Aspettative sociali e ansia

Inviata da Federica · 22 feb 2024 Ansia

Sono una donna di 30 anni realizzata professionalmente.
Amo profondamente il mio lavoro, e sono anche molto brava in quello che faccio. Posso affermare a gran voce: “trasforma la tua passione in lavoro e non lavorerai un giorno della tua vita”.
Da 6 anni sono una marittima, commissario di bordo su navi da crociera (ho visto posti nel mondo che MAI avrei pensato di vedere).
Di 12 mesi l’anno, 9 li passo a bordo , il resto a casa “a riposo”.

Quello che dovrebbe essere riposo per me diventa ansia e angoscia. Ogni volta che torno a casa sto male, sviluppo delle ossessioni che mi fanno stare male psicologicamente, mi disturba questo mio stato mentale.
Mi manca il mare, mi manca la sveglia alle 5 del mattino, mi manca essere tartassata di chiamate, mi manca lo stress da “oddio ora che succede? Un altro mer***one da sistemare” .
A casa non ho niente da fare , sono così annoiata che qualsiasi sintomo lieve io senta lo vado a cercare su internet e ovviamente ci sono le peggiori malattie. Ora sono convinta di avere l’HIV o un tumore al seno o una tallonite che potrebbe portarmi all’amputazione di un arto.
Direte, trovati un hobby… non mi va. Perché se è vero che amo il mio lavoro è anche vero che lavoro 7 giorni su 7 dalle 10 alle 12 ore al giorno per 6 mesi consecutivi. Quindi torno a casa e vorrei solo dormire, mangiare bene e andare a fare la spesa. È il passaggio da 1000 a 0 che mi abbatte.

Per non parlare delle ansie sociali: Hai 30 anni, l’orologio biologico fa Tik Tok… perché non ti trovi un uomo da sposare? Questo lavoro non da per le donne.

Io non voglio un uomo. Io non voglio un figlio (EEE MA UN DOMANI LO VORRAI) .
Io voglio essere una donna indipendente, economicamente/sentimentalmente e chi più ne ha più ne metta.

La mia dimensione è quella che ho trovato a bordo. Non mi precludo la possibilità di essere felice con un’altra persona accanto a me , ma la mia felicità DEVE ESSERE MIA.
Mi sento come se debba vivere per fare felici i miei genitori.
Quando, per me, la mia prima soddisfazione , è stata contribuire con le spese di casa grazie al mio stipendio.

Sto male, voglio tornare in mare. Lì tutti i miei problemi, le mie paturnie, i sintomi di qualsiasi malessere svaniscono.

Si puó essere schiavi del proprio amato lavoro?

Ho pensato spesso di parlare con qualcuno, ma quando? Una terapia di 2 mesi è sufficiente? Come si potrebbe fare a distanza? Spesso con fusi orari distanti?

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