Cambiamento di vita troppo stressante

Inviata da cc · 29 giu 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, sono una donna di 28 anni e sto attraversando un periodo molto stressante. Mi sono appena trasferita all'estero per lavoro e non so come gestire la lontananza da casa... Mio marito lavora in Italia. Ci vediamo ogni due weekend circa, e ogni volta che ci separiamo passo una giornata terribile, piango ogni ora, e la mia produttività lavorativa è pari a zero. Dopo un paio di giorni gestisco meglio quest'ansia, ma ogni giorno ho un momento di crisi in cui mi manca il respiro e mi nascondo in un angolo a piangere come una bambina.
Ho un contratto di due anni e ho considerato di lasciare il lavoro e tornare a casa, ma nel mio campo ci si può candidare ad un nuovo posto solo allegando delle lettere di raccomandazione, che non potrei ovviamente chiedere dopo due mesi che sono qui. Lasciare il lavoro significherebbe non lavorare più nel settore, e dopo quasi dieci anni a studiare, attraversando periodi anche difficili, non posso rinunciare a questo. Inoltre tra la fine del dottorato e l'inizio di questo lavoro sono rimasta a casa per qualche mese, e non è stato un bel periodo. Provo a concentrarmi sul lavoro, che è la cosa che mi ha spinta a venire qua, ma essendo nuova ancora non riesco a produrre risultati, il che mi porta spesso a deconcentrarmi e disperarmi perchè mi sento un'incapace. L'unica cosa per cui sono qua va male, e mi chiedo cosa ci faccio qui allora...
So che trasferirsi è faticoso e impegnativo, e che mi trovo in un ambiente nuovo e diverso da quello a cui ero abituata. Ma anche in passato ho cambiato casa, due volte (in Italia), per esigenze di studio, e non mi ero mai sentita così. Forse perchè questa volta sono sposata (abbiamo appena fatto un anno)... e mi manca terribilmente la vita che avevamo assieme, anche se stavo male perchè ero disoccupata, e ancora prima perchè il dottorato è stato tremendo. Mi manca un periodo in cui stavo male perchè ora da sola sto peggio!
Non so come affrontare questa situazione, viaggiare più spesso costa troppo, lasciare il lavoro non posso, lavorare meglio forse non succederà mai? Non voglio continuare a stare così male per due anni, e semplicemente aspettare che tutto finisca... ho fatto questo errore in passato e mi ha fatto stare malissimo. Come posso fare? Qualche consiglio pratico mi sarebbe molto utile in questo momento.

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Miglior risposta 10 LUG 2023

Buongiorno,
Sembra che lei stia vivendo una situazione non facile, dettata da molti cambiamenti di vita importanti, avvenuti a poca distanza di tempo l'uno dall'altro.
Il trasferimento, come ha ben individuato, è difficile da affrontare a causa del cambiamento di abitudini, di città, di ciò che prima si conosceva e adesso bisogna riscoprire. Stesso discorso vale per l'inizio del nuovo lavoro: anche qui c'è il bisogno di ambientarsi in un nuovo ambiente, con nuovi colleghi e compiti impegnativi, facendo anche i conti con l'essere la "nuova arrivata".
Contemporaneamente si è sposata da poco e la distanza purtroppo rende la situazione più difficile da sostenere.

La terapia individuale potrebbe aiutarla ad alleggerirsi perché dal suo racconto sembra che si ritrovi in uno stato di confusione e sovraccarico dettata dai tanti sacrifici che continua a portare avanti giorno per giorno, ma si tratta di sacrifici utili che un domani potrebbero portarla ad essere davvero soddisfatta e fiera di sé stessa. Bisogna darsi del tempo per riuscire ad affrontare tutto quest'insieme di cambiamenti e riuscire a renderli parte della propria quotidianità, in modo da riuscire anche a diminuire le varie paure legate ad ognuno di essi.
Spero di esserle stata utile e rimango disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

