Il mio ragazzo con l'ansia ha troppi dubbi e ci siamo lasciati

Inviata da Serena · 12 lug 2016 Ansia

Buongiorno.
Ho ventitré anni e da nove mesi sto con un ragazzo straordinario, mio coetaneo.
Quando ci siamo messi assieme è stato un colpo di fulmine da parte di entrambi. Tutto perfetto, amore alle stelle.
Lui mi ha confessato quasi subito di parlare con una psicologa in modo "non ufficiale" - si tratta della mamma della sua ex ragazza, una donna sulla cinquantina che lo ha aiutato in passato ad uscire dalla depressione.
Con molto candore mi ha raccontato che in passato (quasi tre anni fa) ha avuto una relazione con la figlia di questa psicologa. La ragazza era stata la sua migliore amica per otto anni. Tuttavia lui aveva ansia da prestazione - essendo vergine, aveva tanta paura di rovinare tutto e non riusciva a mantenere l'erezione. A causa di ciò si è chiuso in se stesso rifiutandosi di affrontare la cosa. La ragazza lo ha lasciato, visto che lui non era disposto a fare nulla per comunicare.
Avendo perso morosa e migliore amica, lui ha passato due anni in piena depressione. Aggiungo che il mio ora ex viene da una famiglia povera e numerosa, e lui ha anche avuto problemi coi propri genitori - una coppia che non si ama più, distrutta dalle tensioni economiche, che scarica tutto su di lui, che ora sente di dover essere "il capofamiglia".
Sapevo tutto questo dal principio. Tutto andava bene. Dopo quattro mesi, nel corso di un periodo per lui stressante, lui mi ha confessato di avere dei dubbi sulla nostra relazione. Parlando con la sua amica psicologa, lei gli ha confermato che si trattava di dubbi di natura ansiosa, e siamo rimasti assieme.
Per mesi ha continuato, nei periodi di stress, ad avere questi dubbi. In quei momenti gli ricordavo ciò che la psicologa aveva detto - che i suoi sentimenti erano sinceri, ma in lui c'erano paure e ansie irrisolte di altro tipo.
Alla fine, due settimane fa, ha avuto una crisi peggiore del solito.
Si rifiuta di pensare di avere ansia, e pensa di essere perfettamente"a posto".
Ho deciso di fare la cosa giusta. In questo momento è accecato dall'ansia. L'ho lasciato libero, ben sapendo che comunque prova qualcosa per me (anche un'altra nostra amica comune, anche lei psicologa, mi ha confermato tutto quello che pensavo).
Gli ho detto semplicemente che se in questo momento non si sente bene, è meglio restare amici. Dargli spazio e rimuoverli così una fonte di ansia secondo me è la cosa giusta.
Io sono una persona riflessiva, ed essendomi documentata e sapendo che cosa sta succedendo non sono distrutta dal dolore. In questi giorni è stato palese che lui prova qualcosa per me, dai suoi sguardi, dalla sua voce, dai suoi abbracci (stiamo mantenendo i rapporti in amicizia, ma sto lasciando che i suoi spazi e che vada avanti coi suoi ritmi).
Ovviamente non sto rimanendo ferma ad aspettarlo, ben sapendo che questo mi manterrebbe nella tensione e nei dubbi. So bene che non mi farebbe bene, e che se le cose stanno come tutti dicono che stanno, la cosa migliore da fare è che lui possa decidere autonomamente per il cambiamento - decidere di affrontarsi e accettarsi.
Esco coi miei amici, vivo giorni relativamente sereni (ovviamente un po'di tristezza c'è).
So che non posso forzarlo in alcun modo.
Ora, la mia domanda è questa.
Qual è il modo migliore per gestire il mio rapporto di amicizia con lui? Ci sono cose che posso dire e fare per aiutarlo a fronteggiare se stesso, senza spingerlo troppo e forzarlo? Come mi consigliate di comportarmi? Vorrei gestire la cosa nel migliore dei modi.
Vi ringrazio in anticipo per la risposta.

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Miglior risposta 12 LUG 2016

Gentile Serena,
a mio avviso ti sei comportata saggiamente e correttamente ma non dovresti commettere l'errore di vivere a tua volta una contraddizione interna.
In effetti tu hai fatto un passo indietro e parli di amicizia ma, per le preoccupazioni non del tutto gratuite che ti dai, sembri essere la prima a non credere nella sola amicizia poichè cerchi delle modalità comportamentali per aiutare lui a ritrovare la strada che lo riporti a te e quindi, in definitiva, per condizionarlo.
Il miglior modo per gestire questa cosa è " non gestirla", lasciando a lui totale libertà di scelta finchè ti andrà di aspettare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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