Hai una dipendenza affettiva? Forse ami “troppo”? Ecco come riconoscerla e curarla!

L'articolo aspira ad offrire spunti di riflessione sui rapporti con partner "sbagliati". L'amore deve renderci felici, se non lo fa chiediamoci perché? Come mai non trovo il partner giusto?

22 MAG 2018 · Ultima modifica: 24 MAG 2018 · Tempo di lettura: min.
Hai una dipendenza affettiva? Forse ami “troppo”? Ecco come riconoscerla e curarla!

colpa della madre che è stata troppo dura, una donna anaffettiva.>> Giovanna, 79

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ha ragione ho avuto troppi partner nella mia vita.>> Luisa, 81

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se non rispondevo al telefono si arrabbiava molto, così ho iniziato a modificare la mia giornata …

le mie abitudini per non farlo arrabbiare.>> Sabrina, 86

Molte donne considerano familiare, questo genere di affermazioni dette dal proprio partner.

Sono donne che si sentono spesso chiuse dentro gabbie, vere e proprie trappole mentali, dove la loro storia d'amore e il loro partner sono tutto. Punto di inizio e di fine della loro giornata, della loro stessa esistenza.

Non hanno più interessi, non trovano alcuna soddisfazione a fare nulla, se lavorano hanno fretta di tornare a casa per aspettare la telefonata di lui. Se non lavorano passano ore a farsi belle per lui, a cucinare piatti ricercati e prelibati per colpirlo. Trascorrono ore ad aspettare un messaggio che può non arrivare mai e/o può mortificarle.

Queste donne tendono a dimenticare le offese, le umiliazioni, gli spintoni (non voluti) e i tradimenti; continuano a giustificare il partner e danno peso solo ai complimenti, ai regali e alle scuse (quando e se ci sono!).

Dalla mia esperienza di psicoterapeuta, ho incontrato e conosciuto molte donne che vivono l'amore in modo totale, si lasciano travolgere dal proprio partner, si confondono e mescolano la loro esistenza in maniera completa, simbiotica con il proprio uomo.

Perdono di vista il proprio Sé. Il dilemma è non sapere dove inizio il proprio Sè e dove finisce l'Altro!

Questa tipologia di donne, che ho avuto modo di conoscere, curare e volere bene sono donne che con l'esperienza ho iniziato a definire Donne Liquide, donne che assumono la "forma" del partner che incontrano e che soprattutto scelgono. Una scelta che è sempre voluta, seppur inconscia, che rinforza i loro meccanismi di crocerossine: Io ti salverò!

Il più delle volte queste donne non si amano, cercano spesso in modo compulsivo partner e sono sempre alla ricerca di quello giusto, di quello in grado di trattarle bene; ma spesso ogni nuovo partner è peggiore del precedente.

Una spirale di sofferenza e umiliazione, che anima queste donne di una forza vitale missionaria e altruistica, che viene irresistibilmente attivata con l'incontro di uomini abusanti, uomini dai tratti sadici e narcisisti, spesso maschilisti, che odiano le donne e hanno bisogno di punirle per sentirle vicine e vivere così una relazione affettiva in grado di soddisfarle.

Le persone affamate spesso fanno cattivi acquisti!

La psicoterapia cerca di modificare questo schema.

Con l'aiuto di uno psicoterapeuta si impara a riconoscere e gestire il senso di "fame da relazione", che ci porta ad accettare relazioni abusanti spesso per la paura di restare sole. È necessario:

Darsi la precedenza su tutto; Coltivare interessi; Smetterla di dirigere gli altri; Accettarsi; Diventare più egoiste

Ci si guarda dentro, tra debolezze e risorse e con pazienza e motivazione, si torna serene e in grado di farsi amare nel modo giusto.

Il successo di queste psicoterapie, adoro chiamarle: la nascita di una Donna Vaso!

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Scritto da

Dott.ssa Assunta Marone

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