Avere la testa vuota

Cara ragazza,
Ha 31 anni e merita assolutamente di riprendere in mano la sua vita e viverla al meglio. Non è mai tardi per prendersi del tempo per conoscersi meglio, scoprirsi e magari scoprire che può stare meglio e provare anche emozioni positive. Che cosa ha da perdere? Se ha voglia di parlarne le offro la possibilità di un primo colloquio gratuito.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Buongiorno, sembrerebbe bloccata, cosa vorrebbe ottenere? Che tipo di cura ha fatto? Ha mai svolto un percorso psicoterapeutico a tale fine o con altri scopi? Sarebbe utile nella situazione disagevole che descrive.

Buon giorno Olix
può fare molto cercando un/a professionista e con essa/o sviscerare i suoi vissuti in un ambiente neutro, che le permetta di avere un'ascolto attento un' accoglienza ed una tranquillità mentale per favorire i suoi vissuti che l'hanno portata alla situazione che descrive. Lei scrive molto bene e riesce efficacemente a presentare i suoi problemi in modo dettagliato e sintetico, per cui le suggerisco di prendere un quaderno e matite colorate (anche il nero), e iniziare a scrivere ogni giorno ciò che vuole 2 o 3 pagine; possono essere segni, numeri,parole anche senza un senso, ma che poi aiuteranno a costruire frasi che la descriveranno, e che la aiuteranno a fissare di preciso cosa sente in lei, tutte le sue paure e ansie. Intanto questo modo aiuterà a fare uscire tutto ciò che le "riempie la testa, che è tutt'altro che vuota e le impedisce di vivere la vita come merita e vorrebbe. Lo scritto potrà aiutare la/il professionista alla quale si affiderà, ad intervenire in modo discreto alla trasformazione della sua vita, ma anche a vedere lei stessa cosa in fondo la disturba e non le permette una serenità mentale della quale ha assolutamente diritto.
Cordialmente
Dott. Giancarlo Mellano

buongiorno Olix
vedo ora la sua domanda e penso abbia già deciso le azioni da fare per diminuire la sua sofferenza e la sua auto svalutazione.
Ciononostante le rispondo anch'io cercando di dare un contributo insieme a colleghi/e che mi hanno preceduto.
Lei é intanto riuscita a descrivere benissimo la situazione nella quale si trova e non é cosa comune, vuol dire che ha una buona capacità di descrizione e sintesi, inoltre ha una ristretta cerchia amicale, ristretta ma c'é. Vuol dire che vi sono persone verso cui lei prova qualcosa e con le quali scambia opinioni, pensieri e valutazioni. E' però colma di paure che la portano a non vedere le sue qualità e capacità, interessi e sogni ed urgenze. Lei non è obbligata ad avere idee da proporre agli amici/che per fare qualcosa, lei può seguire quello che propongono loro, essendo amici/e la conoscono e non si stancano o urtano anche se lei non propone nulla. Lei non non riesce a far emergere le sue qualità, che da come scrive, sono tante. Per intanto scriva (poichè scrive bene) tutto ciò che le viene in mente e la deprime,scriva con matite nere e anche colorate, i colori sono frequenze che possono agire a livello emotivo. Non vi é bisogno di un'idea sulla quale scrivere, possono essere segni o parole anche senza una logica fra loro, l'importante far uscire ciò che la fa percepire come"vuota", cosa che non é ,semmai é piena di tutta questa sofferenza e paura e confusione che si porta dentro. Si faccia aiutare da un/a professionista che le ispira fiducia e che le potrà fornire uno spazio entro il quale potrà sentirsi accolta e ascoltata e compresa. Può uscire da questa situazione con un valido aiuto, e riacquistare una serenità mentale alla quale ha assolutamente diritto. Può risultare un percorso impegnativo che però deve fare con un/a professionista, per cui non in solitudine. Anche un aiuto farmaceutico la potrà aiutare nel percorso alla scoperta di sé stessa.
Molto cordialmente la saluto e ,se lo ritiene utile può contattarmi
Dott. Giancarlo Mellano

Gentile Olix, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso ai sintomi che descrive e al senso di vuoto. Mi sento di tranquillizzarla sull'irreversibilità, in quanto se vi è motivazione ad uscire dai suoi schemi prefissati, allora il cambiamento si può attuare, a piccoli passi, all'inizio forse un po' lenti, ma che porteranno a risultati se mantenuti con costanza.
Una cosa che mi colpisce dal suo racconto è la paura di affrontare cose nuove per timore che non le piacciano: cosa succede se non dovessero piacerle? Che sensazioni le provocherebbero? Probabilmente questa potrebbe essere una domanda di partenza per comprendere il suo funzionamento.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e senso di vuoto e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Cara Olix,

la prima cosa da capire e' in quali aspetti il suo stato di malessere le e' stato "utile" fino a questo momento, in quanto se c'e' stato e tuttora permane bisogna capire in quale modo le e' servito in connessione alla sua storia e agli intrecci piu' o meno inestricabili nei vari contesti di appartenenza in cui e' inserita.
Ad esempio, i suoi scatti d'ira rispetto a quali comportamenti degli altri, li possono attivare? Da quali aspetti si e' difesa? Quali altre risorse ha messo in atto per fronteggiare il modo in cui gli altri la trattano? Peraltro, sarebbe molto importante approfondire la qualita' delle relazioni della sua famiglia d'origine e gli aspetti di carenza che puo' aver vissuto all'interna di essa.
Sono a sua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice

