non prendermi le mie responsabilità e chiudere direttamente il rapporto aspettando che mio padre si metta d’accordo con lei per pagare ciò che le spetta, anche perché mi sento molto in colpa io per quello che è successo perché non è giusto nei suoi confronti,lei sta solo svolgendo il suo lavoro.
Ho molta paura che se la prenda con me e che non capisca al 100%.
Vivo una situazione di perenne angoscia con il mio nucleo famigliare che è a dir poco distruttivo.
Mi controllano,mi seguono,boicottano ogni mio passo avanti e mi vietano categoricamente di uscire come tutti i ragazzi della mia età chiamandomi sottosviluppata,non ho mai avuto amici o persone vicino se non loro che mi hanno fatto vedere per anni la loro realtà come la realtà perfetta,la mia tana e la mia unica sicurezza erano mia mamma e mia nonna quando mi stavano praticamente facendo fuori.
Mia sorella ha un ritardo mentale a causa loro e sinceramente non so come uscirne anche perché non mi lasciano né lavorare né avere abbastanza soldi.
Non mi posso lamentare perché capelli e unghie non mancano mai insieme ai loro regali ma sinceramente mi sento in trappola.
Nonostante sia maggiorenne sono stata anche costretta da loro a ritirarmi da scuola.

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Miglior risposta 4 LUG 2023

Gentilissima, dev'essere una situazione davvero spiacevole quella che sta vivendo, mi dispiace molto. Purtoppo ogni genitore vive in maniera differente la crescita della propria figlia e la sua acquisizione dell'indipendenza, nel suo caso sembra che non ci sia alcuno spazio per questo, e ciò dev'essere davvero molto stressante.
Le consiglio vivamente di non interrompere i legami con la sua terapeuta, ma anzi di approfondire il vostro lavoro con lei: provi a parlarle di tutto questo, del senso di vergogna che prova nei suoi confronti e del disagio che sta provando in questa relazione di aiuto. Quando si intraprende un percorso psicologico, ci si ritrova ad affrontare gli stessi schemi mentali che disturbano la tranquillità della nostra quotidianità e le nostre relazioni con gli altri. Possono essere spiacevoli ma è proprio perché sono spiacevoli e difficili che è necessario affrontarle, con fiducia sia nei propri che nei confronti della professionista che la sta seguendo. Questi sentimenti di possibile umiliazione, vergogna e incomprensione che lei sente nei confronti della sua terapeuta non sono altro che il risultato della sfiducia e dell'umiliazione che lei stessa a subìto da parte dei suoi genitori, poiché chiunque di noi apprende come relazionarsi con il prossimo prendendo spunto dalle figure di riferimento più importanti. Ma questi schemi le assicuro che si possono modificare, certo non sarà un lavoro facile e breve, ma è possibile cambiarli. Lei parla della sua terapeuta in modo positivo, riportando anche una sua attuale apertura nei suoi confronti. Non recida questo legame di fiducia, piuttosto le parli a cuore aperto di ciò che ha scritto in queste righe, saprà sicuramente trovare il modo migliore per aiutarla nel raggiungimento della sua indipendenza, di una vita piena e soddisfacente.

Resto a disposizione se ne ha bisogno.

Le auguro il meglio!

Chiara Morandi Psicologo a Seriate

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4 LUG 2023

Buongiorno Cristina

Le consiglio di andare alla sua ultima seduta e di parlare apertamente con la terapeuta, sono certa che capirà.
I percorsi psicoterapeutici generano cambiamenti che a volte non sono accettati dalla famiglia d'origine.
Se le cambiano il terapeuta vada ugualmente, può essere una buona opportunità di presa di consapevolezza in modo differente rispetto a prima.
Un caro saluto
Paola von korsich Giardini

Dott Paola Von Korsich Giardini Psicologo a Monza

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3 LUG 2023

Buongiorno Cristina,

intanto complimenti per il suo coraggio. Le consiglierei di prendersi del tempo per trovare la forza di esprimere tutta questa situazione al suo terapeuta.
Se tra lei e il suo terapeuta si è stabilita una buona sintonia, vedrà che sarà perfettamente in grado di accogliere quella vergogna e quell' umiliazione di cui parla. Cerchi di mettere da parte la paura del giudizio. Da qui potrà iniziare a lavorare sulle origini di quella sofferenza, capirne le dinamiche di mantenimento, ed uscire fuori da questa situazione invischiata.

