Il bambino ospedalizzato: come affrontare questa situazione?

Cosa possiamo fare per affrontare un ricovero in ospedale di nostro figlio? Come puoi sentirti? Scopri come sostenere tuo figlio in questo momento.

1 MAR 2017 · Ultima modifica: 2 SET 2022 · Tempo di lettura: min.
Il bambino ospedalizzato: come affrontare questa situazione?

L'idea comune a tutti i genitori è il desiderio che il proprio figlio non soffra, qualunque sia la sua natura. Nasce l'immaginazione, si sviluppano le speranze. Tutti i genitori vorrebbero per il proprio figlio una felicità infinita, un mondo in cui la malattia sia eliminata dalla realtà. L'immaginazione è solo un tenero palliativo per reagire al dolore, perché ogni persona ha bisogno di credere in qualcosa che sia anche solo pensabile. In alcuni casi, però, i bambini devono essere ricoverati in ospedale a causa di una malattia.

In che modo il ricovero in ospedale può influenzare il nostro bambino?

La chiave per affrontare queste situazioni è conoscere le emozioni e le reazioni che si scatenano alla notizia del ricovero in ospedale.

  1. Proveranno emozioni simili a quelle dei genitori: la premessa fondamentale è che queste sono solitamente filtrate dai genitori, più ansia e preoccupazioni sproporzionate portano, più il bambino manifesterà un sentimento che appartiene più all'adulto. Rappresentiamo un bambino che deve affrontare un problema. In età evolutiva, le strategie appropriate per affrontare il dolore fisico e mentale non sono del tutto note, quindi il bambino procede per tentativi, un po' come fanno gli adulti. Nel caso in cui il bambino sia costretto a essere ricoverato, sperimenterà un senso di disorientamento in un mondo che non sente suo, percepito come una punizione.
  2. Cambia la routine quotidiana: il bambino viene catapultato in una nuova realtà non solo in termini di malattia, ma anche come distacco dalla vita quotidiana e dalla familiarità in cui non ci sono limiti di spazio e tempo. La scuola, la famiglia e le amicizie si adattano a ritmi e orari controllati, in cui il bambino si sente spesso quasi "vittima" degli obblighi ospedalieri.
  3. Reazioni di rabbia: se la durata del ricovero si prolunga rispetto alle aspettative del bambino, quest'ultimo può sentirsi autorizzato ad arrabbiarsi. La rabbia si presenta in varie forme più o meno palesi. La rabbia non si manifesta esclusivamente con atti violenti o parole rabbiose. La rabbia del bambino può anche manifestarsi con agitazione motoria, ansia e preoccupazione di non poter tornare a casa. La rabbia può generare forme di psicosomatica nel bambino. Tra i casi più frequenti ci sono i disturbi del sonno e i disturbi gastrointestinali, cioè i dolori allo stomaco, come le malattie ospedaliere.
  4. Cambiamenti nel comportamento: a seconda dell'età, della malattia e della personalità, il bambino adotta determinati comportamenti. Spesso non sono solo legati all'ambiente artificiale dell'ospedale, ma sono specchi, echi dei loro genitori. In questo caso, l'ansia e la preoccupazione della madre diventano uguali a quelle del figlio, per cui porta con sé qualcosa che non è suo. Quindi porta qualcosa che non è suo.

ricovero dei bambini

Come affrontare il ricovero di un bambino in ospedale?

È necessaria una buona mediazione, a partire dai genitori, che devono essere sostenuti e assistiti dall'équipe medica. Il bambino deve capire, deve comprendere, perché è stato ricoverato per poter reagire in modo appropriato. Numerosi studi hanno dimostrato quanto sia fondamentale creare un ambiente di socializzazione, condivisione dei problemi, apprendimento e insegnamento tra i bambini. La condivisione è un modello di sostegno morale e di solidarietà tra i bambini. Il bambino deve ricordare che non è solo.

Non c'è bisogno di un linguaggio medico e distante, ma di un linguaggio facile da capire. Il giusto equilibrio sta nell'essere un buon contenitore della sofferenza del bambino. Il mondo del bambino può essere complesso, ma non è impossibile accedervi, quindi per comprenderlo è necessario accedere al bambino interiore, cercare di pensare e guardare con gli occhi di un bambino. Un po' come ricordare l'infanzia che fu.

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Scritto da

Dott.ssa Cristina Falconetti

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Bibliografia

  • Vessey JA. Children's psychological responses to hospitalization. Annu Rev Nurs Res. 2003;21:173-201. PMID: 12858697.
  • Hospitalized Children: Anxiety, Coping Strategies, and Pretend Play. Frontiers in Psychology. https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpubh.2019.00250/full

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