Come capire che il percorso terapeutico è ad un punto morto?
Salve, sono in terapia da ormai 3 anni ad indirizzo cognitivo-comportamentale e in terapia psichiatrica da meno ma ultimamente rimurgino molto sulla possibile necessità di dover cambiare professionista.
La richiesta di aiuto è nata nel 2020 per cercare di migliorare il mio percorso universitario che andava molto a rilento e stavo anche ottenendo buoni risultati fin quando non mi sono completamente bloccato ed è a questo seguito la diagnosi di un disturbo di personalità di cluster C.
Devo veramente tutto al mio terapeuta, è stata per me una figura fondamentale, ho fatto grandissimi cambiamenti ma ormai da tempo sono di nuovo fermo nelle mie difficoltà, non ottengo risultati in nessuna cosa io faccia e ho necessità di salvarmi.
Ultimamente la terapia ha sempre lo stesso schema: inizia con la solita frase "come va?", prosegue sul racconto di come è andato il periodo precedente e come va a casa, per poi terminare con come penso di gestire i giorni seguenti.
Quello che vorrei ottenere dalle sedute è analizzare magari il perchè io mi comporti in determinati modi, ottenere indicazioni su come dovrei comportarmi, capire che non sono completamente sbagliato e, perchè no, ricevere anche qualcosa di motivazionale ma l'impressione che io ho delle sedute è che vado lì, butto fuori e poi "addio, continua a vedertela tu". Alle volte mi sento costretto a cercare su internet delle risposte e ne ho provato a parlarne in seduta ma non è cambiato molto, anzi mi è stato detto che lui gli strumenti me li dà ma sono io che non li accetto.
Un altro ""problema"" è che il mio terapeuta è molto impegnato per cui le sedute capitano in genere ogni 14gg, non rappresenterebbe un vero problema se non mi trovassi a vagare nel nulla fra una seduta e l'altra e quindi perdere altro tempo (ne ho perso già molto nella mia vita).
Scrivo qui perchè vorrei il parere di qualcuno del settore per non fare un passo falso: sono in lotta se continuare con lui o dover cambiare figura, non vorrei che io mi stessi illudendo perchè magari mi aspetto da lui cose che un terapeuta non può dare. Lui, ripeto, ha rappresentato un punto fermo negli anni passati, gli sono quindi molto legato e vivrei comunque il distacco come un "trauma" ma io ho veramente necessità di salvarmi (sono consapevole che comunque questo dipende da me ma non ho gli strumenti per farlo da solo).
Ringrazio già per la disponibilità.