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4 LUG 2023

Gentile CC.,
la sua non è una situazione semplice perché ha a che vedere con il mondo del lavoro, ovvero le necessità lavorative e il coronamento di un percorso di studi e di chissà cos'altro che l'ha portata fino all'estero. D'altra parte, c'è la sua relazione, qualcosa di bello, qualcosa alla quale lei tiene evidentemente molto, tanto da piangere a dirotto ogni volta che deve staccarsi dal suo compagno.
Bene,
Come bene? Be', dico bene perché in questa storia abbiamo due variabili, certo, un po' in conflitto (lavoro e matrimonio) MA entrambe sono gratificanti di per loro, di certo pare esserlo la relazione con il suo compagno. Lei, CC, piange per la nostalgia di lui, non perché è insieme a lui, un'eventualità di coppia infelice che, invece, è il caso di molte altre persone.
Ora, non voglio farla stare bene gettandole negli occhi il fumo di chi sta peggio, ma consideri che, pur nella distanza, lei ha l'enorme puntellatura, l'enorme fattore protettivo di una buona relazione che l'aspetta, che SA aspettarla, che sa commuoverla quando la vede e quando la saluta.
La vostra vita separata è una situazione contingente, si fidi, non vivrete eternamente separati. Ora le si chiede solo di realizzare quella sua dimensione lavorativa, poi, accumulati "punti", "tempo", potrà cambiare di nuovo, riavvicinarsi, etc. La sua, CC. non sembra davvero una situazione per la quale lei debba scegliere fra l'una e l'altra cosa, perché l'una e l'altra cosa sono BUONE.
Le tenga entrambe, ben sapendo che una delle due, e non diciamo quale, è prioritaria e verrà comunque salvaguardata.
Magari, se vi è possibile, organizzatevi per stare un po' più vicini.
Forse, per ora, è tutto qui.

Spero di averle dato qualche spunto di riflessione
se poi volesse confrontarsi meglio con me, sa come trovarmi qui!
In bocca al lupo per tutto
dott. Alessandro Pedrazzi

dott. Alessandro Pedrazzi Psicologo a Settimo Milanese

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3 LUG 2023

Gentile cc,
Trasferirsi all’estero è, come lei stessa dice, una scelta impegnativa che richiede coraggio e risolutezza.
Tuttavia la lontananza può far riemergere antiche fragilità e insicurezze e far sentire ancora più forte il desiderio di essere spalleggiata dai propri affetti. Invece bisogna contare solo sulle proprie forze e combattere i sentimenti negativi che sorgono al pensiero che la vita degli altri vada avanti senza di noi...
Lei è molto giovane e ha già raggiunto traguardi importanti come il dottorato, anche a costo di sacrifici. Cerchi di trarre da ciò che ha già realizzato la forza per ottenere nuove competenze sul lavoro che, dopo il primo momento di adattamento, sicuramente le darà ulteriori gratificazioni.
Parli con suo marito, con il quale avrà condiviso la scelta di partire in vista di un progetto legato a questa esperienza, e che forse soffre quanto lei di tale lontananza. Mantenere salda la prospettiva di un progetto comune le infonderà maggiore determinazione.
Consideri inoltre che il distacco temporaneo dalla sua vita precedente può farle acquisire una nuova consapevolezza, non solo dal punto di vista professionale ma anche relazionale e affettivo. Alla fine di questi due anni lei sarà più matura e pronta per affrontare nuove sfide.
Un cordiale saluto
dott.ssa Elisabetta Falcolini

Dott.ssa Elisabetta Falcolini Psicologo a Sansepolcro

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30 GIU 2023

Cara cc,
Posso tranquillamente dirti che è normale tu senta di essere disorientata. L'adattamento a questo nuovo contesto richiede un po' di tempo. Come hai anche detto, le altre volte in cui hai cambiato casa non eri ancora sposata perciò non hai dovuto allontanarti dalla persona con cui condividevi la quotidianità. Sul lavoro dici che ancora non hai prodotto risultati, ma aggiungi anche che è così perché sei nuova. E hai ragione, per imparare a fare bene ci vuole tempo. Dì pure a te stessa che i risultati arriveranno perché ogni giorno diventerai sempre più competente. Concediti anche di sbagliare perché questo serve per fare meglio e bene. Un piccolo consiglio che mi sento di darti è quello di provare a spostarti dai pensieri che alimentano la tua angoscia prima che questa diventi forte. Ad esempio, invece di pensare che due anni sono tanti, pensa che passeranno velocemente perché avrai molto da fare, che nel frattempo imparerai tante cose e magari, riuscirai a cambiare lavoro prima del previsto. Oppure fai una telefonata a chi vuoi bene, esci a fare una bella camminata. Potrebbero anche esserti utili degli esercizi di rilassamento. Ma sicuramente con il tempo, si, sempre lui, capirai quale sia la scelta giusta da fare.
Buon proseguimento

