Come faccio a capire cosa è reale?
Salve, il mio problema è che la mia vita non ha futuro e se, fino a qualche settimana fa, tutto questo mi faceva paura, ora è come se ne avessi consapevolezza e accetto questa fine.
Inoltre da circa un mesetto mi sento sempre più strana e percepisco, soprattutto dal punto vista emotivo, un certo distacco con la realtà; mi sento incastrata in un loop temporale, senza futuro e senza passato. Ogni giorno si resetta, ogni giorno si ripete; è come in quei cartoni animati, in cui i personaggi hanno sempre la stessa età, non crescono e non cambiano mai. Così nella mia vita, quello che faccio oggi è fine a se stesso e non influirà su un futuro che so di non avere più. Sono una persona molto razionale e quindi, a mente lucida, provo a contestualizzare quello che provo, ma quando il dolore mi annebbia, io non percepisco altra via d’uscita se non la fine di tutto per scappare da una realtà che per me non è più così reale. Il tutto credo sia degenerato dopo il colloquio avuto con lo psicologo in università; non per colpa sua (anzi, lui è stato molto comprensivo e empatico), ma perché egli mi ha messo davanti a una realtà che rifiutavo e mi ha invitato a chiedere consulto ad uno psicologo e a uno psichiatra. Da quel momento sono bloccata, la possibilità di un cambiamento, la possibilità di tornare a una vita che neanche più ricordo mi spaventa e la bolla che mi circonda, che mi tiene lontana da tutto, mi lascia respirare davvero poco, sempre meno. Quando però la mia testa mi dice che il mio dolore non è abbastanza, che mi sto immaginando tutto, che non sto davvero soffrendo, che nemmeno il dolore è più reale, come faccio a capire quale delle due parti mente?