La narrazione della propria storia come strumento di cura all’interno del percorso di psicoterapia

In che modo la narrazione può aiutarci a migliorare la nostra salute psicologica? Scopri la terapia narrativa e come può aiutarci.

3 MAR 2021 · Ultima modifica: 12 MAG 2023 · Tempo di lettura: min.
La narrazione della propria storia come strumento di cura all’interno del percorso di psicoterapia

Dentro ogni persona c'è una storia che è il risultato di scelte, relazioni, emozioni, eventi che la rendono unica. La persona che entra nell'aula di psicologia, osserva, annusa, si siede, respira, può prendersi del tempo per “stare”, può scegliere il silenzio, può scegliere di contare. Ad ogni silenzio, ad ogni parola, lo psicologo ascolta rispettoso dei tempi e incuriosito da quella storia unica che sta per ascoltare e alla quale, ascoltando, partecipa attivamente. Lo psicologo ascolta e partecipa accompagnando la persona a raccontare la propria storia e dare un senso alle scelte fatte, alle emozioni vissute, ai ricordi torbidi. Ma cos'è e in che modo la narrativa può aiutare?

Qual è la narrazione?

La terapia narrativa è uno stile di terapia che aiuta le persone a tenere a mente tutti gli aspetti della loro vita. Pertanto, in questo tipo di trattamento psicologico, viene posta molta enfasi sulla prospettiva o sui ricordi che hai della tua vita. Infatti, il modo in cui vivi gli eventi o le situazioni della tua vita è ciò che ti darà un significato o un altro, così come il modo in cui ti vedi nel mondo. Pertanto, sapere come ci vediamo e come ci ricordiamo di noi stessi in momenti diversi ci aiuterà a sentirci meglio con noi stessi.

Come può essere terapeutico raccontare la propria esperienza?

Come ha espresso poeticamente Callieri, "...noi non siamo altro che la storia che raccontiamo di noi stessi e la nostra identità narrativa si costituisce attraverso la nostra storia". Nella nostra vita non abbiamo la possibilità di tornare indietro nel tempo ma abbiamo la preziosa possibilità di ripercorrere le nostre esperienze attraverso la nostra storia e attraverso l'ascolto attivo e partecipato dell'altro. Raccontare significa far emergere una nuova storia che, se condivisa, crea un confronto all'interno del quale il terapeuta si muove per accompagnare la persona ad aprirsi a nuove prospettive.

Basta raccontare la propria storia perché questo atto sia terapeutico?

La potenzialità terapeutica della narrazione si esprime nel momento in cui avviene l'incontro -reale o immaginario- tra due persone, tra una mente che parla e un'altra che osserva e ascolta con attenzione. Venturini ci accompagna ad osservare come "Ricostruire una storia diventa così una costruzione insieme ad un tratto di vita, riconfigurando parti di sé, delle rappresentazioni della propria identità e del proprio contesto sociale". Durante il percorso psicologico, il terapeuta è un compagno di viaggio che accompagna la persona nella ricostruzione della propria storia di vita, verso una maggiore comprensione del proprio passato e delle sue implicazioni nel presente, attribuendo nuovi significati alle esperienze vissute.

Principali tecniche di terapia narrativa

Principali tecniche di terapia narrativa

Esistono diverse tecniche ed esercizi all'interno della terapia narrativa che possono aiutare le persone a lasciar andare quelle storie problematiche nelle loro vite. Tenendo conto di ciò, alcune delle strategie principali sono le seguenti:

  1. Dai voce alle tue esperienze: quando ricordiamo le nostre esperienze passate, in molte occasioni non vediamo che abbiamo falsi ricordi che non hanno realmente una logica o che sono semplicemente credenze. Pertanto, quando lo verbalizziamo, possiamo tenere maggiormente a mente queste incongruenze.
  2. Cambia prospettiva: raccontare i nostri ricordi ad alta voce è un modo per guardarci da un'altra prospettiva. Creando una distanza in ciò che è accaduto e nei nostri problemi, possiamo affrontare meglio una situazione che genera qualche rifiuto o confusione.
  3. Decostruzione: significa analizzare una storia o un ricordo da diverse prospettive. Suddividendo un ricordo in parti più piccole, possiamo capire meglio come ci siamo sentiti o cosa ci ha causato una reazione negativa.
  4. Vedi altre alternative: analizzando un'esperienza con un'altra persona, o un terapeuta, possiamo capire la prospettiva degli altri, cioè capire gli atteggiamenti o i comportamenti delle persone in una situazione specifica.