Non si preoccupi del lato economico. Sia sincera ed il terapeuta, su questo versante, le verrà incontro.

Spero che riesca a venirne fuori. Mi rendo disponibile per un eventuale supporto psicologico, anche online.

Cordialmente,
Dr. Silvio Pellegrini

Dott. Silvio Pellegrini Psicologo a Bologna

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3 LUG 2023

Mi dispiace molto sentire della tua situazione. È importante che tu sappia che non sei sola e che ci sono risorse disponibili per aiutarti. In Italia, Telefono Azzurro è un'organizzazione che offre supporto ai giovani che si trovano in situazioni difficili come la tua. Puoi contattarli al numero 1.96.96 oppure attraverso il loro sito web.

Inoltre, potrebbe essere utile cercare un centro di ascolto o un servizio di consulenza nella tua zona che possa offrirti supporto. Molti di questi servizi sono gratuiti o a basso costo.

Se ti senti in pericolo o se la tua sicurezza è minacciata, è importante che tu contatti le autorità locali.

Infine, vorrei dirti che non c'è nulla di cui vergognarsi nel cercare aiuto. La tua salute mentale è importante e meriti di essere ascoltata e sostenuta.

Ti consiglierei di parlarne con la tua terapeuta, lei è una professionista e saprà come gestire la situazione. Ricorda, non sei sola e ci sono persone disposte ad aiutarti.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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3 LUG 2023

Ciao Cristina, non puoi permettere che questa situazione ti porti a scappare dalla persona che tu stessi dici esserti stata d'aouto. È vero che x noi è un lavoro ma è anche vero che i pazienti li prendiamo a cuore e credo che x questo la tua psicologa meriti di sapere la verità. Contattami in privato in modo da poterti aiutare ad affrontare il colloquio, lo devi fare per te stessa....sarà il primo passo di Cristina che vuole vivere come deve e come merita la sua vita.
A presto.
Dott.ssa Brusadelli Marina
A presto.
Dott.ssa Brusadelli Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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3 LUG 2023

Buongiorno, è normale preoccuparsi per la sua psicologa, ma non tema lei sa quanto è forte il vostro legame e che questa eventuale chiusura non dipende da lei, saprà gestirla e spererà non avvenga. Purtroppo però nel momento in cui si esce da schemi disfunzionali le persone che ne fanno parte si ribellano e possono "attaccare" attaccare la sua terapia come nel caso dei suoi genitori per fare in modo che rientri ancora nei lor meccanismi. E' fondamentale che si presenti alla sua ultima seduta e cerchi, per quanto può di parlare di quel che riesce di tutto ciò con la sua psicologa, saprà capirla come ha fatto finora e magari insieme cercherete una soluzione, non è come i suoi genitori.

Dott.ssa Erica Farolfi Psicologo a Forlì

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2 LUG 2023

Gentile Cristina,
il suggerimento è di andare alla seduta e raccontare come stanno realmente le cose tanto più che sembra abbia già iniziato a farlo.
Se, da maggiorenne, si è resa conto di essere privata (magari in buona fede) di qualsiasi libertà perchè i suoi familiari esercitano un controllo totale su di lei, sarà il caso di far sentire con calma e rispetto la sua voce e le sue ragioni ma anche di assumersi le sue responsabilità dal momento che non può esserci libertà senza responsabilità.
Segua i consigli della sua psicoterapeuta ma se i suoi genitori vorranno cambiare terapeuta, cerchi di sfruttare al meglio quest'altra possibilità evitando l'errore iniziale delle omissioni e delle menzogne.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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1 LUG 2023

