La mindfulness e le sue applicazioni
Cosa è la meditazione al di là dei precetti religiosi? Per proseguire coi seguenti interrogativi: “Come possiamo meditare?” Perché e come meditare? Perché la meditazione, è una delle più potenti "medicine" per l'uomo occidentale.
Per arrivare a capire la mindfulness occorre capire cos' è la presenza mentale. Ci sono diverse definizioni di quest' ultima:
- «Presenza mentale significa fare attenzione in un modo particolare: di proposito, nel momento attuale e senza esprimere giudizi.» (Mace C., 2008, p. 13)
- «Nella presenza mentale, il meditante affronta metodicamente i nudi fatti della sua esperienza, vedendo ogni evento come se accadesse per la prima volta.» (Goleman D., 1988, p. 20)
- «La consapevolezza ci ricorda (a) quel che stiamo facendo, (b) vede le cose cosi come realmente sono e (c) vede la natura profonda di tutti i fenomeni.»
Cos'è la consapevolezza?
Consapevolezza o presenza mentale, significa "prestare attenzione" al momento presente senza giudizio, restare nel "qui ed ora". Essere attenti nel presente porta a «maggiore lucidità, chiarezza e accettazione della realtà in atto.» (Kabat-Zin J., 2013) Questo permette di non farci scappare il momento, magari positivo, che stiamo vivendo e non solo, ci permette di comprendere il nostro reale valore, le nostre capacità, la nostra più profonda ricchezza e la forza nel cambiamento e nella crescita personale.
La mindfulness non è una predisposizione cognitiva, ma un modo di essere non giudicante e non selettivo verso noi stessi e gli altri come sostengono il dott. Damiano Rana e il prof. Antonio Gentile la mindfulness è :
«[...] un'attitudine umana universale: è l'intenzionale, non giudicante, modalità di essere attenti, con la mente e con il cuore, al dispiegarsi dell' esperienza, nel momento presente. In tal modo una persona può interrompere i propri abituali automatismi di reazione. Si tratta di schiacciare il tasto pausa[...] questo è un passaggio cruciale per recuperare il benessere psicologico e l'integrazione mente-corpo»
La mindfulness viene anche chiamata «modalità dell'essere» o del «non fare» (Kabat-Zinn J., 1990) riferendosi all' accettazione di quello che avviene nella vita senza fare niente per cambiarlo, lasciarlo andare, trattenerlo ma accettandolo e lascandolo scorrere. La psicologia moderna definisce la mindfulness come una possibilità di «riprendersi la propria vita» (Spagnulo P., 2013, p.14). Il significato profondo è sapere accogliere nel qui ed ora la propria esperienza, qualsiasi essa sia, nel bene e ne male.
L'attenzione non giudicante è un modo di abbandonare l'applicazione di etichette e giudizi alle cose che stiamo osservando. La mindfulness è una vera e propria palestra dove ci si allena a mettere in atto l'attenzione del momento cosi come viene percepito.
L'attenzione non giudicante ha effetti vantaggiosi sulla salute. Più di quello che crediamo restiamo prigionieri del passato o spaventati per un futuro che si preavvisa difficile. Riuscire a riagganciarsi al presente aiuta ad uscire dal "trivellamento" mentale del passato/futuro. Altra cosa, la pratica se fatta costantemente prepara ad individuare le «emozioni in quanto emozioni, le sensazioni fisiche in quanto sensazioni fisiche, i pensieri in quanto pensieri». Questo atteggiamento è utile per la cura dell'ansia, della depressione e di altre psicopatologie. Il più delle volte chi soffre di certi disturbi tende a confondere la realtà del suo essere con la propria avventura interiore. Per fare un esempio, se si pensa di non riuscire a svolgere un certo compito può accadere che ci si convince a tal punto che realmente non riusciamo ad eseguirlo «scambio un mio pensiero con me stesso. In realtà i pensieri sono dei pensieri e la mia realtà è molto più grande dei miei pensieri».
Importante è anche il fatto che essere saldi al momento presente ci permette di spalancare le porte alla nostra esperienza, a come la mente opera, comprende e come dà origine alla sofferenza sempre con consapevolezza. Tutto questo porta ad una maggiore conoscenza di sè. A volte, senza rendersene conto, affrontiamo le nostre esperienze con comportamenti automatici, senza prestare attenzione. Mettiamo in atto il "pilota automatico" che prende il posto della consapevolezza. Occorre disattivarlo e vivere in piena consapevolezza quello che ci sta succedendo.
La mindfulness negli ultimi anni ha influenzato i setting psicoterapeutici, proponendo modalità di intervento clinico originali e a essere oggetto di una scrupolosa ricerca clinica. A oggi viene inserita con successo in vari protocolli terapeutici legati a diversi disturbi come la depressione, disturbi d'ansia, dolore cronico, disturbo borderline di personalità, nei disturbi alimentari e nei disturbi da uso di sostanze e psicosi. Per questo sono stati elaborati dei protocolli e delle modalità d'intervento terapeutico.
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