Dott.ssa Daniela Brungiu Psicologo a Rubano

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30 GIU 2023

Salve,
la vita le sta dando un’opportunità di viaggio e di esperienza e conoscenza. La conoscenza riguarda il luogo dove si trova e anche la conoscenza di sè come persona adulta, capace di raggiungere risultati e di sostenersi anche da sola con competenza forza e decisione. Con suo marito potete vedervi più spesso e lei può accoglierlo nel suo viaggio in modo intenso anche se non continuativo.
Buon viaggio a lei e a voi.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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30 GIU 2023

Capisco quanto sia difficile per Lei in questo momento. Trasferirsi in un nuovo paese per lavoro può essere un'esperienza molto stressante, specialmente quando si è lontani da persone care come il Suo coniuge. E' normale sentirsi sopraffatti, ansiosi e tristi, specialmente nelle prime fasi del trasferimento.

La cosa più importante da ricordare è che è normale avere alti e bassi. Ci sono giorni in cui si potrebbe sentire eccitata e piena di speranza per questa nuova avventura, e altri in cui si potrebbe sentire sopraffatta e triste. Questi sentimenti sono normali e fanno parte del processo di adattamento a una nuova cultura e a un nuovo ambiente.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarLa a gestire meglio questa situazione:

1. Mantenere una comunicazione regolare con il Suo coniuge: Grazie alla tecnologia, è più facile che mai rimanere in contatto con le persone care. Provi a stabilire dei momenti regolari per parlare con il Suo coniuge, magari attraverso videochiamate. Questo può aiutarLa a sentirsi più vicina a lui anche se siete fisicamente lontani.

2. Creare una routine: Avere una routine quotidiana può aiutarLa a sentirsi più a suo agio nel Suo nuovo ambiente. Questo potrebbe includere il tempo per il lavoro, l'esercizio fisico, i pasti, il relax e la comunicazione con la famiglia e gli amici a casa.

3. Prendersi cura di sé stessa: Assicurarsi di mangiare sano, fare esercizio fisico regolare e dormire a sufficienza può fare una grande differenza nel modo in cui si sente. Anche prendersi del tempo per fare le cose che ama può aiutarLa a sentirsi meglio.

4. Cercare supporto: Se si sente particolarmente sopraffatta, potrebbe essere utile parlare con un professionista della salute mentale. Molti terapisti offrono servizi di consulenza online, quindi potrebbe essere in grado di parlare con qualcuno nel Suo paese di origine.

5. Dare tempo al tempo: Adattarsi a un nuovo paese richiede tempo. Non si aspetti di sentirsi a casa immediatamente. Con il tempo, si abituerà al Suo nuovo ambiente e si sentirà più a suo agio.

Ricordi che è normale sentirsi sopraffatti e ansiosi quando si affronta un grande cambiamento come un trasferimento all'estero. Ma con il tempo e il supporto, sarà in grado di adattarsi e trovare la felicità nel Suo nuovo ambiente.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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30 GIU 2023


Buongiorno cc,
non è la prima persona che espone un profondo disagio a seguito di un trasferimento all'estero.
Pur trattandosi di scelte ponderate e portatrici di miglioramenti professionali sotto variaspetti, esse mettono in forte crisi.
Dalla mia esperienza posso dire che spesso la causa del disagio non deriva dal trasferimento in sé, ma da problematiche personali precedenti.
Poiché è difficile analizzare e valutare da soli i legami che legano eventi e vissuti della nostra storia, la invito a rivolgersi ad un professionista anche solo per un chiarimento in merito.
Le auguro buone scelte.
Giordana Milani

Dott.ssa Milani Giordana Psicologo a Biella

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30 GIU 2023

Ciao, si percepisce molto dolore e angoscia dal tuo scritto...
Come scrivi, un cambiamento di vita come quello che stai attraversando è complesso e richiede tempo di adattamento, pare, tuttavia, che per te stia diventando emotivamente molto intenso e doloroso. Credo che un consiglio pratico -come del resto la decisione di tenere il lavoro/licenziarti- non sia ciò che ti potrebbe davvero aiutare. Mi pare che quello di cui potresti avere bisogno sia uno spazio terapeutico di accoglienza e contenimento in cui poter esprimere i difficili vissuti che stai attraversando e trovare un "equilibrio interno", una solidità, che ti permetta di proseguire la tua vita più coesa e forte. La scelta su cosa fare o i consigli pratici verranno poi da te, che sei la massima esperta della tua vita ;)

Dott.ssa Tulla Silvia Nesto Psicologo a Verona

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