Nuovi bisogni e nuovi disagi degli adolescenti

L'adolescenza è una fase evolutiva che spesso associata alla ribellione e all'opposizione nei confronti delle autorità. Oggi, come allora, molti ragazzi sono intimoriti dall'incertezza del domani e si devono confrontare costantemente.

23 NOV 2022 · Tempo di lettura: min.
Nuovi bisogni e nuovi disagi degli adolescenti

Nuovi bisogni e nuovi disagi degli adolescenti

L'adolescenza è una fase evolutiva che spesso associata alla ribellione e all'opposizione nei confronti delle autorità. I moti di protesta del '68 e le occupazioni scolastiche degli anni '90 sono alcune tra le più note forme di rivoluzione; esse esprimevano la necessità, da parte dei giovani, di riprendere in mano un futuro che appariva loro più che mai incerto. La ribellione era dunque la risposta degli adolescenti ad una società che non permetteva loro di costruire serenamente il loro avvenire. Oggi, come allora, molti ragazzi sono intimoriti dall'incertezza del domani e si devono confrontare costantemente con un mondo che chiede loro di abbandonare la spensieratezza infantile per assumersi le responsabilità adulte.

La generazione contemporanea, a differenza di quelle precedenti, non esprime più il proprio malessere entrando in conflitto con l'autorità; la trasgressione e la ribellione sono scomparsi e l'aggressività che in precedenza si riversava all'esterno è ora autodiretta. Il disagio si riversa sull'adolescente stesso, sul suo corpo, attraverso autolesionismo, disturbi d'ansia, disturbi alimentari, ritiro sociale (in quello che invece dovrebbe essere un momento di nascita e crescita sociale) e, in casi estremi, anche attraverso tentativi di suicidio. Il corpo è diventato lo strumento su cui si riversa il dolore, su cui viene scaricato un disagio che ha radici ben più profonde. A volte i ragazzi faticano a condividere questo dolore, poiché non vogliono caricare di responsabilità genitori che vengono percepiti essi stessi come fragili. Per non preoccupare gli adulti i ragazzi nascondono il loro disagio, lo reprimono, lo nascondono. Le generazioni odierne si stanno progressivamente iper-adattando ad una fragilità adulta che non tollera sofferenza e frustrazioni e che cerca di sopprimere il dolore. In un periodo di transizione così delicato, l'ambiente familiare può rappresentare dunque una risorsa preziosa. È dunque necessario educare al dolore, far comprendere che le difficoltà fanno parte dell'esistenza e che dovrebbero essere accolte, condivise e mai rimosse.

Durante l'adolescenza il processo di confronto con i pari si rivela inoltre centrale; i ragazzi iniziano a creare la propria identità non solo attraverso i genitori, ma anche sperimentandosi nelle relazioni. Gli amici diventano uno specchio in cui rivedere e condividere le proprie paure e perplessità. Gli adolescenti sono dunque estremamente attenti al ritorno dell'altro e attribuiscono un valore straordinario alla relazione. Questo processo di confronto non ha esiti sempre positivi. Il valore estremo che viene attribuito alla popolarità e all'immagine crea aspettative che vengono spesso disattese; è dunque prevedibile che di fronte a queste aspettative, i ragazzi si sentano costantemente messi in discussione. Vige dunque un senso di incompletezza, estremizzato dai social, che attribuiscono un valore spropositato alla popolarità e all'immagine. Non ci si sente abbastanza perché i canoni prestativi ed estetici imposti dalla società sono eccessivamente elevati e, spesso, irraggiungibili. Alcuni ragazzi faticano inoltre a tollerare il mancato rispecchiamento e la svalutazione proveniente dall'altro. Nei casi più gravi il disagio diventa così insopportabile da spingere alcuni ragazzi a ritirarsi dall'esperienza scolastica e sociale. Particolare attenzione deve dunque essere posta alla sovraesposizione dell'immagine, al rispetto dell'intimità e dei confini personali poiché troppo spesso vita reale e virtuale, sfera pubblica e privata, sono talmente intrecciate da risultare indistricabili.

Questo considerevole interesse nei confronti della relazione ha cambiato anche la percezione della sessualità, la quale ha assunto, attualmente, un ruolo pressoché marginale. A differenza delle generazioni precedenti, i ragazzi di oggi non sono cresciuti in una società sessuofobica, dove il sesso e la scoperta del corpo sono considerati dei taboo. Non c'è più la curiosità che proviene dalla proibizione; il facile accesso a materiale pornografico ha spostato il focus dalla conoscenza del corpo alla ricerca di approvazione e popolarità. Si cerca nell'altro la conferma dei propri valori e della propria immagine e vi è un maggiore interesse nel compenetrare la mente piuttosto che il corpo. L'evoluzione della società ha dunque modificato i bisogni e le difficoltà dei giovani di oggi. Sarà dunque necessario liberarsi dagli stereotipi sugli adolescenti e abbracciare con grande sensibilità le loro fragilità e preoccupazioni. Attraverso uno sguardo interessato saremo in grado di comprendere i ragazzi e attribuire al loro disagio un significato più profondo.

Bibliografia

  • Burnette, C. B., Kwitowski, M. A. & Mazzeo, S. E. (2017). "I don't need people to tell me I'm pretty on social media: " A qualitative study of social media and body image in early adolescent girls. Body Image, 23, 114-125
  • Braun, T. D., Park, C. L. & Gorin, A. (2016). Self-compassion, body image, and disordered eating: A review of the literature. Body Image, 17, 117-31
  • Galimberti (anno). La condizione giovanile di oggi. QuelloCheDeviSapere. https://www.youtube.com/watch?v=xqKSs2LoMC4
  • Lancini, M. (2021). Età tradita, oltre i luoghi comuni sugli adolescenti. Milano: Raffaello Cortina
  • Yudes, C., Rey, L., & Extremera, N. (2021). The moderating effect of emotional intelligence on problematic internet use and cyberbullying perpetration among adolescents: Gender Differences. Psychological Reports

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Scritto da

Dott. Massimo Masserini

Dott. Massimo Masserini Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Sessuologo Clinico e Pedagogista, Psicologo Giuridico e CTP, Neuroricercatore. Svolge attività di libero professionista a Bergamo presso il centro clinico e ricerca MindFit Clinic. Offre sostegno per depression, ansia, panico, etc.

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