Buonasera a tutti. Ho 30 anni e la mia vita mi sembra sempre più priva di senso. Mi sembra tutto un fallimento.
Non ho amici, non ho mai avuto relazioni, non riesco ad avere una vita sociale. Desidererei tantissimo dialogare, scambiare opinioni, divertirmi con gli altri, avere una storia sentimentale. Ma non ce la faccio. Mi spaventa a morte ogni tipo di relazione.
Oltretutto nella mia vita non ho fatto altro che rimediare fallimenti (scuola, lavoro, passioni).
Dopo anni stanno tornando dentro di me pensieri suicidi.
E non so nemmeno se uno psicologo sia la giusta soluzione. Finora sono stato da diversi vostri colleghi ma non mi sono mai sentito a mio agio. Io già sono timido e introverso, se poi chi mi dovrebbe aiutare non riesce a farmi star bene almeno in quell'ora di colloquio,...
Ho provato anche a stare in terapia per diversi mesi, ma con nessuno sono mai riuscito ad aprirmi veramente.
Sto perdendo ogni speranza.
Scusate per lo sfogo e se qualcuno avesse un' ipotesi di soluzione sarò contento di provare a seguirlo anche se ho già la quasi certezza che non risolverò un granchè.
Grazie per l'attenzione. Fabio
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7 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Caro Fabio
a me dispiace davvero tanto per quello che leggo ed in particolare per la parte in cui ci confida di non aver mai trovato lo psicologo giusto, che l'abbia capita e con cui si sia trovato a suo agio.
Purtroppo succede anche questo però lei non deve disperarsi. deve continuare a cercare qualcuno che davvero si metta insieme a lei a ripercorrere tappe dolorose di vita e trovarvi nuovo senso e significato.
La sua speranza non deve affievolirsi ma rafforzarsi e diventare vera determinazione.
Una nuova Visione della vita l'aspetta da qualche parte e lei deve cercarla insieme a qualcuno che l'accompagni nel cammino.
Imparare a relazionarsi e ad aprirsi è un percorso in cui uno psicoterapeuta è un compagno prezioso di viaggio, soprattutto quando il viaggio è difficile e triste.
Lei è deluso dalla vita ma io sono certa che trovato uno psicoterapeuta, finalmente, in gamba e adatto a lei, lei trovi una via d'uscita e un filo che la conduca fuori da questo labirinto.
Riprenda fiducia e chieda un aiuto professionale.
Io ci sono!
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologa-Psicoterapeuta
9 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Da come descrive il suo stato d'animo mi viene da consigliarle vivamente un consulto con un medico psichiatra. Avere dei pensieri suicidari infatti é un segnale da non sottovalutare assolutamente ed obbliga a rivolgersi a persone competenti. Un aiuto farmacologico le permetterà di attenuare questo suo senso di sconforto, coadiuvato da un sostegno psicologico che ritengo indispensabile.Da soli a volte un sassolino pare una montagna,con l'aiuto dell'altro anche il dolore più grande é più facile da affrontare. Le scrivo una frase che aiuta molto in comunità per tossicodipendenti,dove lavoro da 35 anni.''Tu solo puoi farlo,ma non puoi farlo da solo'' Con l'augurio che questa sua situazione di sofferenza termini presto,la saluto calorosamente.Dottssa Rosanna Tartarelli
7 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
"Mi spaventa a morte ogni tipo di relazione.
Oltretutto nella mia vita non ho fatto altro che rimediare fallimenti (scuola, lavoro, passioni)". la chiave dei suoi problemi sta tutta lì. Lei è cresciuto identificandosi nel personaggio fallito e perdente, facendo l'errore di identificarsi con questi fallimenti. Il punto è che questo ingenera un circolo vizioso: più ci crediamo falliti e incapaci più troveremo prove che confermano le nostre credenze su noi stessi.Un percorso psicologico che aiuti a destrutturare queste credenze invalidanti si rivela necessario, di certo può trovare, tra tanti quanti siamo, lo psicologo con cui possa stabilire la giusta empatia
7 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Fabio,
mi pare che lei tenda ad arrendersi con una certa facilità. Tenda a scoraggiarsi e a essere depresso, ad avere poca fiducia nelle sue risorse. Credo che nel suo caso potrebbe fare due percorsi diversi: o percorsi di gruppo (psicodramma) o una terapia strategica breve, lo scopo di entrambe deve essere prendere fiducia in sè e pensare che ci sono le soluzioni, una terapia più profonda la potrà farla solo dopo, altrimenti si sentirà solo. Può esser che dentro di lei qualcosa le dica: "tanto è inutile", è proprio questa vocina scoraggiante il problema da risolvere. Non le dia retta. Cordiali saluti, Dott. Daniele Malerba
6 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Fabio,
speso capita che per quanto abbiamo voglia di stabilire relazioni e aprirci al mondo, una parte di noi sia estremamente spaventata all'idea di farlo e questo genera un conflitto inconscio che non permette di fare passi avanti. E' come fare un salto nel vuoto.
Ciò che ti suggerisco di fare è iniziare con l' affrontare le tue piccole paure (possibilmente non quelle connesse alla difficoltà che provi nel relazionarsi) e poco alla volta, dopo averle superate, passare via via a quelle più grandi. Questo ti permetterà di trovare meno difficoltoso avere una vita sociale, perchè ti sarai allenato a gestire le paure.
Per quanto riguarda il fatto di rivolgersi ad uno psicologo, credo si tratta solo di trovare la persona giusta. Non si tratta di competenza ma di chi è più in sintonia con il nostro modo di essere e, quindi, più adatto a noi.