Buongiorno Olix

Non credo che il suo sia un processo irreversibile, ognuno di noi ha delle capacità di recupero e guarigione impensabili.
Anche lo stato di sofferenza in cui si trova le parla di un qualcosa che non va, che la fa stare male.
Percepisco l'incapacità di comunicare, la paura di sbagliare o di non sentirsi adeguata dalle sue parole.
Credo che necessiti innanzi tutto di una valutazione psicodiagnostica certa che sia in grado di identificare il problema. Quello è il punto di partenza per un processo di guarigione , di presa di consapevolezza di se stessa, di sicurezza interiore che ora le manca facendola sentire inadeguata e di conseguenza facendola stare male. Il chiudersi in sé stessa è una forma difensiva.
Le consiglio di procedere per gradi: una valutazione psicodiagnostica innanzi tutto ed un supporto terapeutico che può includere anche l'ipnosi per ripristinare serenità e benessere recuperando e conoscendo se stessa , rendendola in grado di interagire in tutta sicurezza con gli altri.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Un caro saluto
Paola von korsich Giardini

Buongiorno Olix,
mi trova d'accordo con i miei colleghi, ha bisogno di uno spazio sicuro dove prendersi cura di sé
Comprendere l'origine dei sintomi, elaborarli e guarire.
Resto a disposizione
Alice Noseda

Gentile ragazza, le consiglio innanzitutto una buona valutazione psicodiagnostica (ovviamente in presenza). Infatti, il malessere che descrive potrebbe essere attribuibile a diverse condizioni cliniche, che per essere trattate con successo richiedono prima un corretto inquadramento diagnostico. Nulla è irreversibile, anche se da anni sta così non è detto che con un buon intervento psicologico non possa ribaltare la situazione. Dunque, contatti uno psicologo esperto in psicodiagnostica. Se è su Roma sono disponibile.
Un caro saluto
Dott.ssa Susanna Mattoccia

Salve Olix, il suo "non sentire niente" mi trasmette che vorrebbe sentire altro da ciò che invece sente. Leggendo le sue parole, ho sentito molta angoscia per non essere come vorrebbe essere. Quando ci ascoltiamo con interesse e curiosità, senza giudizio, impariamo a sentire le emozioni. Se invece ci aspettiamo di sentire solo determinate emozioni e non le proviamo, abbiamo la sensazione di non sentire niente. Ma non è niente. E' altro. La invito a intraprendere un percorso per sintonizzarsi con le sue emozioni, per diventare amica della sua parte giudicata. Io ricevo anche on line. Spero di esserle stata utile. Dott.ssa Valentina Borsari

Gentile Olix, la sua sofferenza mi fa più figura rispetto al distacco che mi sembra una 'necessità' difensiva (...) di protezione. Il fatto che abbia deciso di condividere queste dissonanze ma soprattutto le sue difficoltà a relazionarsi con se stessa (oltre che con gli altri) mi porta a suggerirle un percorso di terapia personale dove il suo "che posso fare?" si concretizzi in un accogliersi, anche nella rabbia che sembra essere stata soffocata. Le auguro di ritrovare in una relazione protetta ed accogliente lo stimolo ad amarsi e ad agire per se stessa. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Buongiorno Olix,
Leggendo la sua domanda immagino il senso profondo di solitudine, nonostante ad uno sguardo superficiale possa sembrare indifferente alle relazioni.
Credo che una terapia incentrata sulla relazione, dandosi un po' di tempo e accettando le prime difficoltà sarebbe per lei un aiuto prezioso.
Le auguro di trovare una persona con cui si senta di iniziare questo percorso, che potrebbe aiutarla molto.

Rimanendo a disposizione,


Laura Cargnino

Salve, può rivolgersi ad uno psicoterapeuta che le susciti fiducia, può magari provare con un orientamento differente rispetto al primo percorso. É possibile che allora non fosse il momento per attraversare e dipanare alcune questioni e che ora, invece, in un tempo diverso della sua vita, le sia possibile trarne beneficio. Le consiglio questo perché mi sembra importante che lei abbia la possibilità di ritrovare un contatto con la sua realtà interna e con del piacere nella vita. La saluto