Buonasera Cristina,
Da quello che lei dice, sembra consigliabile rivolgersi ad un CSM di zona, (Centro di Salute Mentale) dove lei possa raccontare ad uno psicologo o assistente sociale ciò che sta accadendo. La figura di cui parliamo poi potrebbe contattare la sua famiglia e la sua psicoterapeuta in modo da fare chiarezza e dare aiuto. Così da poter continuare la sua terapia, magari trovando altre risorse personali lavorative per pagarla in modo autonomo, data la sua maggiore età. Una mediazione dello psicologo pubblico in termini di consulenza familiare, potrebbe portare ad un cambiamento. Coraggio!
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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1 LUG 2023

Cara Cristina,
Mi dispiace per la situazione che stai vivendo, accettare la crescita e indipendenza di un figlio è molto difficile, in alcune situazioni più di altre. Mi sono venute in mente alcune domande leggendo la tua richiesta che avrei voluto porti, come ad esempio, in che modo i tuoi genitori non ti lasciano lavorare? oppure 'Per quale motivo ti hanno costretta a lasciare gli studi?'.
Spero che riusciremo a parlarne ed a rispondere a questi interrogativi, in modo tale da avere un quadro della situazione più ampio e poterti aiutare al meglio.

Il mio suggerimento è quello di non interrompere il percorso di terapia, in maniera tale da poter trovare delle strategie utili per fronteggiare questa situazione. Capisco che la terapia ha un costo, ma è uno spazio solamente tuo che è giusto che coltivi. Ci sono molti percorsi che offrono il servizio gratuitamente su territorio oppure se ti è possibile potrebbe essere la motivazione per trovare
un compromesso con i tuoi genitori affinché tu possa trovare un lavoro che ti permetta di pagarti autonomamente la terapia.

Spero di esserle stata utile e resto a completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Marta Difino

Dott.ssa Marta Difino Psicologo a Roma

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1 LUG 2023

Buongiorno Cristina,
Io ti suggerisco di presentarti alla seduta con la tua terapeuta e di raccontare ciò che hai raccontato qui. Tranquilla non se la prenderà con te anzi, probabilmente ti darà il giusto consiglio per gestire questa situazione al meglio.
Ti auguro una buona giornata

Dott.ssa Daniela Brungiu Psicologo a Rubano

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1 LUG 2023

Buon giorno Cristina .
È una situazione che supera i limiti della legalità quella che riporta, le consiglio di andare a parlare con la sua terapeuta e riportarle tutta la situazione dicendo niente altro che la verità.
Non escluderei il rivolgersi ad un centro di salute mentale per chiedere aiuto anche mediante un eventuale intervento dei servizi sociali.

Dott. Giovanni Volpi Psicologo a Perugia

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1 LUG 2023

Buongiono
Innanzitutto si trovi un lavoro, così è indipendente e può fare la psicoterapia, studiare, ecc.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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1 LUG 2023

Cara Cristina perché non inizi a dire a gran voce il tuo pensiero? La tua famiglia sta avvertendo il tuo “cambiamento” in seguito al successo che la terapia sta avendo sulla tua persona e sono spaventati nel non riavere più la loro figlia ma se è ciò che fa stare bene a te, perché smettere? Forse è arrivato il momento di fare ciò che vuoi tu, di decidere per la tua vita. Ciò che posso consigliarti è di presentarti alla tua ultima seduta con la psicoterapeuta, stai tranquilla che lei sarà comprensibile e accogliente nei tuoi confronti, sii sincera con lei e sicuramente ti aiuterà a trovare una soluzione. Sarebbe ottimale poter affrontare insieme una terapia familiare, capire che ogni membro del tuo nucleo familiare è un individuo a sè con un proprio pensiero, con le proprie emozioni, con le proprie decisioni. Sei maggiorenne Cristina e hai diritto di scegliere, hai diritto anche di sbagliare, i genitori saranno sempre una guida per il proprio figlio fino a che questi non ostacolino il loro percorso. Per qualunque esigenza, io sono qui pronta a darti il mio aiuto, anche online!

Dott.ssa Angela Megale Psicologo a Reggio Calabria

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