Fobia sociale e fidanzamento
Buongiorno, sono una ragazza di 34 anni. Sto con un ragazzo di 30 da ormai 5anni. Soffro di fobia sociale e ho sofferto di disturbi alimentari, il tutto diagnosticato da medici; credo che non uscirò mai da tutto ciò, considerato che ho passato un sacco di anni a curarmi in tutti i modi. Non lavoro e non ho più amici, ho "solo" la mia famiglia e il mio ragazzo. Solo che da qualche anno mi viene spesso il pensiero di lasciarlo a causa della mia fobia sociale. Non voglio sposarmi né avere figli né incontrare tutti quei suoi parenti (lontani per fortuna). In più adesso mi pesano di più i suoi difetti, o forse lui è davvero un po peggiorato (anch'io sono peggiorata). Insomma, è un bravo ragazzo e anch'io lo sono, ma siamo molto diversi, io campagnola e lui cittadino , lui pigro e io attiva, ecc. Ultimamente poi lui non ha mai voglia di fare l'amore mentre io ne ho fin troppa, dato che non ho molte altre gioie nella vita. E' il mio primo ed unico ragazzo e spesso mi domando come sarebbe la vita se stessi con un altro, ma poi, considerando che ho 34 anni e la mia fobia sociale mi fa chiudere sempre di più, credo che dovrei tenermi quello che ho senza lamentarmi e cercare di migliorarmi. Lui è molto legato a me e non mi lascerebbe mai, ma vuole metter su famiglia e non so davvero come accontentarlo, quindi prima o poi la crisi si farà sentire. Per ora l'unica a starci male sono io, lui sembra non preoccuparsene e comunque non parla molto con me delle sue cose. Mi sento così bloccata e ferma nello stesso punto da anni, che non so più cosa pensare del mio futuro, quindi non so neanche se può esserci spazio per lui con tutto il suo mondo. E pensare che alle elementari, quando stavo ancora bene, ero piena di fidanzatini, credevo in me e mi facevo valere... adesso mi ritrovo piena di problemi e sto bene solo quando lui mi abbraccia e ci stringiamo per un po, visto che neanche di notte ho tregua dalle mie ansie e angosce. Vorrei qualche parere per favore. E colgo l'occasione per dire ai molti ignoranti in materia che certi problemi psicologici (ad esempio i disturbi alimentari) non dipendono né dalla volontà né dall'intelligenza né dal capriccio di chi li subisce, ma sono semplicemente malattie con cui ci si ritrova a fare i conti e che vanno curate il prima possibile, come qualsiasi altra malattia. Grazie