Come capire se sono gay?
Salve a tutti, sono un ragazzo di 22 anni e sono qui a scrivere il mio post relativo alla mia ossessione; quella di poter essere o di poter diventare omosessuale. Premetto che sono un ragazzo molto ansioso, probabilmente anche a causa dell'attaccamento a mia mamma essendo lei, ansiosissima e ultra protettiva.
Lavoro al computer e consumo quasi tutta la giornata a scervellarmi su queste ossessioni a me estranee girovagando su siti, forum, blog e quant'altro.
Il mio calvario è partito da un mese e mezzo circa, da quando ho rotto l'ultima "relazione", nella quale non mi sentivo coinvolto con una ragazza che credevo mi piacesse.
La "storia" è durata due o tre settimane; non mi sentivo stimolato a uscire con quest'ultima, non provavo interesse, mi pesava uscirci insieme e fare qualsiasi attività e di conseguenza, niente sesso. La cosa mi ha spaventato molto poiché quest'ultima rispettava tutti i "canoni" della ragazza perfetta: carina, dolce, intelligente e studiosa. Il mio, credo e spero, sia un problema d'ansia e di insicurezza legato a precedenti delusioni amorose, ma non voglio creare alibi, visto che l'ultima storia seria che ho avuto è stata a 16 anni ed è durata 2 anni. Quindi, vorrei entrare nello specifico.
A seguito (anche) alla chiusura di questa "relazione" sono scattati in me tanti pensieri e domande. Ho scritto "anche" perché mi è stato dato di gay e, probabilmente né sono stato condizionato.
Chi, quando ha saputo della mia ennesima chiusura di una relazione mi ha domandato (scherzando) "Se sei gay dillo!", oppure mia mamma che, sempre scherzando mi ha chiesto se ero gay, così come una mia amica, ma quest'ultima non scherzava.
Premetto che a questa mia amica gli piacevo ma è fidanzata, quindi non l'ho mai corteggiata in quanto credo di essere una persona seria. Ma lo "spavento" si crea anche qui. Lei è una bella ragazza ma a me non interessa e non so se mi attrae. Sono un ragazzo che da un anno ha questa parte ha cominciato a curarsi molto sotto l'aspetto fisico, quindi: palestra, cibo etc. Ma da quando ho questo problema mi sono letteralmente allontanato dalla realtà; quindi: palestra, frequentare amici, uscire etc. È debilitante in quanto queste caratteristiche corrispondano, oltre che al "doc" (disturbo che ho scoperto da quando è partita la giostra e non so se ne sono "affetto" in quanto il mio psicologo, per ora, non mi ha diagnosticato) anche, all'omosessualità repressa. Io so che non lo sono, non lo voglio essere, mi piacciono le ragazze anche se in questo periodo, effettivamente, nutro"pochissimo" interesse per esse e per tutte le attività relative al "vivere da 22 enne". Detto questo, magari il mio problema è relativo all'affettività. In quanto mi è sempre piaciuto stare da solo, fare tutto da solo. Caratteristica trasmessa, forse, anche da mio padre, essendo lui un "solitario". Sto vivendo una vera crisi, è terribile, debilitante, massacrante. Talvolta potrebbe c'entrare la "depressione" o un eventuale anedonia?