In che modo la narrazione può aiutarti?

Sebbene la terapia narrativa sia considerata un trattamento di approccio, ci sono diverse prove scientifiche che possono aiutare a:

  • Ansia
  • Problemi di attaccamento o di relazione
  • Disturbo dell'attenzione
  • Depressione
  • Disordine alimentare
  • Stress post traumatico

La terapia narrativa è efficace?

Diversi studi scientifici suggeriscono che lo storytelling può aiutare nei seguenti aspetti:

  • Su ansia e depressione: la ricerca ha dimostrato che la narrativa può alleviare i sintomi legati all'ansia o alla depressione.
  • La terapia narrativa può aiutare i bambini a sviluppare empatia, reagire meglio e apprendere abilità sociali.
  • Alcune ricerche hanno anche dimostrato che le donne hanno sperimentato livelli più elevati di soddisfazione coniugale dopo essere state trattate con queste terapie.

Come possiamo vedere, la terapia narrativa può aiutarci a vedere situazioni o ricordi da un'altra prospettiva che ci permette di capire meglio noi stessi e, soprattutto, affrontare queste esperienze con maggiore soddisfazione.

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Scritto da

Dott.ssa Sabrina Piccoli

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Bibliografia

  • Callieri, B., Dall'anamnesi al racconto: analisi esistenziale e/o analisi narrativa?,Informazione psicologia psicoterapia psichiatria, vol. 38-39, pp.2-9, 1999-2000.
  • Venturini, R., Coscienza e cambiamento, Cittadella Editrice, Assisi, 1995.

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Commenti 1
  • Anonimo

    Ciao mi chiamo R. A. So che l'argomento è spinoso per voi e che probabilmente non riceverò risposta ma ci provo comunque. Ho subito un lungo e subdolo abuso psicologico da parte della mia ex psicoterapeuta. Non è passato molto tempo sinceramente e non riesco a trovare la forza di scriverle e cancellare il suo contatto, e quello che è successo sta avendo sgradevoli dispiaceri e sta avendo conseguenze negative su di me e sul mio rapporto con gli altri. Mi sforzo di sembrare sereno, pochissime persone sanno di questa mia brutta esperienza. Provo ad andare avanti ma sento questa cosa mi pesa molto dentro di me. A volte mi sento così male che penso di non poter vivere in questo stato ancora a lungo e che se questa deve essere la mia vita preferirei che finisse. Poi racimolo qualche brandello di me e provo a non pensarci più e a buttarmi la cosa alle spalle distraendomi a fare cose, in cui comunque non riesco come vorrei (motivo che mi aveva spinto in terapia). Non serve a niente. A distanza di più o meno tempo ritorno al pensiero che una figura che è stata in grado di approfittare dell'inferiorità mentale di una paziente sia francamente una persona disturbata che non si renderà mai conto dei danni che fa. Non riesce nemmeno a chiedere scusa alle persone. Penso a tutte le altre persone che probabilmente hanno subito il mio stesso destino e a quelle che potranno subirlo nell'indifferenza di chi le circonda come è successo a me, e sto raggiungendo la consapevolezza che l'unica cosa da fare sia una segnalazione all’albo…anche se avrei voglia di querelare dai carabinieri l’accaduto Ma non ci riesco. Sono bloccato da mille pensieri e ho un po’ di timore. Il pensiero di mettere nero su bianco quanto è capitato mi crea ansia e una profonda disistima nei confronti di me stesso perchè significa smettere di nascondersi, guardare in faccia la realtà, ammettere che sono stato superficiale, debole e facilmente manipolabile anche io. Da una parte vorrei fare la mia segnalazione ai carabinieri e poi segnalare l’accaduto all’albo degli psicologi, ma da una parte ho paura a farlo perché mi sono innamorato della psicoterapeuta e lei mi ha trattato in male modo, mi ha sempre giudicato male e mi ha pure umiliato, si è arrabbiata contro di me sia tramite messaggi che di persona nel suo studio. Non c’è proprio nulla a questo mondo per cui valga la pena investire se stessi. Mi sono sentito dire dalla stessa psicoterapeuta che ha avuto un’esperienza simile con un’altro ragazzo, così mi ha voluto accennare lei stessa, ma non ho chiesto molto, ne tanto meno si è divulgata troppo nell’argomento Credo di non essere il primo a pubblicare una cosa del genere su Internet…ma vorrei che le persone sappiano cosa c’è in giro, quindi vi chiedo come posso trovare il coraggio di fare questo passo senza pensare alle sgradevoli conseguenze? Grazie

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