La pandemia e il malessere psichico giovanile

L’arrivo del Covid-19, il lockdown e le continue restrizioni hanno stravolto completamente le nostre vite. Il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop) mette in guardia rispetto

1 GIU 2021 · Tempo di lettura: min.
La pandemia e il malessere psichico giovanile

L'arrivo del Covid-19, il lockdown e le continue restrizioni hanno stravolto completamente le nostre vite. Il Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi (Cnop) mette in guardia rispetto al fatto che la salute mentale é sempre più a rischio, soprattutto fra i ragazzi tra i quali sono esplosi fenomeni quali l'autolesionismo, i disturbi alimentari, l'auto reclusione, i tentativi di suicidio ma anche i disturbi legati all'ansia e alla depressione. L'istituto neuropsichiatrico Mondino di Pavia conferma che in seguito alla pandemia sono aumentati i disturbi psicologici e psichiatrici tra gli adolescenti, con ricoveri sempre più frequenti per atti di lesionismo.

Quali sono le possibili cause del malessere giovanile?

Uno dei fattori che ha inciso maggiormente sul peggioramento della salute mentale nei giovani è la perdita del punto di riferimento rappresentato dalla scuola. Separati dai compagni e senza la scuola in presenza a fare da "ammortizzatore di stress, disagi e disturbi mentale, con la costruzione di relazioni positive in un contesto con una valenza educativa", i ragazzi spesso si sono ritrovati a trascorrere le ore a chattare, giocare ai videogames ma anche solo a fissare il soffitto. Si sentono poco motivati, si lasciano andare, si impigriscono. In questo contesto di isolamento, pur di apparire e mantenere legami speciali i ragazzi sono arrivati ad accettare di trasgredire sovraesponendosi per paura di restare soli e fuori dal gruppo. Ecco quindi come possono arrivare a compiere sfide dolorose o pericolose, come spesso sentiamo sui social.

Un altro fattore che ha compromesso per molti giovani il benessere psicologico in ambito scolastico è la didattica a distanza. Se da un lato offre innumerevoli vantaggi, dall'altro lato richiede funzioni cognitive diverse rispetto a quelle che normalmente si utilizzano in presenza. Il risultato di questo riadattamento del proprio modo di studiare e di partecipare alle lezione è per alcuni ragazzi un forte stress negativo che genera ansia da prestazione e i disturbi ad essa associati.

Anche il senso di incertezza e la paura su ciò che riserva il futuro hanno avuto un forte impatto sulla salute mentale dei giovani. Alcuni hanno incominciato a mettere in discussione il significato della loro istruzione e l'utilità nel portare effettivamente a un lavoro e a standard di vita migliori. Altri sono stati licenziati o hanno avuto un cambiamento del proprio ruolo lavorativo con conseguente perdita di fiducia nel futuro é assenza di progettualità che generano un senso di vuoto e sintomi associati alla depressione.

Quali sono i sintomi del malessere giovanile?

Sintomi di malessere psichico nei giovani sono problemi di sonno, ansia, irritabilità che in alcuni casi è sfociata in aggressività verso i genitori e se stessi (autolesionismo). L'autolesionismo è un segno di grave disagio emotivo e costituisce un forte fattore di rischio per il suicidio. Un altro fenomeno preoccupante è l'aumento dei casi di abuso di alcol e droghe. Se fino a poco tempo fa l'età in cui si iniziava a fare uso di sostanze era intorno ai 14 anni, oggi siamo sui 12.

I fenomeni di autolesionismo così come l'abuso di sostanze emergono come modalità disfunzionale per far fronte alla troppa ansia, per sentire sollievo dal dolore provato, per attirare l'attenzione degli adulti o per esprimere il proprio disagio. Sono forme di comunicazione per se stessi e per gli altri. É importante saperli riconoscere e capirne il reale significato.

Come accorgersi se un ragazzo sta vivendo un periodo di difficoltà?

In linea generale bisogna osservare se un adolescente perde interesse verso le attività che prima svolgeva con piacere o si chiude.

È  o un cambiamento alimentare o nel ritmo del sonno.

In merito agli agiti autolesivi va osservata la presenza anomala di segni sul corpo, se in casa circolano oggetti contundenti mai visti prima. Un altro comportamento da tenere d'occhio è la tendenza a rimanere a lungo chiusi in bagno o a coprirsi troppo e a non mostrare parti del proprio corpo, anche in modo incongruo rispetto alle stagioni.

Non è facile cogliere tutti questi segnali, innanzitutto perché i ragazzi sono molto abili nel nasconderli, secondariamente perché spesso anche i genitori sono in lotta per la sopravvivenza. In ogni caso, il ragazzo merita di essere capito, compreso, merita attenzione. Parliamo con i nostri figli ma soprattutto chiediamo aiuto ad un professionista che sappia aiutare il ragazzo e la sua famiglia ad affrontare il malessere.

Cosa fare?

Per superare questo periodo in autonomia , secondo gli psicoterapeuti, è fondamentale evitare di mettersi in standby e chiudersi nella propria camera, ma darsi piccoli compiti nel corso della giornata, creando una nuova routine senza farsi schiacciare dal tempo, dall'ansia e dai bombardamenti del flusso continuo di notizie sulla pandemia. Non è infatti possibile controllare il numero dei dati del Governo sulla pandemia, ma possiamo evitare che le notizie sui numeri negativi ci mettano in crisi. Per i giovani, inoltre, è importante credere ottimisticamente ad un nuovo inizio, con l'aiuto di specialisti.

L'onda lunga di questi disagi o disturbi nei ragazzi ci accompagnerà anche finita l'emergenza, per cui è importante agire, investendo sulla salute mentale, aprendo centri ad hoc nei quali i giovani e le loro famiglie possano trovare professionisti a cui rivolgersi per affrontare il malessere psichico.

PUBBLICITÀ

Scritto da

Dott. ssa Simona Daledo

Bibliografia

  • Kapur N., Clements C., Appleby L., Hatton K., Steeg S., Waters K. art all., 2020. Effects of the COVID-19 pandemic on self-harm. Correspondence, vol. 8, 2
  • https://www.samaritans.org
  • https://www.tecnicadellascuola.it

Lascia un commento

PUBBLICITÀ

ultimi articoli su crisi adolescenziali

PUBBLICITÀ