brutti voti a scuola

Inviata da marianna · 7 dic 2016 Psicologia sociale e legale

Ho una figlia di 16 anni, orfana di padre da quando ne aveva 8. dall'anno scorso la scuola va di male in peggio,ora ha 4 in tutte le materie,dei giorni studia poco e niente,altri si impegna ma poi a scuola fa scena muta.tra l'altro non riesce ad interagire con la classe,è sempre sulla difensiva e prende ogni critica o opinione come un'offesa .ho provato ad aiutarla nello studio,ma lei si rifiuta.ho provato con le buone,con le coccole e la comprensione.e ho provato con le punizioni.ma il risultato è sempre lo stesso ed ogni giorno la vedo più insicura e si chiude sempre più in se stessa. non so più che fare, le ho anche proposto l'aiuto di uno psicologo,ma si rifiuta .mi sento sconfitta e non so più che fare,vorrei qualche consiglio .grazie

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Miglior risposta 8 DIC 2016

Cara Marianna,
se sua figlia avesse bisogno di un medico, crede che glielo proporrebbe o direbbe semplicemente dato che non stai bene andiamo a fare una visita?
Glielo chiedo poichè in questo momento la ragazza è bloccata e di certo difficilmente una sedicenne decide di affrontare tutto ciò che comporta iniziare un percorso su di sè, sapendo tanto più cosa potrebbe emergere: morte del padre, inadeguatezze scolastiche, amicali, ecc., se anche il genitore non ne è più che convinto.
A mio parere, in questo caso non dovrebbe porla come una proposta, nemmeno come un obbligo, ma parlarle delle sue preoccupazioni, del fatto che lei sta facendo fatica e che davvero l'unica soluzione possibile in questo momento è quella di andare da qualcuno che vi possa aiutare entrambe. La potrebbe aiutare, inoltre, contattare già un professionista ed andare una prima volta gratuitamente per vedere se le piace e parlare insieme del modo in cui dirlo alla ragazza. Sarà più difficile per sua figlia, vedendo la sua preoccupazione e sapendo che è già andata lei a parlare, rifiutarsi totalmente.
La ragazza non è ancora maggiorenne perciò è lei che decide, non propone, decide.
Non si arrenda al primo no, spesso per gli adolescenti è una parola pronta, ma non il reale bisogno.

Saluti,
Sara Moruzzi.

Dott.ssa Moruzzi Sara Psicologo a Parma

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