Anedonia e fobia sociale

Inviata da Leopoldo Sestito · 23 ago 2023 Fobie

Ho 58 anni, fin da piccolo, forse dopo aver battuto la fronte da piccolo in seguito ad una caduta, soffro di fobia degli altri, paura dell' aggressività ,difficoltà a divertirmi e conversare con gli altri e di prendere iniziative. Questo ha portato, fin dalle elementari, un ritiro dalle attività ludiche sia per rifiuto degli altri che per frustrazione personale. Mi sono rifugiato nella vita di famiglia e nello studio. Sul piano cognitivo non ho avuto grossi problemi, su quello amicale e sentimentale non sono riuscito a crearmi niente, solo relazioni superficiali, con la difficoltà estrema di andare oltre i discorsi superficiali o scherzosi di inizio rapporto e cercare di consolidare le relazioni, peggio ancora nel caso di tentativi di conoscenza dell'altro sesso. Per me sono state sempre tutte sorelle, ma io avrei voluto qualcosa di più. Cosa mai realizzata perché dentro mi sono sentito da sempre come i bambini, non quelli scafati e pieni di vitalità, ma quelli timidi, al limite del pauroso e senza passioni a parte quella infantile dei fumetti, ora anche quella sparita. Ho sempre considerato il sesso come un peccato da evitare piuttosto che come una esperienza che fa parte della vita, cosa che anche adesso mi fa sentire inadeguato, inadatto a stare con gli altri, oltre anche al fallimento sociale ed economico. Soprattutto i problemi di diventare sessualmente attivo hanno sempre causato vari sfottò da parte dei colleghi, derisioni che mi hanno portato a tentare il suicidio con ingestione di psicofarmaci. Fallito anche quello. Ho lavorato come programmatore per una dozzina di anni, poi ho lasciato il lavoro per depressione, l'ho ripreso dopo sei anni accettando un posto di fattorino in un ospedale di Milano. Adesso sono in terapia cronica in un CPS di Milano da più di 15 anni, abito per conto mio nella casa popolare dove vivevo con mia madre, ma sempre solo in quanto spesso depresso e quindi pesante. Sono anche in terapia da circa un anno con una psicologa di un consultorio, ma devo dire finora senza grossi risultati, neanche il recupero di motivazioni. Vorrei anche lasciare i farmaci, so che specie i tranquillanti andrebbero tolti dopo qualche anno o anche meno. Ma a parte quello ho capito che ce la devo mettere io, accettando le relazioni che arrivano anche se a me non soddisfano o mi creano troppa pressione psicologica, cercando di abituarmi un po' alla volta. A me questo fa sentire un androide senza possibilità di scelta, altro che libero arbitrio! Ma l'alternativa è il nulla! E quindi vai con corsi e attività esterne di vario tipo che faccio da anni, più di forza che di convinzione. Anche perché al primo segno di non essere gradito mi smonto.
Dipendenza dal giudizio altrui e poca capacità di reazione, a volte esagerata con scatti di nervosismo che capiscono in pochi.
Insomma devo essere meno pesante, più sereno, più entusiasta delle cose, e devo crearmelo da solo , nonostante in 58 anni non ci sia ancora riuscito. Ma un po' di serenità, se non felicità, quando arriva?
Chiedo scusa per la lunghezza della mail e ringrazio per un vostro parere.

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Miglior risposta 24 AGO 2023

Caro Leopoldo,

Grazie per aver condiviso la sua storia con tanta sincerità e apertura. Non posso immaginare quanto sia stato difficile per lei affrontare queste sfide, ma posso offrirle alcune considerazioni generali.

Innanzitutto, è importante riconoscere che la sua situazione è complessa e richiede l'assistenza di professionisti della salute mentale. Sono lieto di sapere che sta già lavorando con una psicologa, ma se sente che la terapia non sta dando i risultati desiderati, potrebbe essere utile discuterne apertamente con lei o cercare un altro terapeuta con cui si senta più a suo agio.

Inoltre, sebbene sia comprensibile che desideri smettere di assumere i farmaci, è fondamentale che questa decisione venga presa in collaborazione con il suo medico o psichiatra. Loro possono valutare la sua situazione specifica e determinare il miglior percorso di trattamento per lei.

