La tristezza… l’altra faccia della felicità

La Tristezza è vista, generalmente, come qualcosa di negativo. Vediamo se esistono dei lati positivi e come volgerli a nostro favore e vantaggio, per vivere intensamente ogni momento.

24 APR 2014 · Tempo di lettura: min.
La tristezza… l’altra faccia della felicità

Generalmente la tristezza viene associata a qualcosa di negativo, come ad esempio alla Depressione. Al contrario, questo stato d'animo è un'emozione fondamentale, universalmente riconosciuta, e come tale ha il diritto di essere vissuta come tutte le altre. Se provassimo per un attimo ad abbandonare l'idea di negatività che le abbiamo attribuito nel corso dei secoli, potremmo guardare a questo stato d'animo da un'altra prospettiva.

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Piangere è il simbolico comportamento della tristezza, e sin da quando siamo piccoli, di fronte a qualcosa di brutto ci sentiamo dire: “Non piangere! Non essere Triste!", e con il passare del tempo diventiamo abilissimi a nascondere la tristezza dietro un falso sorriso. Ci hanno insegnato a negarla, aggirarla, ignorarla, mascherarla invece di prendercene cura, ascoltarci e consolarci. Ma per quale motivo ci vogliono negare la possibilità di vivere questa emozione? cosa c'è di sbagliato nel piangere, quando ci sbucciamo un ginocchio, quando prendiamo un brutto voto, quando il fidanzato ci lascia, quando si perde il lavoro, quando si perde una persona cara?

Potremmo considerare la tristezza una "risorsa", perché ci aiuta a vedere criticamente gli errori commessi e a poterli correggere. E' come se ci allontanasse per il tempo necessario dai riflettori della vita creando uno spazio vuoto dove possiamo concentrare le nostre energie e rileggere la storia della nostra vita con calma; ci da la possibilità di dedicarci a noi, di fermarci e ascoltare quello che pensiamo, sentiamo e proviamo. Tutto ciò porta a riesaminare la situazione e gli eventuali errori.

Da questa prima fase ne consegue una seconda, infatti la tristezza ci insegna ad evitare le situazioni che la provocano. L'utilità di questa emozione, sta proprio nell'apprendimento e analisi delle situazioni che ci fanno male. Se non siamo in grado di poterle cambiare, possiamo sempre non ripetere quegli stessi errori, perché avendoli già vissuti sappiamo il dolore che ne otterremmo.

Un ultimo vantaggio della tristezza è che ci permette di sviluppare compassione ed empatia per la tristezza degli altri, questo implica comprendere la sofferenza che l'altro prova, e l'altro riesce a comprendere la mia di sofferenza. Questo non significa, arrogarci il diritto di sapere come si sente l'altro perché ogni sofferenza è a sé stante, ma ci da la possibilità di avvicinarci molto all'altro in uno scambio vicendevole di comprensione empatica per la sofferenza che stiamo provando e che condivisa diventa un peso meno duro da sopportare. Se non avessimo questa capacità, la tristezza sarebbe il preludio di un abisso alla fine del quale ci sarebbe solo desolazione e aridità.

La tristezza non è negativa, rappresenta solo l'altra faccia della medaglia che il più delle volte abbiamo paura di sperimentare; spazza via le nostre certezze e i nostri schemi mentali, quelli che ci bloccano in errori infiniti, in circoli viziosi, in tunnel senza uscita dai quali è difficile vedere il varco. L'utilità della tristezza è che crea uno spazio interno vuoto da dove partire per farci rinascere.

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psicologi
Scritto da

Dott.ssa Elisa Alemanni Presso Studio Viva.io E Pr

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Commenti 3
  • Sharon Ezzembergher

    Ho bisogno di lei dottoressa mi contatti

  • Fabio Cioni

    Complimenti, specialmente quando parla del pianto e della cattiva educazione che riceviamo.

  • ambra

    Brava!!! Brava. Non ho altro da aggiungere ma devo superare i 25 caratteri senno' non me lo spedisce. Ma scrivo ulteriormente. Vicino la fermata Canary Warf a Londra c'e' una piccola piazza con una statua nel mezzo. La statua e' una grossa testa di un uomo molto triste. Con un lungo gioco d'acqua che sembra un pianto. Bellissima. Anche il suono. Se la guardi da un'altra angolazione la statua sorride. E' un'espressione molto lieta, profonda, saggia. Un capolavoro.

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