Blocco emotivo - lutti e non - come aprirmi emozionalmente?

Inviata da nadia · 10 gen 2014 Relazioni sociali

Buongiorno. La infanzia è stata serena e piacevole. Nessun grande problema se non quelli adolescenziali. Poi l'arrivo della malattia di mio padre, atrofia celebrale e la sua morte in un paio di anni a 56 anni. A seguire di nuovo vita tranquilla, mi sposo , ho due figli, mi trasferisco. Vita serena di coppia. Poi mia sorella di 43 anni scopre di avere un tumore al seno, sembrava risolvibile ma in 8 mesi muore. Dopo neanche un anno tocca a mio suocero tumore, malattia etc fino alla morte. Ho cominciato ad interessarmi alla morte e all'ipnosi regressiva. Ho fatto una seduta e i è stato detto che ho un forte blocco emotivo. Non sono potuta più tornare da quella dott.ssa. Ma effettivamente noto che in situazioni sia dolorose che piacevoli sono fredda in modo assurdo. Cinica come se non mi stesse succedendo niente. Cosa devo intendere per blocco emotivo e come aprirmi emozionalmente?

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Miglior risposta 13 GEN 2014

Gentile Nadia,
Ritengo che Lei abbia attraversato fasi difficili e i lutti reiterati non le hanno consentito una piena elaborazione degli stessi. Le sue emozioni e gli affetti si sono quindi un po' congelati, per difesa, perché altrimenti sarebbero troppo forti, così come le paure connesse alle stesse emozioni e agli eventi traumatici. Tuttavia lei stessa sembra non riconoscersi più a causa delle difese che ha inconsapevolmente attivato.
In questi casi ritengo molto utile un percorso di psicoterapia integrato con la metodologia dell'Emdr, che gradualmente, ovvero nel rispetto dei suoi tempi e delle sue esigenze, si orienta alla elaborazione degli eventi traumatici.
Cordiali saluti,
Mara Gallo

Dr.ssa Mara Gallo Psicologo a Torino

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13 GEN 2014

Salve Nadia, il blocco emotivo riguarda una macro area personale che impedisce alla persona di capire, elaborare e superare gli aspetti emotivi di se. Quando si ha un blocco se tente ad allontanare le emozioni che riguardano le varie situazioni e uno degli atteggiamenti tipici è quello che prova lei, distacco, freddezza e cinismo. Ovviamente non sono gli unici, ognuno reagisce in modo differente alle varie situazioni. Quello che le cosiglio di fare è riprendere la terapia che ha cominciato, La regressione è molto efficace e le consente anche di elaborare attraverso i vissuti passati, riportati a galla, e attrraverso anche le visualizzazioni oltre che alla verbalizzazione del dolore e delle emozioni.
Io utilizzo spesso questa tecnica e i risultati sono molto duraturi e risolutivi.
Se ha bisogno di chiarimenti sul metodo può contattarmi, la esorto ad ogni modo a ritornare dal collega che ha già conosciuto, sempre che sia stato per lei un buon incontro.
Doc Barbara Michienzi, Roma

Dott.ssa Barbara Michienzi Psicologo a Roma

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13 GEN 2014

Gentile signora Nadia
"blocco emotivo" è una espressione psicologica per spiegare geraricamente una serie di sintomi, tuttavia non è una diagnosi (che ha una sua prognosi e anche una sua cura con tempi ed obiettivi stabiliti). Per altro per formulare una diagnosi non è sufficietne un solo incontro.
Quindi per poter sapere che cosa fare (se "qualcosa") è fattibile è bene sottoporsi a valutazione clinica a scopo diagnostico.
dr paolo zucconi , sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale in friuli venezia giulia

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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13 GEN 2014

Salve Nadia, spesso dopo grandi sofferenze, traumi come quelli vissuti da te, si sviluppano nelle persone delle difese per schermarsi dal dolore che perdite, lutti e malattie di persone care possono causare. In maniera inconscia forse hai attivato difese per proteggerti dalla sofferenza passata e da ipotetiche sofferenze future.
Saluti dott.sa Carmela Di Blasio

Dott.ssa Di Blasio Carmela Psicologo a Pescara

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13 GEN 2014

Buongiorno Nadia, la vita è un susseguirsi di eventi, secondo quello che proviamo nel loro accadere li descriveremomo come belli o brutti, come piacevoli o terribili. Quando la sofferenza percepita giunge ad un livello ingestibile per noi stessi, scattano dei processi di difesa che sono quelli che ha descritto, ci desensibilizziamo; svenendo, dimenticando oppure trasformando ciò che è accaduto in qualcosa di descrivibile ma dal quale prendiamo distanza, come se vedessimo tutto da dietro un vetro.
Le suggerisco di intraprendere una psicoterapia centrata sul post traumatico, attraverso la quale potrà ritrovare le emozioni che conosce, e una serena condizione di vita.
Dr.Cristian Sardelli

Cristian Sardelli Psicologo a Firenze

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13 GEN 2014

Gentile Utente,
per sapere cosa intende per "blocco emotivo" dovrebbe chiedere alla Collega che ha fatto la valutazione, mi sembra chiaro. Per comprendere meglio se stessa e le sue emozioni sarebbe utile consultare un Collega di persona e fare un trattamento mirato.

Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo a Viterbo

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13 GEN 2014

Buongiorno gentile Nadia,
così, on line, non possiamo stabilire se Lei effettivamente ha un blocco emotivo e se le circostanze luttuose nella sua vita hanno inciso a creare una difesa emozionale per sopportare il dolore della perdita. Le suggerisco di rivolgersi di persona ad uno psicologo psicoterapeuta per valutare con attenzione il suo stato psicologico ed intraprendere una psicoterapia che le possa dare la possibilità di ritrovare la fluidità emozionale.
Cordialmente

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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