Lei ha menzionato l'importanza di accettare le relazioni che arrivano e cercare di abituarsi un po' alla volta. Questo è un passo positivo, ma è anche importante che lei si conceda la gentilezza e la pazienza di cui ha bisogno. Cambiare schemi di pensiero e comportamento radicati richiede tempo e sforzo, e non c'è nulla di sbagliato nel cercare supporto lungo il percorso.

Infine, potrebbe essere utile esplorare hobby o interessi che la appassionano veramente. Trovare qualcosa che la rende felice e soddisfatta può aiutarla a costruire la fiducia in se stessa e a connettersi con gli altri in modo più autentico.

Le auguro tutto il meglio nel suo percorso di crescita e guarigione. La sua determinazione e riflessione sono chiare, e spero che trovi la serenità e la felicità che cerca. Grazie ancora per aver condiviso la sua esperienza.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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25 AGO 2023

Buongiorno
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Ditt.ssa Patrizia Carboni
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Roma

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24 AGO 2023


Mi dispiace molto sentire che hai attraversato così tante sfide e difficoltà lungo il corso della tua vita. La tua storia riflette una profonda lotta con l'autostima, l'ansia sociale, la depressione e altri problemi che hanno avuto un impatto significativo sulla tua vita. È importante riconoscere il coraggio e la resilienza che hai dimostrato finora nel cercare di affrontare questi problemi.

Il percorso verso la serenità e la felicità può essere un cammino complesso e personale, che richiede tempo e impegno. Ecco alcune considerazioni che potrebbero essere utili nel tuo percorso:

Accettazione di te stesso: Accettare te stesso per quello che sei, con le tue difficoltà e i tuoi limiti, è il primo passo verso una maggiore serenità. Imparare a riconoscere e accettare i tuoi pensieri e sentimenti senza giudizio può aiutarti a creare un rapporto più positivo con te stesso.

Terapia: Continuare con la terapia può essere utile. La terapia può offrirti un ambiente sicuro per esplorare i tuoi pensieri, sentimenti e comportamenti e lavorare su modi più costruttivi di affrontarli.

Mindfulness: La pratica della mindfulness può aiutarti a vivere nel momento presente, riducendo l'ansia legata al passato e al futuro. Può anche aiutarti a sviluppare una maggiore consapevolezza di te stesso e delle tue emozioni.

Auto-comprensione: L'auto-comprensione è un passo importante nel processo di cambiamento. Cerca di esplorare più a fondo le tue paure, ansie e i tuoi modelli di pensiero che potrebbero contribuire ai tuoi sentimenti di inadeguatezza.

Cambiamento graduale: È normale desiderare un cambiamento immediato, ma spesso il cambiamento avviene in modo graduale. Sii gentile con te stesso mentre lavori verso nuovi modi di affrontare le situazioni.

Esplora le passioni: Anche se dici di aver perso alcune delle tue passioni, potresti provare a esplorare nuove attività o interessi che potrebbero suscitare la tua curiosità e aiutarti a riaccendere la passione.

Supporto sociale: Cerca il supporto delle persone che ti circondano, sia attraverso amicizie, familiari o gruppi di sostegno.

Ridimensiona le aspettative: Non cercare di raggiungere la serenità o la felicità in modo perfetto o immediato. Piccoli passi nella giusta direzione possono fare una grande differenza nel tempo.

Farmaci e terapia: Continua a discutere con i tuoi terapisti e professionisti della salute mentale l'uso dei farmaci e il percorso di terapia. La combinazione di entrambi può essere efficace per molti individui.

Sviluppa la resilienza: La vita può essere piena di sfide, ma sviluppare la resilienza e la capacità di affrontare l'incertezza può aiutarti a superare le difficoltà.

Ricorda che ogni persona ha il proprio percorso verso la serenità e la felicità, e non c'è una risposta unica per tutti. L'importante è continuare a cercare aiuto, a investire in te stesso e ad affrontare le sfide gradualmente. Se ti senti sopraffatto, considera di raggiungere professionisti che possano guidarti in modo più specifico attraverso questo percorso.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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