Super mamma

Modificazioni del concetto di mamma nella società moderna. Una piccola riflessione legata a uno spot radiofonico.

12 SET 2017 · Tempo di lettura: min.
Super mamma

SUPER MAMMA!!!

Oggi vorrei fare una piccola riflessione insieme a voi.

Da qualche giorno in radio sento uno spot di un'adienza in telecomunicazioni passare e che mi ha un po allarmato. È vero, una pubblicità non è il mondo reale ed è fatta per vendere il prodotto, ma se in questo mondo pubblicitario viene considerata una supremamma quella madre che per esserlo relega e regala ai figli un utilizzo illimitato di internet e tv per poi poter avere tempo libero per guardarla a sua volta da sola, dove si pone il rapporto educativo e di crescita?

Nella nostra società, con il progredire della tecnologia e del benessere (per quanto ci siano difficoltà evidenti l'Italia non rientra tra i paesi in guerra o sotto la soglia di povertà) si stanno modificando molti paramentri valutativi, rispetto all'abbigliamento, la formazione e allo status sociale. Soprattutto lo status sociale sta comportando l'acquisizioni di abitudini e oggetti non necessari o vitali a livello fisico ma importanti a livello sociale (maglia di marca, ultimo modello di cellulare, vacanze sempre più esclusive, ecc). Questo aspetto rischia così di farci credere che per essere felici, e ancora peggio accettati dagli altri, bisogna possedere tanti oggetti di tendenza, rischiando così di non capirne il valore o il senso e di svalutare noi stessi e le altre persone. La supermamma, non è colei che aiuta i figli a fare i compiti, che gioca con loro e che tramite il confronto, l'ascolto e il dialogo li aiuta a crescere e ad autodeterminarsi, ma è colei che azzera la relazione coi figli tramite beni materiali che non permettono piu dialogo, ascolto e compensione. Il padre in questo spot e in questa visione è classificato al pari dei figli, anche lui viene tacciato grazie allo sport che può vedere. Svalutando così anche il ruolo della figura paterna nella crescita dei figli, non rendendolo paritario neppure alla moglie.

In psicologia la figura materna, genitoriale non viene vista ne concepita come perfetta, viene concessa la possibilità di sbagliare, non solo perchè siamo umani e non delle divinità, ma perchè sbagliare o non essere perfetti permette sia alla madre che al bambino di sprimentarsi e crescere. Il ruolo del padre sta assumendo maggior valore negli ultimi 30 anni, da quando la società si è modificata, portando la divisione dei compiti domestici tra i due coniugi, educazione parentale compresa.

La possibilità di confrontarsi coi propri limiti, imparare a gestie la frustrazione e relazionarsi con l'altro: genitore o pari, sono un punto importante dello sviluppo di sè e della sua determinazione. Come potremmo sapere chi siamo se non ci possiamo basare sulle relazioni primarie, paritarie e tramite un confronto reale con la società?

Massì è una pubblicità quante storie... è verissimo e appunto per questo attenzione a non confondere la pubblicità per realtà.

Dr.ssa Ambra Caselli (Psicologa)

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Scritto da

Dott.ssa Ambra Caselli

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