Assenza psicologo estate

Salve Alberta, il distacco se non gestito genera ansia....al rientro ne parli alla teraeuta in modo che le possa dare gli strumenti per riuscire a gestire un distacco eventuale e questo x qualsiasi situazione. Di fatto lei gli strumenti li ha già ma non riesce ad utilizzarli. Per colmare qiesto periodo le consiglio delle sedute di mindfulness in modo da riuscire a concentrarsi nel qui ed ora e ridurre quindi l'ansia...Se volesse provare e caire di cosa si micontatti pure.
Dott.Brusadelli Marina

Gentilissima,
Nonostante sia ovviamente poco funzionale sviluppare una dipendenza dalla propria terapeuta, consiglierei comunque di mantenere da accordo dei contatti sporadici o in caso di particolare necessità. Questo è il modo in cui io opererei in caso di sospensione temporanea. Lei ha pattuito ciò con la terapeuta? Potrebbe pensare di proporglielo e valutare insieme la questione.
Fabiana Navarro
Psicologa

Gent.ma Alberta
il tuo messaggio, leggendolo mi ha trasmesso la grande angoscia che ti attanaglia , scatenata dal senso di abbandono che permettimi, non hai ancora risolto appieno, anche se ci hai lavorato tantissimo.
Le indicazioni che fornisci sono un po' scarne, partendo dal primo e devastante , per Te , abbandono (padre), non sei riuscita a costruire e identificare "un posto sicuro", dove sentirti protetta, anche se hai interrotto con la prima terapeuta gli incontri, in accordo , non eri evidentemente pronta , ma eri ancora inchiodata in un passato che non era passato, forse non passa mai e ne sei ancora prigioniera.
La tua perdita di senso di sicurezza, mantiene attivata una tua difesa fisiologica dis-regolata che ti trascina in una situazione di iper-attivazione della paura che ti porta a cercare aiuto in una zona confort , pensando sia un ospedale.
con questo messaggio posso solo consigliarti di provare ad ascoltare le tue emozioni sentire anche il tuo corpo e accogliere anche le sofferenze, puoi iniziare con una meditazione guidata osservando il tuo respiro anche solo per 10 minuti al giorno. ripristinare un senso di sicurezza rifugiandoti, con l'immaginazione in un luogo a te caro che conservi nella mente, questo pian pianino può aiutarti a controllare il tuo corpo e poi l'ambiente , per poi ritornare su te stessa. Ti sono vicina

Salve Alberta,
Si sente dalle sue parole la forte ansia che sta provando. Lei dice che alla base vi è un trauma da abbandono paterno e se lei lo dice con sicurezza è possibile che lei lo stia rivivendo adesso. Però è anche possibile che lei stia vivendo la sua nuova terapeuta come un tranquillante naturale umano cui appoggiarsi psichicamente. E qui le proporrei una riflessione. Quando ci si separa, si prova un senso di perdita interna emotivamente pregnante, che ognuno vive a suo modo, con sfumature più o meno intense a seconda delle proprie elettive sensibilità. Poi però può accadere di osservare qualcosa, un piccolo animale, un cane o un gatto che giocano o dormono sopra un muretto, oppure una cinciallegra o un verdone che si poggiano sul davanzale del nostro balcone, oppure può capitarci di percepire un albero e il suo verde rigoglioso contro il cielo azzurro e una nube bianca che corre sullo sfondo mutando la sua forma. Questi sono esempi di percezione cui ci si appoggia internamente. È quello che in psicoterapia della Gestalt si chiama “autoappoggio”. Per questo è molto importante questa sua esperienza di separazione dalla sua terapeuta, poiché le può consentire di fare l’esperienza importantissima dell’’autoappoggio.
Spero di averle suggerito delle buone esperienze percettive da fare mentre attende la ripresa delle sedute a settembre. Potrebbe anche tenere un piccolo diario in cui descrive un’esperienza percettiva al giorno, descrivendo cosa vede e cosa sente mentre percepisce quella determinata forma di vita o un paesaggio naturale o cittadino.
Potrebbe poi parlarne colla terapeuta quando vi rivedrete.
Dott. Pietro Salemme

Buongiorno, mi dispiace che lei stia sperimentando delle emozioni di abbandono e angoscia.
A volte da queste si può comprendere qualcosa di se stessi o degli altri.
Magari potrebbe avvisare il terapeuta che sta vivendo molto male il momento della pausa estiva che in effetti può essere destabilizzante a seconda del momento della terapia in cui avviene.
In alternativa può cercare aiuto e supporto qui come ha già fatto in modo da sentirsi meno sola e abbandonata.Le auguro di scoprire cosa cerca e di trovarlo .

Buonasera Alberta, ci sono alcune omissioni direi fondamentali per poterle dare un sostegno e sulle quali è opportuno fare chiarezza.
La relazione terapeutica interrotta di comune accordo a maggio quanto è durata e per quali motivazioni avete deciso di interromperla? C'è stato un invio ad altro terapeuta? E in questo caso ha sentito l'abbandono? Gli ansiolitici chi glieli ha prescritti?
Capisco che il trauma vissuto per l'abbandono da parte di suo padre sia una cosa importante, ma in una terapia dovrebbe essere stato affrontato, per capire nel QUI ed ORA, quali siano le modalità che lei si porta dietro per compensare quel 'vuoto', anche nelle relazioni attuali di qualsiasi natura siano.
Il terapeuta è una figura che accompagna il paziente attraverso un percorso, all'inizio tenendolo per mano e per poi lasciarlo andare, pian piano, perché ha ritrovato quella forza che lo rende capace di camminare con le sue gambe.
Spero di esserle stata utile
Dott.ssa Valeria Montella